mercoledì, maggio 31, 2006

Faccie Bianche in "Assemblée" (Egalité?)

Ieri, nella periferia parigina ci sono stati dei nuovi scontri. Segno che le cose non sono cambiate molto dai "moti" di novembre. E come potevano cambiare in cosi poco tempo?
Se la situazione infatti si é calmata, la tensione resta alta nelle periferie parigine.

Ma perché? Come mai?

Nelle periferie francese c'è una situazione simile dalla fine degli anni '80, "La Haine" il film di Matthieu Kassovitz (1994) divenne il film manifesto di una genrazione nata e cresciuta in periferia. Tuttavia solo con le agitazioni dell'anno scorso ha iniziato ad interessare (preoccupare) i paesi vicini.

C'è una situazione di disagio sociale che trova radici profonde. Qualche indizio: guardate la lista dei convocati della nazionale di calcio francese. Niente di nuovo midirete, i francesi come già molti altri paesi possano contare su una squadra multicolore, multireligiosa dove si mischiano le varie componenti della nazione. Quella del "black-blanc-beur": ossia del nero-bianco-marrone di cui i francesi andavano orgogliosi nei giorni successivi alla vittoria del mondiale del 1998.

Adesso guardate i nomi e le facce dei deputati: notate qualche differenza?

Se cercate bene alla fine vedrete che fra di loro si trovano 9 deputati di colore, 1 di origine asiatica ed un altro di origine indiana: si tratta dei rappresentanti dei dipartimenti francese d' oltremare (oceano indiano,Caraibi, Guyana). Nessun deputato di origine araba, od africana é stato invece eletto nel territorio francese. Solo bianchi. Questa é una delle grandi anomalie francesi.

Come mai questo squilibrio fra il campo di calcio ed il Parlamento? Perché delle persone ritenute degne di rappresentare il proprio paese ad un mondiale non dovrebbero e non potreberro farlo come deputati? Perché dargli delle grandi responsabilità sul terreno di gioco per poi escluderli del tutto dalla gestione dello stato? Perché se sei di origine araba puoi' essere il rispetatissimo capitano di una delle nazionali di calcio più forti del mondo ma non puoi far parte della classe dirigente di quello stesso paese?


Non sbagliatevi, la foto che vedete qui accanto, dove bianchi, neri e marroni siedono assieme é del parlamento Sudafricano: qualcosa che pare quasi un sogno per la Francia di oggi del tutto-bianco parlamamentare. Sarebbe bene che la Francia corregga presto questo squilibrio se vuole che una parte della popolazione si riconosca davvero nei valori della repubblica.

Qualcosa comunque inizia a cambiare, oltre al fatto che "Sciences Po", ossia la facoltà di scienze politiche fabbrica delle future classi dirigenti da qualche anno si é andata aprendo ai ragazzi francesi di origine araba ed africana, un paio di mesi fà é arrivata un'altra notizia: da quest'estate per la prima volta, un giornalista di colore presenterà l'edizione del telegiornale delle 20h del canale TF1: il piu' visto dai francesi.

Referendum Catalano

L'Italia si appresta a vivere l' ultima puntata di questa lunga sequenza di votazioni: ora é la volta del referendum costituzionale. Stavolta pero' l' Italia non é sola, visto che proprio negli stessi giorni avrà luogo un referendum simile in Spagna e che riguarderà il nuovo Statuto della Catalogna.

Lo riforma dello Statuto - o "Estatut" come lo chiamano i Catalani- ha suscitato passioni e polemiche ed alla fine dopo varie notti insonne di negoziati fra Barcellona e Madrid é stato approvato un testo di compromesso. Compromesso che pero' é stato raggiunto né con i consensi del PP, che mai ha accettato il principio della revisione del precedente statuto, né con quelli dei nazionalisti indipendentisti Catalani di Esquerra Republicana che, pur avendo appoggiato il progetto di riforma, non hanno gradito la versione del compromesso finale.

Conclusione: i massimalisti spagnoli e quelli catalani si oppongono entrambi allo nuovo "Estatut": per gli uni é "troppo" e per gli altri "troppo poco". Per il PP é il primo passo verso la secessione, per Esquerra invece la riforma é solo un bluff che lascia sostanzialmente i poteri a Madrid e non cambia i rapporti di forza. La cosa incredibile é che questi due partiti pur avendo due discorsi diametralmente opposti si troveranno a braccetto nella campagna per il NO. Come dicevano i nostri avi, gli estremi si toccano ed é spesso difficile coglierne la differenza nei loro eccessi.

La sensazione é che un compromesso che é stato raggiunto con l' appoggio delle principali forze moderate: PSOE, e CiU (Covengencia i Unio = sono i conservatori catalani) sia un buon compromesso. Il fatto che le due ali massimaliste, i "falchi" spagnolisti e catalanisti, sono rmaste scontente significa che la palla é rimasta al centro, é che si é cercato di fare il possibile, ringiovinendo lo Statuto e dando più competenze a Barcellona, senza pero' creare pericolosi squilibri. Una soluzione equilibrata senza sforamenti e senza eccessi, diversa da quella italiana: dove invece non é intervenuto nessuna volontà di dialogo da parte dell'allora maggioranza di centro-destra durante la votazione del nuovo testo, facendo prevalere cosi' un infecondo e sordo unilateralismo.

Immagine :Campagna per il No di Esquerra Republicana "La Catalogna merita di piu''".

mercoledì, maggio 24, 2006

l'equivoco zapatero














Il Zapaterismo? Non esiste.

In Italia di parla di zapaterismo, tuttavia questo termine resta sconosciuto negli altri paesi europei. Perché? Perché probabilmente il zapaterismo non esiste, almeno nella maniera in cui l'intedono alcuni politici ed editorialisti italiani.

Ma allora tutti questi cambiamenti sociali in Spagna dove li metti? Dove la metti questa furia riformatrice del Premier spagnolo?

Si' Zapatero ha effetivamente portato una ventata d'aria fresca in Spagna. Ma questa volontà é rappresentata piuttosto nelle questioni di politica interna (dialogo con le regioni, la questione basca, quella catalana), di politica europea ed internazionale. Il PSOE di Zapatero ha portato con sé una visione piu' conciliante del PP di Aznar, il cui obiettivo é la ricerca del dialogo. Che pero' poco a che vedere con le questioni di morale.

Tuttavia la storia delle riforma morali del rivoluzionario Zapatero sono un vero' bluff. Si certo, la sua maggioranza ha sancito l'introduzione del matrimonio fra copie omosessuali. Ma quei diritti erano essenzialmente già stati garantiti negli anni precenti. Nel '99, in piena era Aznar, il governo autonomo catalano, costituito dai catalani di Convergia i Unio'(trattasi di conservatori doc) approvo' la prima legge sulle coppie di fatto, esempio che sarebbe poi stato seguito a catena dalle altre comunità: Comunità di Madrid, Comunità Valenziana, Andalusia, Isole Canarie, Navarra, Paesi Baschi, ecc.

Regioni in cui nella maggioranza dei casi governa il PP -il partito conservatore filo-cattolico- oppure i vari partiti conservatori regionali.

Vorrei poi ricordare che nei giorni dell'approvazione della legge sul cosidetto matrimonio gay, il PP visse una crisi interna: una parte dei deputati del PP minaccio' di abbandonare il partito e di costitutirne un 'altro nel caso in cui il leader Rajoy avesse condotto una violenta campagna contro gli omosessuali. Risultato: il leader Rajoy non ando' alla famosa manifestazione contro la legge promossa dalla Conferenza Episcopale Spagnola.

Segno che l'opposizione del Partitdo Popular a quella legge era piu' nella forma che nella sostanza: si trattava di mantenere i consensi cattolici piuttosto che di allinerasi alle posizioni di questi ultimi.

D'altra parte non é raro che El Mundo, illustre quotidiano coservatore spagnolo, vicino alle posizioni del PP, esprima in tema di morale sessuale della posizioni a favore di quello che in Italia piace chiamare "laicismo". Ossia libero chiesa in libero stato. E non viceversa.

Quanto al cosi detto "laicismo" spagnolo, questo non c'entra niente con Zapatero e con i socialisti esso é piuttosto la causa di 40 anni di dittatura e di una educazione cattolica ultra-coservatrice che non esitava picchiare i bambini: sorda alle "riforme" interne che si proponevano in quegli stessi anni a Roma e che non esitava a praticare metodi violenti che poco hanno a che vedere con la vera pedagogia cristiana (penso a San Filippo Neri). Risultato: i padri della generazione nata dopo la morte del caudillo hanno educato i loro figli diversamente. Per questo non é raro trovare in Spagna, ragazzi non batezzati ed educati al di fuori della fede cattolica. I genitori feriti da un educazione arcaica e retrograda non hanno fatto che reagire alle violenze subite.

Questo dimostra che le maniere forti spesso non premiano ed anzi possono produrre effetti nefasti.

La legge sul matrimonio "gay" non ha fatto che sancire una situazione di fatto e di diritto. Una situazione che si era venuta a creare poco a poco, ed i cui primi passi erano stati mossi nella metà degli anni '80 quando in Italia neanche si parlava di PACS.

Per avere piu' informazioni vi invito a leggere questo rapporto.

giovedì, maggio 18, 2006

due sguardi spagnoli

Volevo segnalare, 2 blog di 2 deputati spagnoli:

http://molinospapel.blogspot.com/
http://blogs.periodistadigital.com/jorgemoragas.php/2006/05/


Il primo é il blog di Eduardo Madina, giovane deputato socialista di Bilbao, vittima della violenza dell'ETA (perse una gamba). Ha 29 anni e fa parte del PSE-EE, il partito socialista basco o "sinistra basca" (Euskadiko Eskerra)


Il secondo blog é quello di Jorge Moragas, deputato del PP di Barcellona, é una mosca bianca, essendo un eletto del PP in Catalogna. Il PP é il partito conservatore spagnolo. Quello di Aznar.

Moragas ha 40 anni e nasce come "diplomatico": dopo qualche anno di esperienza rinuncia alla carriera nel ministero e si lancia in politica. Porta i capelli piuttosto lunghi, gira in moto per Madrid (qui le auto blu non sono cosi' diffuse) e tutte le mattine viene al Parlamento a piedi ascoltando un walkman e con uno zainetto in spalla, da cui il nome del suo "blog": "la mochila" ossia il famoso zaino. Che fico, no?! Niente male per essere un diplomatico!

Moragas e Madina hanno due sguardi diversi. Due maniere di vedere le cose:
il primo forse é piu' pragmatico del secondo, il quale a sua volta sa fare prova di una lucidità e di uno spirito di analisi straordinario. Uno é socialista e l'altro conservatore, uno é basco l'altro catalano, ma hanno un punto in comune: sono due persone con cui si puo' parlare. Ed entrambi sono piu' giovani dei loro colleghi italiani (sigh!).

un giorno importante














Ieri é stato un giorno importante. Si'. Ed anche storico per certi punti di vista.
Per la prima volta un attivista del movimento radicale accede ad una carica istituzionale italiana: si tratta di Emma Bonino.

Ci sono voluti 50 anni, nel corso d eiquali abbiamo avuto ministri di tutti tipi: tecnici, politici, balneari, democristiani dorotei, democristiani di sinistra, democristiani e basta, comunisti, catto-comunisti, post-fasctisti, liberali, repubblicani, socialisti, socialdemocratici, leghisti, rifondaroli e verdi. Invece radicali mai.

Per quanto ne dicano alcuni compagni penso sia un grande giorno, si possono non amare ma é vero che i radicali hanno tutto alla politica italiana. Hanno rinunciato alla famiglia, alla loro vita personale e talvolta anche al loro corpo, per cercare di fare strada ad un vera cultura dell'impegno civile. La loro é stata una sorta di religione civile a cui hanno dato tutto nella loro vita.

La Bonino dimostrerà la sua statura istituzionale per l'ennesima volta. Ci metterà tutta la sua volontà. Per dimostrare che é possibile essere idealisti anche quando si é politici, per far capire che le donne hanno il loro posto.

Buon Lavoro Emma, per quanto sia "piccolo" il tuo ministero senza portafoglio son convinto che saprai dare un forte contributo per fare dell'Italia la promotrice di una idea di Europa forte,
coraggiosa. Per far si che l'Italia non abbia paura di essere europeista (come é successo negli ultimi 5 anni).

Una vita dedicata al paese, alla collettività.
Se c'era qualcuno che meritava di governare l'Italia eri te.

é nato! é grande e maschio (ed anche un po' vecchio)

















E' nato finalmente! Lo aspettavamo da piu' di un mese!
E' molto grande ed é bello "maschio". ed ha già i capelli bianchi!

Parlo del nuovo governo. E delle 6 donne ministro, di cui 5 senza portafoglio: che tristezza!
Non era Prodi quello che siera promesso un 30% di ministri donne (vale a dire 8)?
Ed invece ha raggiunto il 24% dandogli ministeri ed incarichi simbolici, strettamente vincolati ad un immagine paternalista della donna. L'angelo del focolare a cui possiamo affidare, affetti, famiglia, scuola, salute, ma il portafoglio no. Quello lo controllano i padri di famiglia.
Ma avete visto che tipo di padri di famigla abbiamo?

Era tutto calcolato, che avevo detto qualche mese fà?
E Nonostante tutto cio' mi delude profondamente.

Alcuni dicono che solo é colpa delle donne, che non si investono in politica, che sono pigre, ecc.

Non rispondo neanche a questo tipo di osservazioni.

La verità é che nella politica italiana, che sia di destra o di sinistra, c'é sempre un unico vincitore: quello di un certa ingordigia maschile.

Qualcuno ha fatto notare che comunque 6 donne ministro sono di piu' delle 2 degli ultimi cinque anni (moratti e prestigiacomo), mah....

la verità é che l'appetito carrierista di alcuni uomini di partito ha primeggiato su altri principi.

E poi avevano detto: "la quote rose le faremo nei fatti".

Infine riprendo quanto dice Luca Ricolfi ne La Stampa di oggi: "rispetto a cinque anni fa l’età media dei ministri è scesa di un anno (con questo ritmo, nel 2091 avremo finalmente un governo di quarantenni).

mercoledì, maggio 10, 2006

Una petizione contro Strasburgo

Ancuni deputati europei, fra cui la liberale svedese Cecilia Malmström hanno lanciato un'iniziativa per affinche Bruxelles divenga la sola sede del Parlamento Europeo. Questo é diviso attualmentete fra Bruxelles , Lussemburgo e Stasbrugo, e tutti gli eurodeputati iniziano ad averne abbastanza dei continui pellegrinaggi che costano al contribuente europeo la bellezza di 200 milioni di euro l'anno senza parlare dell'inquinamento causato dai camion che spostano tutti i documenti degll'uffici una volta al mese. Questi soldi potrebbero essere spesi in modo migliore: vedi traduzione ed interpreriato che causano non pochi problemi nell'Unione delle 20 lingue.


L'obbiettivo é quello di raggiungere un milione di firme.

Questa nuova iniziativa, nasce dagli errori commessi dal comune di Strasburgo al momento delle vendit dei Palazzi al Parlamento (avrebbe ricevuto dei soldi "sotto banco") e dalla lettera scritta dal presidente del gruppo socialista, Martin Schultz, il quale chiedeva di riesaminare la situazione.


http://www.oneseat.eu/

un occasione persa (x tutti e due)

Come oramai si sà In Italia é stato eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Sarà Giorgio Napolitano a succedere a Carlo Azeglio Ciampi. Ritengo che il nuovo Capo della Stato sia all'altezza del compito che lo aspetta: non dubito delle sue capacità e del suo senso dello Stato. Sara un ottimo presidente, senza dubbio.

Tuttavia il modo in cui é avvenuta l'elezione del presidente non mi é piaciuta. Mi hanno lasciato perplessi tanto gli atteggiamenti della neo-maggioranza e che dell'opposizione. Atteggiamenti che hanno visto ha un lato un posizione confusa e dall'altro un sordo diniego.

Cio' che piu' mi dispiace é che il Presidente di tutti gli italiani sia stato eletto da una sola parte, senza la collaborazione della maggioranza e sotto le gravi minaccie di futuri scioperi fiscali e quant'altro dell'opposizione.

Perché la maggioranza non ha espresso sin dall'inizio una rosa di nomi? Sarebbe stato molto piu' facile, erano tre: Amato, Napoletano, D'Alema. A sinistra la scelta di Napolitano seppur condivisa é stata annunciata prima ancora di aver consultato tutte i leader (vedi RosaNelPugno). Perché questa mancanza di trasparenza? A cosa era dovuta?

Forse al fatto che i DS feriti all'orgoglio dopo il doppio diniego a D'Alema hanno voluto imporre un candidato di "pura razza". Accantonando cosi' Amato, il cui peccato originale sta nel fatto di non essere mai stato inscritto al "picci": decisamente i "diesse" devono ancora maturare. E' con questo spirito di club che si vuole creare il famoso Partito Democratico?

La destra dal lato suo, con l'eccezione dell'UDC, ha preferito indispettirsi invece di cercare una posizione comune. Perché l'opposizione, dopo essere riuscita a far cadere la candidatura di D'Alema, ha rifiutato di citare Napolitano nella sua rosa? Questo assenza sembrava piu' un dispetto che altro. Sono piu' che convinto che se il centro-sinistra non avesse fatto il suo nome domenica sera, il nome di Napolitano sarebbe figurato nella famosa rosa di nomi del centro-destra. La sensazione é che lo hanno tolto all'ultimo momento per fargli un dispetto. Ne sono convinto.

Oltretutto l'impressione era che la Lega a Napolitano non lo volesse votare non tanto per le sue idee o perché ex "komunista" ma poiché...nato a Napoli (dalla Lega che ci si puo' aspettare d'latra parte?). Berlusconi ha voluto cosi' assecondare questo capriccio (che oltretutto gli permetterà di continuare a insistere con i suoi discorsi infuocati sui bimbi ed i comunisti). Sono queste ragioni sufficenti per impuntarsi, sopratutto dopo che erano appena riusciti ad imporre il loro punto di vista (no a D'Alema) ?

Il rischio é che la prossima volta che la destra sarà al potere questa, citando l'esempio Napoletano, si sentirà libera di eleggere il primo nome che gli venga in testa, Letta, Berlusconi, Dell'Utri, Ferrara, Schevachenko o Maldini. Cio' avverà sulla falsa riga di quanto avvenuto con la modifica della costituzione: la Casa delle Libertà dopo aver urlato allo scandalo nel 2001 dicendo che non si modificava la Costituzione a colpi di maggioranza, avrebbe poi fatto esattamente la stessa cosa quattro anni dopo.

Infatti in Italia non si trae mai esempio dagli errori degli altri per poi non commetterli ma piuttosto per ripeterli paro paro. Preferisco non interrogarmi sul perché di questa sciocca attitudine irresponsabile.

Ritengo che sarebbe stato piu' prudente convergere sul nome di Amato con una confluenza di voti del centrodestra.

Detto questo, cio' non giustifica alcune pericolose dichiarazioni incendarie del centro destra e del suo leader (vedi sciopero fiscale). Il compito di un vero politico deve essere quello di permettere il dialogo e non di puntare allo "scontro frontale" e di arringare demagogicamente la gente.

sabato, maggio 06, 2006

Senza Acciughe nel Golfo di Biscaglia







Paesi Baschi. I Pescatori non trovano piu' acciughe nel Golfo di Biscaglia.

"E allora?" "Adesso cosa facciamo?" "Acciughe trangeniche?..."

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Nel Golfo di Biscaglia scarseggiano le acciughe, dal mese di aprile sono state pescate appena 168 tonnellatte quando normalmente nello stesso periodo se ne pescano piu' a meno 2000.

Non é una novità, nel giugno del 2005 l'Unione Europea aveva risposto alle preoccupazione dei pescatori baschi proclamando un divieto di pesca, che é stato tolto nel mese di marzo di quest'anno. Nonostante i nove mesi di riposo il contingente di acciughe sembra rarefarsi.
L'uomo e la natura. Un rapporto difficile.

venerdì, maggio 05, 2006

Il ritorno di Juppé?















Affare ClearStream. Chirac ancora nei guai. De Villepin é oramai "in panne". Si profila un ritorno di Alain Juppé (con la valigia) per traghettare degnamente Chirac fino alla fine del suo mandato, nel maggio del 2006. Balladur (in carrozza) sembra anche lui essere pronto a scattare. "

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In Francia, nuovi problemi per Chirac, davanti al "delfino" de Villepin sempre piu' vacillante, sembra costretto a dover riccorere al fedelissimo Juppé per governare il paese nei prossimi 10 mesi e lasciare alla Francia un ricordo meno amaro di sé.

De Villepin accumula in effetti problemi su problemi. Dopo i giovani in piazza é arrivato il turno degli affari di spionaggio. Seccondo alcune rivelazioni nel 2004 il Premier de Villepin, allora ministro degli esteri, ordiva un complotto contro Sarkozy, ministro degl interni. Sarkozy, puo' cosi erigersi a vittima e portare avanti la sua pre-campagna elettorale all'insegna del cambiamento.

De Villepin dice a sua volta di essere lui stesso vittima di un complotto dei media: sta di fatto che la sua posizione é sempre piu' debole e la sua attitudine orgogliosa e cocciuta, piace sempre meno ai francesi, malgrado la sua eleganza.

Fra qualche giorno cercheremo di spiegare le complicate relazioni fra Chirac e Sarkozy.

Nel frattempo consiglio di leggervi qui un bell'articolo che spiega il rapporto esistente fra Chirac e de Villepin.

Climi Tropicali

















Inizia a far caldo....