mercoledì, novembre 21, 2007

rame
















in un villaggio della provincia dove vivo, nel bel mezzo dei Paesi Baschi, ieri sera hanno provato a rubare il cavo telefonico: era la quinta volta in un mese. la polizia locale é intervenuta in seduta stante riuscendo a recuperare i 150 m. di cavo che avevavo appena tagliato, gli autori sono riusciti a dileguarsi. hanno individuato dei sospetti che pero' non hanno potuto essere arrestati per assenza di prove.

la faccenda appunto va a avanti da un mese. alcuni ignoti muniti di scale e cesoie nel bel mezzo della notte tagliano del cavo telefonico in piena campagna, se ne impossessano e scappano. le autorità provvedono a rimettere il cavo telefonico che dopo dopo verrà di nuovo derubato per poi essere sostituito e poi di nuovo derubato.

per essere precisi la seconda volta erano riusciti ad arrestare i responsabili, che però erano stati rilasciati. il caso vuole, che appena rilasciati, si producesse un terzo furto di cavo con le stesse modalità del precedente. gli ultimi due tentativi sono andati a vuoto: gli autori se la sono svignata ma a mani vuote.

gli appettiti asiatici fanno si' che il valore del rame sul mercato mondiale sia aumentato di parecchio nel giro di poco: e questo spiega il moltiplicarsi di furti dal Canada alla Polonia ed alla Svizzera, passando per casa nostra. é un fenomeno mondiale gestito da mafie locali. basta farsi un giro sul web.

il caso vuole che in Europa, per lo meno in Spagna, Francia ed Italia parte di questo traffico sia gestito da mafie composte da cittadini rumeni. ma questo ha poco a che vedere con la loro nazionalità.

il punto é che l'Europa ha aperto le sue frontiere per realizzare una vera zona di libero scambio, dimenticandosi che le mafie sarebbero state fra le prime a giovare di questo magnifica cosa che é il superamento delle frontiere. Il fatto é che gli Europei hanno aperto le frontiere senza dotarsi dei mezzi sufficienti per controllare le euromafie che meglio di qualsiasi impresa hanno saputo giovarsi dei vantaggi della libera circolazione.
Ricordariamoci che in Italia la mala é la prima datrice di lavoro (ragion per cui é normale che fosse la prima a beneficiaria)

Ripeto, il superamento fisico e mentale del concetto di frontiera fra europei é ed é stato un grande
passo in avanti e cui non possiamo rinunciare: dovremmo pero' pensare a attrezzarci di un vero servizio anti-criminale federale europeo. Avete capito bene: ho detto federale. Questo vuol dire andare aldilà di una semplice cooperazione europea fra corpi di pubblica sicurezza, per giungere alla creazione di una corpo di polizia europeo a pieno titolo.

Le mafie europee questo passo già lo hanno compiuto, loro già sono europee a pieno titolo. non si tratta di uno slancio romantico paneuropeo ma di puro pragmatismo. si tratta di un fenomeno che non puo' essere combatutto con la semplice cooperazione ma con la creazone di una vera e propria unità comune.
per risolvere problemi europei sono necessarie soluzioni europee. il rischio é che se non si combatte la criminalità organizzata paneuropea c'é rischio che i cittadini iniziano a sentire della nostalgia per le vecchie frontiere e disprezzo e delusione per l'avventura europea.

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