lunedì, dicembre 24, 2007

Befano

Arriverà l'Oletnzero?

PS.: L'Olentzero sorta di Befano basco che vive nel bosco e suole aggirarsi nei camini dei piccoli baschi....

Natale (Firmate!)




Dopo qualche settimana, rompo il silenzio per fare gli auguri ai 4 gatti che leggono sto blog, ed a 'sto mondo intero che nel bene o nel male ci circonda. Aprofitto per esortarvi a firmare ora, l'iniziativa Referendum Europeo a cui mi sono esposto in prima persona, che riguarda l'Europa, e quindi il nostro futuro.

https://www.europeanreferendum.eu/

Per questa ragione appoggio e difendo apertamente l'iniziativa Europea Referendum: firmate anche voi qui e fate firmare amici, colleghi e parenti!

Buon Natale!

venerdì, novembre 30, 2007

culi, tette e bulgarelli
















io già lo andavo dicendo da un pezzo. eppur non é servito a nulla. quando nel 2006 ci si apprestava a votare, dicevo che se la sinistra tornava al governo, non avrebbe potuto permettersi leggerezze come quella del primo governo di centro-sinistra. dopo 5 anni di governo del Silvio da Arcore, la lezione sull'uso parziale dell TV aveva lasciato un segno. per cio' si diceva che si giungeva al potere non solo si sarebbe dovuta approvare una legge sul conflitto di interesse (non ancora pervenuta a quasi due anni delle elezioni) ma che si sarebbe dovuto essere esemplari. bisogna dare l'esempio e fare quello che mai nessuno aveva fatto. rendere la RAI imparziale. farla finita con gli editti bulgari, le lotizzazzioni. e farne una sorta di BBC italica. indipendente, autonoma e di altissima qualità.

ed i palladini di ieri, invece di trarre esempio dal famoso editto bulgro di berlusconiana memoria, hanno iniziato ad imitarlo, ripetendo i difetti di un tempo. si forse con piu' calma e piu' compostezza rispetto a prima e rispetto agli eccessi destrosi italiani. insomma se non bulgari, "bulgarelli" come li ha definiti Massimo Gramellini. Prima censurano il giornalista che la pensa come loro, poi il ministro impone il suo veto alla ritrasmissione di una fiction prodotta dalla RAI medesima. insomma la TV italiana continua ad essere cloaca lottizzata.

che tristezza! E l'esempio che dovevano dare? Dov'é finito? Come mai in Spagna invece ci sono riusciti. Zapatero, dopo gli anni belli delle lotizzazzione alla spagnola, e sopratutto dopo gli eccessi manipolatori del PP di Aznar, ha deciso di cambiare le cose. Non avrà fatto della TVE una BBC spagnola, ma gli ha dato una raddrizzata. Primo dimezzando la quantità culi, tette e ballerine dalla TV pubblica (c'é sempre la privata per quella roba). Secondo affidando la gestione della TVE (RAI spagnola) ad un ente autonomo. E terzo, scegliendo nominando il direttore della TVE assieme all'opposizione. Non sarà come la tv britannica, ma é stato un bel passo avanti.

In Italia? Culi e tette sono sempre gli stessi. Il becero speteguless pomeridiano di Raiuno (per altro inaugurato all'epoca di D'Alema) continua imperterrito nella sua azione devastatoria. Ed i bulgarelli imitano i bulgari. Romano ma non bisognava essere esemplari?

"né con zapatero" (l'altro equivoco)
















Lo so, lo so, arrivo tardi e per di piu' l'affermazione é datata. ma quanto ho sentito la frase "né con Bush né con Zapatero" che il giovane leader della sinistra milanese rilascio qualche tempo fa sono rimasto di sasso. questa é la sinistra italiana?

non metto in dubbio la doti ed i meriti del giovane dirigente del pd milanese, sta di fatto che mi chiedo se quando la gente dice queste coose sa di cosa parla. se sa qual'é la linea di zapatero?Perché spesso e volontieri in Italia, ma non solo, si mette bocca su cose altrui senza conoscerle. e senza informarsi.

un modello zapatero a mio avviso esiste, ma non é quello che credono in Italia, dove a differenza di altri paesi come la Francia, si ha tendenza a ridurre tutta l'azione di governo del premier spagnolo ad una sola e solissima cosa: la riforma del diritto civile con la quale si introducevano i matrimoni gay. Riforma che é stata pure capita male in Italia infatti, dove i media hanno fatto apparire Zapatero come una sorta di palladino che portava all'improvviso la laicità alla Spagna. Se poi spieghi all'italiano che unioni di fatto e adozione da parte di coppie gay in Spagna non c'entrano con Zaptero ma risalgono all'era del conservatore Aznar, allora all'improvviso l'italiano ti cade dal pero ("Che?!!!!") . Questo é l'altro equivoco, di cui mi ero già occupato un po di tempo fa.

va bene allora puoi dire "né con zapatero". spiegami pero' in che senso per favore.

mi viene un dubbio pero' se "zapatero" significasse un governo che duri una legislatura intera, senza "ribaltoni" senza trasformismi e che sopratutto compie e rispetta il suo programma elettorale, arrivando a rendere quasi imparziale la TV, e oltretutto cercando di spezzare i giochi e le logiche politiche che lo precedevano (rottura con un certo vetero-socialismo e con il vetero-centralismo, difesa di un altra idea del paese quella di una Spagna "plurale" )

insomma se "modello Zapatero" significasse tutto questo se la sentirebbe ancora Maurizio Martina di dire "né con Zapatero"? se le premesse sono queste forse temo di si.

il concorso (banane)

















faccio eco ad un articolo di Michele Ainis apparso qualche giorno fa sulla situazione dei concorsi in Italia. la rencete finanziaria come già quella dell'anno prima ha previsto misure per normalizzare la situazione dei precari nella libera amministrazione.

di fatto visto che i concorsi sono bloccati da anni, molte amministrazioni hanno iniziato ad assumere persone per contratto, saltando il procedimento del concorso. cosi' che, infrangendo la costituzione, si assumeva della gente senza concorso "per forza di cosa". secondo aulcuni appunto, non si poteva fare altrimenti: con il blocco dei concorsi e la scarsa produttività dei dipendenti di lungo corso si è cercato anche di immettere nella pubblica amministrazione forze fresche, qualificate e dinamiche (l'età media nella PA Italiana si aggira sui 46 anni!). e la finanziaria appunto voleva regolizzare la loro situazione. fino a qui tutto bene.

tutto bene, se non si considera i criteri con i quali viene assunta buona parte di questi precari. chiamala spintarella, pedata, simpatia. il concetto é quello: la raccomandazione. e cosi tutta questa gente si troverà funzionaria senza avere fatto uno straccio di concorso.

tutto bene se poi non si considera che la finanziaria di quest'anno dando atto del problema dei precari nelle PA, ha dato loro si la precedena loro ma a scapito di quella gente che pur avendo vinto un concorso pubblico vari anni fa ma non é mai stata chiamata. mai! ma vi rendete conto ? che paese é questo? che organizza dei concorsi, proclama i vincitori. e poi non li chiama ricoprire l'incarico?

riconosco le difficoltà dei precari e la loro difficile situazione. ma non si puo' prescindere dal fatto che per entrare nella PA sia obbligatorio un concorso. l'italia é un paese malato di meritocrazia non si puo' negare. il rischio é che con la impostazione secondo cui la gente andava assunta cosi senza concorso per "forza di cose" si finisce per leggitimare quanto hanno fatto i governi fino ad ora. non si puo' punto. senno che stato di diritto é? diritto delle banane, come si dice.

quanto all'immissione di una forza lavoro piu' giovane in altri paesi esistono altre formule. in Spagna che non é un siola felice ma un paese normale non é un'isola felice ma in Spagna questo problema lo gestiscono molto meglio. li' da un lato ci sono i concorsi.

e dall'altro le "becas" (le borse di cui prima) che permettono l'immissione di giovani e neo laureati, e poi le "bolsas de trabajo" (sorta di liste di sustituzioni) che si costituiscono attraverso dei concorsi piu' leggeri , piu rapidi. e che permettono di costitire delle liste di supplenti per le PA. questi sostituti potranno poi partecipare al concorso per il posto avendo dei punti in piu'.

mica li assumono come in italia solo in base al fattore simpatia.

PS.: Questo post nasce da una discussione a 3 avuta qui

mercoledì, novembre 28, 2007

scomparso





















A proposito di grandi scomparsi, sapete che fine ha fatto il conflitto di interesse in Italia? No , perché il centro sinistra, un anno e mezzo fa, seppur zoppicando avrebbe vinto delle elezioni, ed esattamente un anno etid 8 messi dopo non si vede neanche l'ombra di quella legge di cui parlavano tanto.

é già la seconda opportunità che hanno. e nonostante la mazzata dei 5 anni di opposizione sembrano molto determinati a sciuparla. poi lo statista di milanello dice che la sinistra italiana fa paura: ma paura a chi? forse al popolo che la vota.

almeno il Silvio nell'approvare le sue sciagurate ed inique leggi fatte su misura fu scaltro, rapido ed energico. questi invece mancano di determinazione e di volontà. urlano anatemi su giustizia e libertà che poi mai metteranno in pratica. nel frattempo bivaccano a Montecitorio aspettando la fine delle legislatura. se poi perdono di nuovo le elezioni non vengano da me a piagnucolare. io li ho avvertiti.

mostro





















mi spiegate come mai in Italia ogni volta che si tratta di cambiare una legge vecchia per una nuova si peggiora quasi sempre, oppure si concepiscono orribili chimere? dei veri mostri. tipo 7 occhi, 5 braccia, 1 gamba, 20 lingue. ieri era la bozza elaborata dalla sciagurata bicamerale dalmeniana oggi la proposta per un nuovo sistema elettorale. Veltroni propone un fantasmagorico sistema maggioritario-proporzionale, che é come dire che una persona sia allo stesso tempo romanista e laziale.

Ma com'é possibile che con il popo' di costituzionalisti ed esperti di ingegneria elettorale che l'Italia si ritrova (anche se inizio a dubitarne) si partoriscono sempre dei mostri del genere che non farebbero che rendere il paese ancor piu' ingovernabile. La prossima volta gli do il mio numero di telefono, cosi in caso di bisogno mi chiamano, che sicuramente farei meglio di loro (scusate l'immodestia ma non ci vorrebbe molto...)

Come se non fosse abbastanza insieme al Uolter c'é il Silvio di Arcore a sentenziare la morte del magioritario in Italia. Lui, ieri palladino dell'uninominale. Il Sistema maggioritaro seppur nella sua versione "sporca" (in Italia il 25% degli scranni erano redistribuiti con sistema proporzionale) non solo ha assiucurato l'alternanza ma ha permesso che un Premier rimanesse a Palazzo Chigi durante 5 anni filati: un record per l'instabilissima italia!

Vogliono il proporzionale perché i giochi li vogliono fare loro, non gli piace che la gente decida chi va al governo: alla decisione popolare preferiscono i giochi di palazzo. Come prima, piu' di prima. Torneranno governi balneari, CAF e compagnia bella? La sensazione comunque é che se fanno cosi', cambiano tutto per non cambiare nulla. Come prima, piu' di prima.

domenica, novembre 25, 2007

l'uomo-zaino

A proposito di cose incredibili di queste parti, scrutando nella rete ne ho trovata una davvero inquietante ed intrigante. Si tratta di un cortometraggio basco un po' assurdo, dalle atmosfere "kafkiane". Intitolato "L'attacco dell'Uomo-Zaino" (in spagnolo"El ataque del hombre-mochila") il cortometraggio é stato interamente girato ad Hondarribia, un paese giusto al confine con la Francia, nel cuore dei Paesi Baschi. Questo "piccolo film" é in spagnolo con sottotitoli in inglese. Buona visione o come dicono i baschi: Ondo pasa!

venerdì, novembre 23, 2007

vespaña

















A volte per caso si scoprono delle cose straordinarie. l'altro giorno sono andato ad un incontro intitolato Vespaña. il protagonista, Ander Izagirre, raccontava delle avventure che ha vissuto nel 2006 quando decise di fare il giro della Spagna a cavallo della sua Vespa. Belle foto e bei racconti: dategli uno sguardo.

aupa erreala!

Premetto la Real Sociedad é la squadra di calcio San Sebastian e la Keller é una birra locale (basca). Vorrei raccontarvi una storia che avete già sentito molte volte, quella della fortuna che un giorno ti bacia e poi all'improvviso scompare e ti lascia.

Nel 2003 la Real Sociedad (o piu' semplicemente "la Real" come la chiamano qui) stava sul punto di vincere la Liga. La perse per un soffio. Tutto di decise nell'ultima giornata di campionato. Quel giorno le cose andarono storte, ed non tornarono piu' a funzionare nel senso giusto.

Il resto ve lo racconta questo spot che circolava qui nei Paesi Baschi un anno fa, quando la Real stava lottando per non retrocedere. Ho le lacrime agli occhi!

"El orgullo no depende de lo que ganas sino de lo que sientes"
("L'orgoglio non dipende da quello che vinci ma da quello che senti")

mercoledì, novembre 21, 2007

rame
















in un villaggio della provincia dove vivo, nel bel mezzo dei Paesi Baschi, ieri sera hanno provato a rubare il cavo telefonico: era la quinta volta in un mese. la polizia locale é intervenuta in seduta stante riuscendo a recuperare i 150 m. di cavo che avevavo appena tagliato, gli autori sono riusciti a dileguarsi. hanno individuato dei sospetti che pero' non hanno potuto essere arrestati per assenza di prove.

la faccenda appunto va a avanti da un mese. alcuni ignoti muniti di scale e cesoie nel bel mezzo della notte tagliano del cavo telefonico in piena campagna, se ne impossessano e scappano. le autorità provvedono a rimettere il cavo telefonico che dopo dopo verrà di nuovo derubato per poi essere sostituito e poi di nuovo derubato.

per essere precisi la seconda volta erano riusciti ad arrestare i responsabili, che però erano stati rilasciati. il caso vuole, che appena rilasciati, si producesse un terzo furto di cavo con le stesse modalità del precedente. gli ultimi due tentativi sono andati a vuoto: gli autori se la sono svignata ma a mani vuote.

gli appettiti asiatici fanno si' che il valore del rame sul mercato mondiale sia aumentato di parecchio nel giro di poco: e questo spiega il moltiplicarsi di furti dal Canada alla Polonia ed alla Svizzera, passando per casa nostra. é un fenomeno mondiale gestito da mafie locali. basta farsi un giro sul web.

il caso vuole che in Europa, per lo meno in Spagna, Francia ed Italia parte di questo traffico sia gestito da mafie composte da cittadini rumeni. ma questo ha poco a che vedere con la loro nazionalità.

il punto é che l'Europa ha aperto le sue frontiere per realizzare una vera zona di libero scambio, dimenticandosi che le mafie sarebbero state fra le prime a giovare di questo magnifica cosa che é il superamento delle frontiere. Il fatto é che gli Europei hanno aperto le frontiere senza dotarsi dei mezzi sufficienti per controllare le euromafie che meglio di qualsiasi impresa hanno saputo giovarsi dei vantaggi della libera circolazione.
Ricordariamoci che in Italia la mala é la prima datrice di lavoro (ragion per cui é normale che fosse la prima a beneficiaria)

Ripeto, il superamento fisico e mentale del concetto di frontiera fra europei é ed é stato un grande
passo in avanti e cui non possiamo rinunciare: dovremmo pero' pensare a attrezzarci di un vero servizio anti-criminale federale europeo. Avete capito bene: ho detto federale. Questo vuol dire andare aldilà di una semplice cooperazione europea fra corpi di pubblica sicurezza, per giungere alla creazione di una corpo di polizia europeo a pieno titolo.

Le mafie europee questo passo già lo hanno compiuto, loro già sono europee a pieno titolo. non si tratta di uno slancio romantico paneuropeo ma di puro pragmatismo. si tratta di un fenomeno che non puo' essere combatutto con la semplice cooperazione ma con la creazone di una vera e propria unità comune.
per risolvere problemi europei sono necessarie soluzioni europee. il rischio é che se non si combatte la criminalità organizzata paneuropea c'é rischio che i cittadini iniziano a sentire della nostalgia per le vecchie frontiere e disprezzo e delusione per l'avventura europea.

martedì, novembre 20, 2007

l'ultima volta
















Oggi ricorre l'anniversario della morte di Franco. l'uomo che a piu' di 30 anni dalla morte continua a dividere la Spagna. per l'ultima volta le persone che accorrono annualmente al mausoleo in cui é seppellito assieme a Primo de Rivera, "el Valle de loc Caidos", potranno celebrare l'avvenimento in pompa magna, visto a che a partire dal 2008 con la nuova Ley de Memoria Historica entrerà in vigore il reato di apologia al franchismo. eccovi un filmato ed un articolo : buona visione e buona lettura a tutti!

l'equivoco












Monumento alle vittime dell'11 Marzo - Madrid

L'estate scorsa mentre mi avviavo verso la fermata del metro parigino un compagno italiano incontrato a pranzo mi raccontava della sua ammirazione per l'azione del premier spagnolo Zapatero ma allo stesso tempo mi spiegava come a suo avviso considerava un grave errore la decisione di ritirarsi dall'Irak, un vero regalo ai terroristi. ecco.

ancora mi ricordo l'11 marzo. la notizia alla radio francese. poi la gente urlando davanti all'ambasciata spagnola. mi ricordo pure la sera elettorale. il primo annuncio dei risultati. non ci si credeva. la dichiarazione dello sconfitto Rajoy e poi quella del neo-premier José Luis Rodriguez Zapatero ("el poder no me va a cambiar"). mi ricordo pure i dibattiti televisivi italiani nei giorni successivi. in Italia non so per quale ragione si fece avanti l'idea che le decisione di Zapatero di ritirare le truppe spagnole dall'Irak non era che un atto di vigliaccheria, una concessione ai terroristi. non so ma perché in altri paesi come la Francia a nessuno venne in mente di dire una cosa del genere.

eppure Zapatero quella decisione già l'aveva presa prima dell'11 marzo. era parte del programma del PSOE: ritirarsi dall'Irak. i socialisti, Zapatero in primis, si opposero alla guerra in Irak e la scelte di Bush e di Aznar. La tensione raggiunse il colmo quando nell'ottobre del 2003 in occassione di una sfilata militare, a cui era stato invitato in quanto capo dell'opposizione, decise di non alzarsi al momento del saluto alla bandiera americana in segno di protesta e di disappunto. Tutte queste cose avvenivano ben prima del'11 marzo.

questo é l'equivoco di cui volevo parlare. e per questo non capi' e non capisco le dichiarazioni di alcuni italiani: la scelta di Zapatero non é stata una concessione alla paura ed ai terroristi fatta all'ultimo minuto (o meglio al primo minuto visto che era stato appena leletto) ma il compimento di un impegno che figurava concretamente nel suo programma di governo.

PS.: Che poi gli spagnoli si siano ritirati in quattro e quattr'otto é un altro paio di maniche. infatti, a differenza di quanto avrebbero fatto gli italiani qualche anno dopo, loro non stablirono un calendario di ritiro progressivo del proprio contigente, ma fecero tutto in poche settimane. Questo si spiega anche con il carattere ed il modo di fare spagnolo molto diverso da quello italiano, che appare assai piu ' "bizantineggiante".

lunedì, novembre 19, 2007

tenacia

















Segnalo un articolo di Furio Colombo sulla proposta di moratoria della pena di morte che verrà presto votata presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dopo essere passata per la Commissione. Si tratta di una vittoria per un paese abolizionista come l'Italia e sopratutto per quei movimenti che, come i radicali, da anni portanno avanti questa battaglia con coraggio, con "fastidosia ed interotta insistenza" e "con tenacia quasi ossessiva". Furio Colombo ricorda nel suo articolo come, quando si é convinti di qualcosa, con astuzia e con tenaciasi possono allora affrontare battaglie dificilissime e possono raggiungersi vittorie importanti per chi le promuove e per l'umanità.

"Non si tratta, infatti, di un azzardo andato a buon fine, di una scommessa audace vinta per buona fortuna, per caso o anche per occasionale bravura. Si tratta di un modo di affrontare alcuni grandi e gravi problemi senza rinunciare, per quanto grandi siano le difficoltà. Ma anche con estremo realismo. Se infatti questa vicenda è esemplare, lo è per l’incrocio di tenacia quasi ossessiva - se vogliamo un eccesso di slancio ideale - e di realismo astuto e altrettanto tenace."

preghiera laica















Qualche giorno fa ho ripescato il discorso pronunciato da Zapatero il 30 giugno 2005, giorno della presentazione al Congresso dei Deputati della riforma del diritto di famiglia con la quale si introduceva il matrimonio omosessuale.

Al di là dell'argomento, si puo' essere piu' o meno d'accordo sulla riforma in questione, é davvero un bel discorso che qualcuno ha definito una preghiera laica "che andrebbe letta ogni mattina appena alzati a mo' di preghiera laica e per trovare la forza di non mollare anche nei momenti più duri". Ma forse piu' che una preghiera laica, é per me un vero inno alla tolleranza, al rispetto dell'altro, dell'offeso, del deriso. Qui potete trovarne una traduzione in italiano.

"Non stiamo legislando per gente remota e sconosciuta. Stiamo allargando la possibilità di essere felici per i nostri vicini, per i nostri compagni di lavoro, per i nostri amici e per i nostri famigliari ed allo stesso tempo stiamo costruendo un paese piu’ onesto, perché una società onesta é una società che non umilia i suoi membri."


modello zapatero














vi é mai capitato che trovandovi fuori di casa, alcuni forestieri abbiano iniziato a criticare alcuni aspetti del vostro paese, della vostra città? aspetti che neanche a voi piacevano ma che non potevate accettare venissero criticati in quella maniera semplicistica, caricaturale e piena di cliché, che oltretutto veniva fatta senza cognizione di causa e senza conoscerne il contesto.

é quello che é successo a Zapatero la settimana scorsa, durante il vertice ibero-americano svoltosi in Cile. le immagini trasmesse in tv e sul web hanno messo in evidenza la replica scocciata del re Juan Carlos davanti alle continue inerruzioni del logorroico Chavez ("Porqué no te callas?" "Perché non ti stai zitto?"). Zapatero stava cercando di rispondere al presidente bolivariano che aveva appena dichiarato che l'ex pemier spagnolo Aznar era un fascista. E mentra cercava di parlare, il venezuelano lo interrompeva fino alla oramai leggendaria replica del re.

Pochi si sono soffermati su quello che diceva Zapatero. Il premier spagnolo stava cercando di rispondere al Chavez spiegandogli che Aznar era stato democraticamente eletto e che seppur non se ne condividano nella maniera piu' assoluta le idee é possibile fare politica senza insultarsi, rispettandosi.

Questo é il mio modello. Un modello quanto mai lontano da quanto si vede nello Stivale. Un modello di un uomo politico, che sa difendere anche il suo avversario. Invece in Italia, nel passato come nel presente bisogna accontentarsi di politici che fuori casa offrono tristi siparietti in cui non perdono occassione per insultare, ironizzare e deligittimare il proprio avversario politico. Vero Romano? Vero Silvio?

PS.: Quanto al battibecco del vertice di Santiago, alle sue ragioni ed alle sue conseguenze. Se ne volete sapere di piu' vi consiglio di leggervi questo.

mercoledì, novembre 14, 2007

effetto weimar






















a: hai visto c'é chi raccoglie firme per chiedere nuove elezioni
b: si
a: votiamo! votiamo! votiamo! e poi?
b: un governo instabile come questo, ma di destra.
a: ed gli italiani che ci guadagno?
b: nulla. serve solo a regalare la poltrone ad alcuni picciotti di partito
a: ma con tanto votare non si rischia l'effetto weimar?
b: effeto che?
a: appunto.

PS.: In Germania , nel periodo della cosi detta Repubblica di Weimar (1919-1933), si inizarono ad orgnizzare elezioni legislative a go-go, con l'idea che nuove elezioni avrebbero contribuito a creare una situazione piu' stabile. Vota oggi e vota domani, a botta di elezioni, 5 in 5 anni per l'esatezza, non si fece altro che destabilizzare il sistema, fragilizzandolo ancor di piu'. La fine della storia é nota a tutti (avvento del nazionalsocialismo). Tante elezioni in tanto poco tempo non hanno mai fatto bene a nessuno. Ma in Italia, la nostra peraltro non molto giovane classe politica, probabilmente manco sa cos'é Weimar, forse penseranno una marca di caramelle....

domenica, novembre 11, 2007

tout change à londres

"God sav 'ze quin" (french accent)

l'altro giorno raccontavo dello scherzetto che gli inglesi (detti "les rostbifs")avevano riservato ai viaggiatori francesi facendo arrivare l'lata velocità Londra-Parigi alla Waterloo Station di Londra. i francesi (les "froggies") non sono rimasti immobili e cosi' nel corso degli anni la stessa società che gestisce l'alta velocità, Eurostar, si é divertita organizzando campagne pubblicitarie a 'mo di sfotto'. ci si stuzzica gentilmente a vicenda, sorridendo. vive l'amitié franco-anglaise!


















"Tutto cambia a Londra"

giovedì, novembre 08, 2007

bonjour les français!





















l'eurostar é il treno alta velocità che collega parigi e londra. fra pochi giorni cambierà la stazione di arrivo in terra londinese: il treno non giungerà piu' alla Waterloo Station ma alla St. Pancras Station.

Capito?!! Dopo piu' di 10 anni di servizio gli inglesi hanno pensato che era ora di finirla con lo scherzetto che avevano deciso di riservare ai lor cuginetti francesi: farli arrivare alla stazione Waterloo. Uh, uh! Che divertenti 'sti inglesi!




insicurezza















Negli ultimi giorni in Italia si é fatto un gran parlare di giustizia, di criminalità, tanto si sa fra poco tutto tornera a tacere ed i dirigenti politici non diranno piu' nulla fino a che non avvenga qualcos'altro di grave. io sono convinto che in tutto questo i problemi sono due.

Il primo, di cui l'Italia ha un triste primato in Europa, é quello del rispetto delle regole e della certezza del diritto e della pena. Questo vale per qualsiasi caso e qualsiasi persona, quale che sia la sua nazionalità. Il diritto é un optional in Italia. Basta vedere il caso raccontato da La Stampa dei tifosi di calcio italiani che hanno vissuto impuniti per anni, anzi decenni, viaggiando in trasferta senza biglietto del treno, che oltretutto distruggevano. Le regole c'erano, il fatto é che non le facevano rispettare. Lassismo dierete voi? Boh, ad ogni modo trattasi di cattiva volontà.

Il secondo problema, comune a tutta l'Europa e che riguarda in particolar modo le arre metropolitane, é quello della disgregazione sociale. Vi é sempre piu' gente che vive nelle grandi città ed ha paura. Non esiste piu' quel controllo sociale che c'era 50 anni fa, per cui tutti sapevano un po' tutto di tutti, la comunità vigilava il trascorrere delle giornate ed appena avvertiva qualcosa di strano avvisava. V'era meno libertà certo, ma faceva parte del gioco. Ora v'é piu' libertà ossia ognuno é piu' libero di farsi gli affari suoi: ma questo si paga con una maggiore insicurezza.

Questo é quello che ho sempre pensato e questa é la lezione che si puo' evincere da questo bell'inchiesta di Repubblica ("La via meridionale all'integrazione"). Senza dubbio le autorità italiane devono ancora fare molti passi avanti nella gestione della crimilatià e della giustizia ma ci sono cose che solo la società puo' fare. Non si tratta certo di istituire delle ronde militarizzate, come suggeriscono alcuni, no!, ma di recuperare quello spirito' di comunità e di solidarietà che si é perso.

La violenza, l'invidia, l'egoismo, l'odio sono sentimenti che son sempre esistiti nella razza umana, oggi come ieri, sta di fatto che un forte legame di comunità restiruirebbe alla gente quella sicurezza che nessuna ronda potrebbe assicurargli.

PS.: A proposito, sapevate che "condomino" in spagnolo si dice "comunidad", bella idea, bel lo il concetto che ci sta ditro. Peccato che poi le cose li' vanno come altrove, "ognun per sé..."

il cannocchiale

chi l'ha visti?













oh ma é vero. me ne ero proprio scordato e neanche ci pensavo piu' a che fine avesse potuto fare la proposta sui pacs (attualmente cus ex-dico, ex-pacs). pensavo fossero stati liquidati dalla nostra classe politica devotissima, casta e pura. stannp proseguendo il loro tormentatissimo iter parlamentario, ce lo racconta il ministro Barbara Pollastrini.

ma la domanda "chi l'ha visti?" vale pure per le tanto declamate politiche per la famiglia. mai viste. dopo l'ubriacatura ideologica del family day (per dirla come chiara saraceno), il governo non ha mosso un dito né per la famiglia, né per i giovani che vorrebbero metterne su una. quale trionfo per quella metà del governo che di famiglia si era riempita la bocca per poi non fare nulla!

cosi l'italia riesce in un suo capolavoro. nessuna politica famigliare, nessuna norma sulle coppie di fatto. insomma la botte piena e la moglie ubriaca.

nel frattempo in Spagna....

domenica, novembre 04, 2007

argentina (italia nel mondo?)





















questa volta mi permetto una deviazione dalle strade del mio amato continente, per traversare l'oceano. l'altro giorno facendo zapping sono capitato sul discorso che la neo-presidentessa argentina cristina kirchner ha fatto dopo l'annuncio dei risultati. nel suo discorso, in cui ha sottolineato l'importanza del compito del saper unire mi ha molto colpito la sua assonanza con quello di veltroni quando parlava del dover superare l'odio.

ho cosi iniziato a pensare al legame che l'italia ha con l'argentina, e sopratutto di come gestisce questo legame. un legame che potrebbe avere un grande potenziale ma del quale non ne se ne fa nulla. in italia, si esalta talvolta il ruolo dei nostri emigrati nel mondo, si parla cosi' di questa comunita' di 30 milioni di persone di origine italiane, di cui pero' alla fine non se ne fa nulla. zero.

tutti i principali giornali spagnoli hanno dedicato uno spazio speciale alle elezioni argentine, creando un mini sito. tutti (vedere qui e qua). in italia a parte alcuni articoli, alcuni dei quali a dire il vero molto belli, s'é detto poco e non si é dato il giusto risalto all'avvenimento. milioni di passaporti italiani in argentina, qualche elogio al mito della valigia di cartone in argentina per poi farne cosa? nulla (rugby a parte). edi nostri media sonnnecchiano.

come se questo non bastasse a convicersi della sciagurataggine dei nostri politici, visitando il sito web della kirchner potrete vedere la sua bibliografia illustrata, vedrete cosi i momenti importanti del suo percorso politico e gli incontri importanti: con jimmy carter, con lula, schoreder, la moglie di mitterand, juan carlos di spagna, l'ex premier spagnolo felipe gonzalez, ed infine con zapatero. di Italiani neanche una traccia. il nulla assoluto.

si conferma il vecchio difetto italiano, quello che ci portiamo appresso anche in Europa, bravi a parole non riusciamo a prendere l'iniziativa. passano gli anni , passano i governi e non succedde nulla. dondolandoci nei miti degli italiani nel mondo, del nostro europeismo, aspettiamo un tram che non passerà mai, semplicemente perché il tram non arriverà da solo: dobbiamo costruirlo e guidarlo noi.

cosi' come non sappiamo aprofittare dello speciale rapporto che abbiamo con l'argentina siamo incapaci di farlo con le centinaia di italiani che lavorano presso varie organizazzioni internazionali ed europee, i quali sono praticamente abbandonati a se stessi. e tengo a specificare che si tratta gente che spesso vorrebbe saper far sistema, ma che l'italia sciaguratamente dimentica. e cosi' i delegati italiani di turno freschi del loro arrivo da Roma sculettano per i corridoi onusiani ed europei rimanendo pero' assolutamente incapaci di far leva su questa nostra preziosa presenza: il contrario di quanto invece avviene con le istituzioni di altri paesi funzionari (francesi, spagnoli, inglesi, ecc.) che vedono bene di non perdere di vista i propri connazionali che lavorano presso tali organizzazioni.

non sappiamo fare sistema, e cosi' finiamo per sciupare un forte potenziale che ci fornisce la presenza dei nostri connazionali. é l'ora di invertire questa tendenza.

giovedì, novembre 01, 2007

ombra creativa





















pensando a quanto era avvenuto un paio di settimane fa, quando la fonta di trevi divenne rossa per qualche istante ed una buona parte della classe politica, grido all'orroree mi é venuto in mente la storia di Zeus.

Zeus é un misterioso artista mascherato che gira di notte per Parigi (ma non solo) improvisando le sue performances artistiche. Una delle quali consiste nel dipingere di bianco i contorni delle ombre di panchine, semafori, ecc. Cosi' se si passeggia per Parigi capita di incrociarsi con una di queste "ombre". Ecco, Zeus negli anni ha moltiplicato le sue azioni eppure a nessun politico francese gli é venuto in mente di gridare all'orrore.

il sogno seconda parte

Sempre su Sarkozy e sulla sua celebrazione della resistenza. Sarkozy quello stesso giorno spiego' che avrebbe chiesto al Ministro della Pubblica Istruzione che l'ultima lettera di Guy Moquet venisse letta in tutti i licei e cosi é stato. Lunedi scorso, in tutti i licei francesi la lettera é stata letta. Lo stesso giorno la TV ha trasmesso una lettura della lettera versione cortometraggio.

Italia, Italia, quant'é lontana la Francia?



Cortometraggio ispirato dall'ultima lettera di Guy Moquet

le beau geste (il sogno)

Il giorno del suo insediamento all'Eliseo il neopresidente francese Sarkozy, poco dopo aver giurato ha chiesto di recarsi nel luogo in cui il giovane resistente Guy Moquet venne fucilato dai nazisti. dopo avergli reso omaggio, ié andato a raccogliersi prima al monumento del milite ignoto all'arco di trionfo, e poi davanti alla statua di De Gaulle. dopo di che ha preso un'areo ed é andato a Berlino a visitare Angela Merkel.

Premesso che la resistenza in Francia, non é fonte di divisioni come in Italia, e per questo non é considerata qualcosa di parte, né sopratutto qualcosa di sinistra visto che De Gaulle, leader morale e militare della resistenza contro l'invasore nazista, non era certo un socialista. Sarkozy, il cui partito si inserisce nell'ambito del gaullismo, andando a rendere omaggio a Guy Moquet, ha strappato dalle mani della sinistra un personaggio chiave, un simbolo.

Sarà stata un operazione mediatica, sarà stata una mossa calcolata a tavolino, sta di fatto che Sarkozy, compiendo quella mossa ha fatto si che Guy Moquet divenisse finalmente un simbolo di tutti i francesi e non di una parte. Lo ha preso ed ha detto ai giovani francesi: "andate fieri di persone cosi', qualsiasi sia il vostro credo politico". Questo é quello che io definisco le beau geste, un gesto nobile e bello.

Quando ripenso a quelle immagini invidio la Francia, ed invidio il fatto che i francesi possano conoscere momenti come questi che a noi ci sono negati. Questa cosa mi ha colpto moltissimo e non ho smesso di pensarci, chiedendomi se sarebbe stato possibile in Italia. Ci sarebbe voluto un sogno.....

.....Immaginate che nel primo giorno in funzione, subito dopo aver giurato, il neo-Presidente del Consiglio Gianfranco Fini (che di Sarkozy é amico) vada a raccogliersi sulla tomba dei fratelli Rosselli o di Matteotti od ancora di tanta altra gente morta per l'Italia?
Immaginate se in quella stessa occasione utilizzando delle parole simili a quelle del suo amico Nicolas dicesse davanti a dei giovani che tutti gli italiani, quale che sia il loro voto, la loro appartenenza politica devono sentirsi orgogliosi di persone come quelle che sono morte per l'Italia, per la libertà, facendone cosi un patrimonio comune.

Immaginate che subito dopo prenda un aereo e vada in una capitale europea, Parigi, Berlino, Vienna, Madrid, Bruxelles, Lubiana, o meglio ancora a Zagabria, e dica che l'Europa é la sua priorità, che vi dedichera tutta lesue forze perché cio' che é davvero importante é unire e non dividere. Questo sarebbe un vero statista. Anche questa é l'Italia che sogno. Di cui vorrei essere fiero.


Driiiiiiiiinnnnn - "Filippo svegliati sono le 8h!"



mercoledì, ottobre 31, 2007

antieuropeo che?





















Lo so, lo so, non bisogna farci caso al Silvio di Arcore. non potendo accettare che non ci sia giorno sensa che si parli di lui, il Silvio é abituato a fare di tutto pur di apparire nei media, anche e sopratutto, a dirle grosse. ma stavolta lo devo bacchettare, nel comizio di turno ha stavolta dichiarato che Prodi è «in balia di una minoranza estrema, antagonista, anti-capitalista, massimalista, antistato, radicale, anti-Usa, anti-europea».

Tralasciando il resto che qualcosa di vero ha, avete sentito bene, ha proprio detto "antieuropea". Capito! Scusa ma quelli che dicevano "forcolandia" parlando di Europa e che valevano piu' di un ministro degli esteri europeista non erano gli amici suoi? E poi chi scaricava le colpe dei problemi italici sull'Europa? Chi demonizzava l'euro adittandogli tutti i mali dell'Italia per non riconoscere le proprie responsabilità nell'aumento dei prezzi? Chi, con spiaccto senso per il rispetto delle istituzioni democratiche, in piena sessione europarlamentaria, si metteva a trattare i deputati europei da turisti della democrazia ed i tedeschi da nazisti (di cui peraltro siamo stati fascistissimi alleati = ergo siamo i meno adatti a formulare questo tipo di critica, ma forse questo "dettaglio" gli sfuggi') .

Ecco Silvio se c'é un punto su cui non puoi dare lezioni alla sinistra (lo stesso vale per l'amico Giulio) questa é l'Europa. Aihmé!

perpetuare il gioco della poltrona?





















L'altro giorno La Stampa ha pubblicato una lettera di Barbara Spinelli nella quale si denunciava e si lamentava la delegittimazione strisciante del Governo Prodi a cui opposizione e media stanno lavorando sin dal giorno della sua elezione. dico bene delegittimazione e non denuncia di malgoverno. la tattica del Sig. Berlusconi é quella di spingere ad un crollo di Prodi per arrivare a nuove elezioni. da cui in realtà il paese non ne trarrebbe nessun beneficio. quali?

Uno scioglimento anticipato che porterebbe a elezioni che oltretutto non farebbero che creare la stessa situazione (governo zoppo di senatori) ma al contrario (sarebbe la destra a soffrirne).

Ripeto la domanda: che beneficio ne trarrebbe l'Italia ad andare alle elezioni senza riforme? Nessuno! Lo scioglimento non farebbe che perpetuare un sistema che non funziona, un sistema dove partecipano due bande, ed in cui l'obbiettivo non é tanto governare il paese ma occupare la poltrona stessa.

domenica, ottobre 28, 2007

ma che é successo?
















leggo Repubblica, Corriere e La Stampa e a dire il vero non si capisce che sia successo, cosa possa stare dietro la beatificazione dei 400 e passa martiri spagnoli di oggi. si accenna ad un rissa, si cita zapatero, si intuisce che dietro ci deve essere qualche polemica, ma i giornali italiani non appaiono chiari (volutamente?) .

laddove non osano gli italiani, basta andarsi a leggere il réportage del giornale Le Monde e tutto appare piu' chiaro. il vaticanista Henri Tinqu ci spiega come stano le cose per filo e per segno.

il fatto é che gli spagnoli che verrano beatificati e dichiarati martiri, sono tutte vittime della guerra civile. vittime si, ma di una parte sola. si tratta di curati franchisti che vennero uccisi dai repubblicani. il problema é questo. questa santificazione potrebbe apparire come una santificazione di parte. quasi a voler riconfermare l'idea in bianco e nero del franchista santo e puro che si opponeva al malvagio e depravato repubblicano. quello che rivendicano una parte degli spagnoli é che non bisogna scordare il fatto che ci siano stati dei preti repubblicani che vennero uccisi dai franchisti: i martiri quindi non stavano solo da una parte. ed effetivamemente la domande resta aperta: perché quelli si e questi no?

a questo vanno poi aggiunti alcuni casi di preti franchisti che partecipando alla fucilazioni franchiste si fecero complici del terribile massacro che segui la vittoria dello spietato "generalissimo".

il problema é quindi l'immagine che questa santificazione avrebbe potuto veicolare. proprio per questa ragione i prelati romani rendendosi coto della situazione hanno cercato di ammorbidire i toni dicendo che cio' che era in causa era la cristianità delle persone beatificate e non la loro posizione politica. e visto che la beatificazione poteva suonare come uno duro schiaffo ai figli di coloro che si opposero al franchismo, per questa stessa ragione Zapatero ha visto bene di inviare alla cerimonia il suo ministro Moratinos, per dileguare l'idea di un duro confronto.

ah pero'!
















Evoluzione della ripartizione per età dei deputati francesi dal 1981-2007


Si possono scoprire cose increbibili. Tipo che l'Italia non é la sola ad avere un parlamento non giovanissimo (media d'età italiana 52 anni). stavolta pare gli italiani siano solo secondi. Louis Chauvel, sociologo francese, nel suo articolo (il cui titolo puo essere tradotto come "attenzione parlamento brizzolato!") ci rivela che la generazione del '68 e dintorni monopolizza oramai l'assemblée natioale (camera dei deputati locale). La societa francese (comunque differente da quella italiana) si trova cosi' a dover affrontare un problema non dissimile a quello che conosce il Belpaese.

Scopriamo cosi' che gli over-55 hanno superato la maggioranza assoluta in parlamento con un 59% dei seggi (dopo le legislative del 2002 solo 48%). E che i veri vincitori delle ultime elezioni sono i sesantenni passati dal 13% delle elezioni precendeti a ben il 22%.

Chauvel offre un analisi attenta di questo fenomeno e ne fornisce delle spiegazioni, che vale la pena di leggere.

"Sotto vari aspetti l'Assemblée Nationale ed i suoi retroscena forniscono quasi una caricatura delle carreteristiche della società francese e dei suoi rapporti generazionali: l'irrigidimento dei seniors, che non vogliono pensare ad una successione dopo 30 anni di carriera al piu' alto livello, e la frustarione dei giovani, oramai già non cosi' giovani, che lavorano con dedizione e discrezione per un sistema che non li retribuisce in nessun modo. Se non sono contenti che se ne vadano. Si é scavato cosi' un buco generazionale, che é ancor piu' preoccupante se si pensa che non si riduce alla sfera politica, ma che si trova anche nella piramide delle età dei ricercatori, degli insegnanti, dei medici, dei giornalsiti, ecc."

Ci si sente meno soli, neh?

sabato, ottobre 27, 2007

modestia















Oggi in un comizio di partito Mariano Rajoy, discepolo di Aznar, ha dichiarato: "Oggi mi sento privilegiato. Sono il candidato del miglior partito d'Europa"

venerdì, ottobre 26, 2007

giovani!















mentre in Italia i governi di un lato e dell'altro privatisi della gioventu' e logorati dalla vecchiaia sono incapaci di capire i mondo che li circonda e si limitano a mantenere od a difendere le posizioni delle corporazioni in campo. all'estero qualcosa si muove.

sarà promessa elettorale, ma l'impegno di Zapatero di elevare il volume degli aiuti alla cooperazione allo sviluppo del suo paese al 0,7% del PIL , facendone il primo paese al mondo a raggiungere questa soglia minima richiesta dall'ONU da oramai parecchi anni, sono il sintomo di un paese aperto, giovane, che ascolta il mondo che lo circornda e cerca di darsi i mezzi per affrontarlo. in Italia invece senatori settantenni pensano a chiudere i blog e compagnia bella.

giovani?
















ogni giorno che passa l'italia mi sembra sempre di piu' un paese di vecchietti. i quali seduti nelle loro poltrone non ne vogliono sapere di andarsene. vetero-conservatori, vetero-democristiani, vetero-progressisti, vetero-populisti e vetero-comunisti (pleonasmo) ma sempre vetero. non gli interessa che il paese abbia quel sano ricambio generazionale che permette alle comunità di mantenersi in piedi e di perpetuarsi. quello che conta é rimanere al potere e basta. senza ricordarsi che l'umana esistenza é limitata. si, le corporazioni hanno sempre cercato di mantenere le loro posizioni ma almeno prima ricorrevano al ricambio generazionale ora no, nemmeno quello!

il fatto é che 'sti vecchietti che vanno al potere non capiscono il mondo dove vivono e neanche fanno lo sforzo di capirne la complessità. tentano di affrontarlo a botte di anatemi che vengono dal passato. essendo circodanti da altri vecchietti perdono qualsiasi stimolo e dinamismo (la forza della gioventu') . il paese si priva di energie preziosissime e cosi facendo si impoverisce, si inaridisce. per ragioni naturali i leader settantenni non avendo teoricamente davanti a loro molto tempo non hanno una visione del futuro a medio o ad lungo termine (che interesse ne hanno, visto che tra 30 anni non ci saranno piu'?) da qui l'assoluto disinteresse ad effetture un qualsiasi tipo di riforma.

le ultime due chicche? la prima é quella della legge sui blog, l'iniziativa avanzata da un senatore ultrasessantenne amico di Prodi, ci fa apparire all'estero come un paese di vecchietti ed ignoranti tecnologici ("Attaco geriatrico sui blog italiani").

la seconda é quella che vede gli eurodeputati di destra italiani superati a sinistra da tutti i loro colleghi europei di partito (coservatori) su una proposta riguardante la produzione di oppio in Afghanistan per fini terapeutici. capito! AN e Forza Italia si sono trovati soli insieme al gruppo dell'estrema destra (Le Pen & Co.), visto che tutti i loro colleghi conservatori e democristiani avevano votato a favore. forse diranno che sono gli altri si sono rimbabiti, ma quando si vedono gli italiani sempre piu' isolati in europa allora un dubbio dovrebbe venirgli anche a loro, no?

eravamo pieni di fantasia ed ora ci troviamo con un paese di vecchietti! (ripeto se i vecchietti si circondano di vecchietti diventano bacucchi!). allora bocciofilo o poltrona?

giovedì, ottobre 25, 2007

"nana na nana na nanna nan nan"

se vi capita di vedere una partita di calcio della nazionale spagnola, al momento degli inni osservate bene che succede (vedere in basso). guardando il video con attenzione vi renderete conto che i calciatori spagnoli se ne stanno zitti, zitti, zitti, proprio come succedeva ai loro colleghi italiani fino a qualche tempo fa (che nel frattempo hanno notevolmente migliorato le loro performance canore). solo che l'inno italiano le parole ce le ha, quello spagnolo invece no!

eh si' é propri cosi', "sin letras" ossia senza parole, é questa la situazione dell'inno nazionale spagnolo. dopo la morte di franco hanno visto bene di farne sparire le parole (che celebravano la vittoria sua). solo che non avevano pensato a sostituirle e cosi gli atleti sono costretti a rimanere in silenzio. ora pare abbiano pure costituito una commissione di saggi con il compito di proporre un testo.

comunque quando non riescono proprio a controllarsi gli spagnoli le parole le trovano e cantano "nananana na na nana nana nanna nan nan nana" ;)


mercoledì, ottobre 24, 2007

rosso creativo















ero tornato da poco dalla castiglia, e mentre parlavo al telefono accanto hanno iniziato a gesticolare con espressione mezzo stupita dicendomi di vedere assolutamente le immagini stavano facendo vedere alla TV. erano delle immagini di Roma, della Fontana di Trevi. Quando ho visto l'acqua rossa, ho subito pensato si trattase di una performance artistica voluta dal Uolter, chissà mi sono detto, lo deve aver fatto in occassione della festa del cinema. e poi si sa al Uolter gli piacciono un sacco 'ste cose (la notte bianca mica lo messa su' io!).

Dopo pero' mi hanno fatto capire che non si trattava di un happening del Uolter bensi' di azione di gruppuscolo estremista. Seguivano le dichiarazioni indignate di buona parte della classe politica italiana, mentre nel frattempo le acque della fontana riaquisivano poco a poco il loro colore cristallino e tutto rientrava nella normalità.

A essere sincero, sopratutto considerando che il colorante non ha arreccato nessun tipo di danno né alla fontana né al pubblico, a me é piaciuta un sacco (e pure a mio nonna di 84 anni). Quelle immagini mi sembravano cosi' spettacolari da pensare che il Sindaco, goloso di flash, l'avesse voluta per celebrare il cinema a mo' di tappetto rosso. Oltreutto il rosso rima conn parte della bandiera romana e con la maglia romanista. Ed invece....

Quindi viva le azioni creative sopratutto quando non fanno male a nessuno (dire che siano di destra o di sinistra é assolutamente ridicolo. sono, punto).


martedì, ottobre 23, 2007

a tutto gufo-seconda!

Tanto per riviverla e capire in che stato stavano i giornalisti spagnoli. Eccovi il video con la cronaca del GP in Cina.

All'abbandono di Hamilton urlano felici come una Pasqua "saengaciao! saengaciao" (s'é bloccato!). Buona visione!

sbaraccati















a volte mi chiedo dove vivo. mi chiedo dove vivo perché certe cose, non le vedo. e non so se é una fortuna o no.

venerdi' scorso la polizia madrilena ha tentato di sloggiare delle famiglie che vivevano in case abusive nella zona di cañada real. fra proiettili in gomma e sassate alcuni testimoni hanno detto che a momenti sembrava di stare in palestina. consiglio di vedersi i video.

erano delle casette senza fogne, senza acqua. per andare a cercarla pare che gli abitanti dovessero passare a piedi per la tangenziale. erano case di immigrati, per lo piu' lavoratori. non era una narco baraccopoli, come quella di baranquillas. pare che il sindaco, il "democristiano" Gallardon si fosse impegnate buttarle giu' tutte. come se il problema fossero le persone che vivono nelle baracche e non tutto quello che c'é dietro. come se la miseria scomparisse demolendo quelle case.

io ho un vago ricordo delle ultime grandi baraccopoli romane alla fine degli anni '70, quelle dove per dire ci vivevano i romani (poi gli hanno dato il cambio gli immigngrati). continuo a chiedermi come possa essere possibile che uno stato la cui economia "tira" permetta a gente di vivere cosi'. sopratutto come un sindaco possa essere cosi' generoso e cosi' innovatore (quando s'é mai vista gente debole con i forti e forte con i deboli?).

sopratutto mi chiedo se chi si fa promotore di queste misure, pensa mai a quando suo nonno era quello che immigrava e lo sbattevano in delle baracche in una qualche città latinoamericana?

domenica, ottobre 21, 2007

a tutto gufo!

















é finito un'altro campionato di formula1. l'ho visto su telecinco decisamente gli spagnoli hanno trascorso tutta la gara gufando come dei dannati prima ad hamilton, é gli riuscito.
poi ci si sono messi con la ferrari, augurandogli una disgrazia, stavolta peronon glil'hanno fatta.

finita la corsa hanno continuato a rimproverare la malvagia McLaren per avere maltrattato il loro gioiellino nazionale. si sono collegati con la piazza principale Oviedo, città natale di Alonso, si vedeva la gente in festa....per il fiasco di Hamilton!

venerdì, ottobre 19, 2007

aux amis français













Vraiment j'ai du mal à comprendre les mots, quelque peu aigres, utilisés dans ce blog vis à vis du Gouvernement Prodi. Peut être qu’il faudrait vivre quelques années en Italie pour mieux la comprendre et savoir être capable d’aller au delà des clichés ? Sans aucun doute.

L'Italie, contrairement à d'autres pays, a souvent joué un rôle de « facilitateur» lors des sommets au nom de l'intérêt commun. Elle devait réagir cette fois-ci non par une question de siège, qui n'est pas si grave que ça, mais pour une question de principe, c'est à dire pour rappeler à ses copains du "directoire" qu'en Europe les décisions se prennent dans le dialogue et ne s'imposent pas. Oui, je veux bien renoncer à la parité mais cela dépend de la manière dans laquelle on le fait.

Cela étant dit, il est navrant de voir les préjugés que l'on continue de cultiver vis à vis l'Italie et sur les italiens.

Si l'Italie a commis des erreurs, celles-ci ont consisté: 1) à intervenir au dernier moment (ils auraient pu s'activer avant le sommet pour tout prévenir); 2) attendre et espérer une Europe forte et solide avec plein de bonne volonté sans pourtant oeuvrer et avancer des propositions concrètes, en se limitant à attendre que les autres les pressentent. Si l'Italie veut une Europe plus forte qu'elle se fasse avant, qu'elle oeuvre alors de tortues ses forces en sa faveur, sans que cela reste un vœu pieu!

repetita iuvant

ritorno sul negoziato dei seggi e mi ripeto al rischio di sembrare noioso.

rispondo a quanto viene detto su Prodi e l'Europa. Prodi, nominato Premier si impegna a far ritornare l'Italia all'europeismo italiano di sempre. ed effetivamente lo fa. chiudiamo con l'euroantipatismo del precedente governo. ma concretamente l'Italia persevera in un suo tradizionale errore (non esclusiva di Prodi), ossia continua a non prendere l'iniziativa ed non propone concreti passi avanti, ci si limita ad invocarli ed ad avvallare eventuali proposte altrui. in sostanza manca protagonismo e mancano proposte coraggiosamente europeiste. se vogliamo un europa federale forte e coesa non dobbiamo limitarci ad aspettarla ma dobbiamo prendere noi stessi l'iniziativa con coraggio, vigore, speranza e fantasia. ne va dell'interesse dell'Italia e degli Italiani.

negoziati
















é notte ed a lisbona si negozia per un pugno di seggi al parlamento europeo. giusto che l'italia faccia sentire la sua voce. ma indipendentmente da questo episodio cio' che sarà davvero importante é che l'italia sappia lottare per la nascita di una vera europa coesa.

quanto ai commenti destra-sinistra, su questa faccenda, se qualcuno dice e/o crede che l'italia in europa é oramai serie B, questo non é solo la responsabilità di un governo o di una coalizione o di un partito ma di tutta quella classe politica che in tutti questi anni ha dormito, sognando l'europa ma senza davvero portare attivamente un progetto. ma su questo già ho scritto...

Con Z de Zapatero

Ciak! Zapatero in campagna elettorale.

domenica, ottobre 14, 2007

prigioniero





















oggi ci sono le elezioni del partito democratico. devo confessare che il dover votare in delle liste bloccate mi fa sentire prigioniero. neanche si puo' scegliere la persona che vuoi ti rappresenti. sei costretto a votare qualcosa che non vuoi veramente od almeno non come lo vorresti tu. per forza poi si crea ancora piu' distanza.

ti impogono un ordine di candidati che non é il tuo, come se il cittadino non fosse capace di sapere quale sono le sue scelte. forse bisognerebbe iniziare a trattare gli italiani da adulti.

ma poi scusate, i partiti che oggi partecipano a questo progetto non erano quelli che ieri (due anni fa) gridavano e denunciavano lo scandalo delle liste bloccate? e allora giu' la maschera!

sabato, ottobre 13, 2007

europa che?















Prodi constata come il futuro della costruzione europea interessa i media.....

"Ma allora di quello che abbiamo discusso qui a Bruxelles non ve ne frega niente..."
(Romano Prodi, conferenza stampa a Bruxelles, 10 ottobre 2007)

giovedì, ottobre 11, 2007

filo da torcere (europa per tutti?)





















la storia dei seggi al Parlamento Europeo va avanti. oggi hanno approvato la versione secondo cui sarà attribuito un seggio in meno all'Italia. l'Italia contesta il metodo di conteggio della popolazione nazionale (i seggi saranno proporzionali al numero dei cittadini). metodo ci conteggio che effetivamente non ha il dono della chiarezza. ci sarà filo da torcere.

come già avevo detto probaiblmente stiamo paghiamo lo scotto dei nostri difetti negli anni. l'esserci dati poco da fare. la poca serietà (tipo avere dei eurodeputati con il record dell'assentesimo e del salario piu' alto d'europa = impressione pagliaccetto).

ci paragonano con la Polonia dei mitici gemelli Culo & Camicia Kaczynski e ci dicono che siamo anti europeisti. poco costruttivi.

come dice Marco Zatterin ora inizia il gioco al massacro. l'Italia metterà giustamente, il veto sul trattato e verrà tacciata di anti-europeismo, di essere poco credibile. se non lo facesse darebbe l'impressione di chinarsi passivamente all'altrui volontà. é incastrata.

ora mi chiedo come ma quando si oppone il Regno Unito su un punto (cosa a cui siamo abituati da 30 anni) tutto é regolare e cio' non scalfisce minimamente la credibilità britannica e se invece lo fà l'Italia non va bene e noi si perde credibilità. c'é qualcosa che non mi quadra in tutto questo ed a cui gli amici europei che ci scrutano, in primis gli amici francesi europeisti difficili, dovrebbero farsi un esame di coscienza prima di scagliarci la pietra del loro giudizio.

sta di fatto che ci sarebbe voluta piu' lungimiranza da parte del nostro governo per evitare di arrivare ai ferri corti ed evitare interventi "in corner" davanti al fatto compiuto che rischiano sempre di essere dolorosi.

fieri del nostro ministro

















Si! Increbile! Fieri! Per una volta c'é da essere davvero fieri di un ministro italiano.

Emma Bonino oltre a fare il possibile afficnhé l'Italia faccia avanzare la costruzione europea, ha fatto dedicare la copertina del sito del suo ministero, caso unico per un ministero, ad Aun San Suu Kyi ed al movimento di resistenza in Birmania, guardate qui!

reazione italiana





















vi ricordate la storia dei seggi al Parlamento Europeo di cui vi avevo parlato? oh pare che il Governo Italiano abbia reagito. ora c'é pure chi ci paragona alla Polonia...

per conoscere la mia posizione, leggetevi il commento che ho inviato.
invece qui potete trovare il comunicato del ministro Bonino.

mercoledì, ottobre 10, 2007

'o nobel immaginario (un paese che non c'é)





















Due giorni fa hanno assegnato il nobel per le medicina a tre scienzati ed i media italiani si sono cos'i avventati sulla notizia rivendicando l'italianità di uno di questi tre signori, Mario Capecchi.

Eppure come hanno fatto notare Mario (che agli amici si presenta come Morio) é americano per cultura e per formazione. Pare che Capecchi sia immigrato da piccino negli States e che di italiano ne mastichi davvero poco (vedi intervista).

Poi sono i media italiani che si divertono descrivendo un Italia che non esiste (il paese che non c'é appunto) dondolando i lettori nel sogno del "genio italico" i cui sforzi vengono ricompensati. Rincompensati si', aggiungo io, ma all'estero. Perché in Italia ai genii notrani chi se li fila?

Nel paese dei baroni non c'é posto per i genii. Perché costoro dovrebbero rompere un sistema in cui le cattedre e gli assegni di ricerca sono destinati ai figli dei figli dei figli dei baroni?

Genio italico e questioni di nazionalità a parte questo blog, vuole ricordare che a quanto pare l'utlima volta che un medico italiano vinse un nobel per il lavoro fatto in Italia risalga al 1906. Quanta strada ha fatto la meritocrazia italiana in un secolo!

La cosa davvero triste e che nel 2007 gli italiani dotati di genio devono letteralmente "fuggire" dallo stivale e dalle faide dei baroni nostrani affinché il loro talento venga finalmente riconosciuto. Strade di Francia, come già in passato, lamenta e denuncia lo stato preoccupante se non quasi inesistente della ricerca in Italia e dell'assoluta assenza di una qualsivoglia forma di meritocrazia.

Eppur le corporazioni italiche, cosi come la compiancente classe politico-dirigente, non se ne curano affatto ("che me frega del nobel! basta che conservo la "mia" cattedra per me e per i miei scagnozzi") e la barca va a fondo....

il Nobel in Chimica ed il Nobel di Fisica sono stati vinti da tre scienzati (due tedeschi ed un francese) i quali vivono, lavorano ed insegnano nel loro paese di nascita. Quanto tempo dovrà passare prima che accadda una cosa del genere ad un italiano (tipo vinca un Nobel, vivendo e lavorando nello Stivale)?

Fino a prova contraria sono gli italiani che vanno in Francia, UK, USA e financo in Spagna e non viceversa. Se un giorno saranno i francesi o meglio gli americani a sgomitare per venire da noi a fare ricerca ed a insegnare vorrà dire che qualcosa sarà cambiato. Quanto é lontano questo giorno?