venerdì, novembre 30, 2007

culi, tette e bulgarelli
















io già lo andavo dicendo da un pezzo. eppur non é servito a nulla. quando nel 2006 ci si apprestava a votare, dicevo che se la sinistra tornava al governo, non avrebbe potuto permettersi leggerezze come quella del primo governo di centro-sinistra. dopo 5 anni di governo del Silvio da Arcore, la lezione sull'uso parziale dell TV aveva lasciato un segno. per cio' si diceva che si giungeva al potere non solo si sarebbe dovuta approvare una legge sul conflitto di interesse (non ancora pervenuta a quasi due anni delle elezioni) ma che si sarebbe dovuto essere esemplari. bisogna dare l'esempio e fare quello che mai nessuno aveva fatto. rendere la RAI imparziale. farla finita con gli editti bulgari, le lotizzazzioni. e farne una sorta di BBC italica. indipendente, autonoma e di altissima qualità.

ed i palladini di ieri, invece di trarre esempio dal famoso editto bulgro di berlusconiana memoria, hanno iniziato ad imitarlo, ripetendo i difetti di un tempo. si forse con piu' calma e piu' compostezza rispetto a prima e rispetto agli eccessi destrosi italiani. insomma se non bulgari, "bulgarelli" come li ha definiti Massimo Gramellini. Prima censurano il giornalista che la pensa come loro, poi il ministro impone il suo veto alla ritrasmissione di una fiction prodotta dalla RAI medesima. insomma la TV italiana continua ad essere cloaca lottizzata.

che tristezza! E l'esempio che dovevano dare? Dov'é finito? Come mai in Spagna invece ci sono riusciti. Zapatero, dopo gli anni belli delle lotizzazzione alla spagnola, e sopratutto dopo gli eccessi manipolatori del PP di Aznar, ha deciso di cambiare le cose. Non avrà fatto della TVE una BBC spagnola, ma gli ha dato una raddrizzata. Primo dimezzando la quantità culi, tette e ballerine dalla TV pubblica (c'é sempre la privata per quella roba). Secondo affidando la gestione della TVE (RAI spagnola) ad un ente autonomo. E terzo, scegliendo nominando il direttore della TVE assieme all'opposizione. Non sarà come la tv britannica, ma é stato un bel passo avanti.

In Italia? Culi e tette sono sempre gli stessi. Il becero speteguless pomeridiano di Raiuno (per altro inaugurato all'epoca di D'Alema) continua imperterrito nella sua azione devastatoria. Ed i bulgarelli imitano i bulgari. Romano ma non bisognava essere esemplari?

"né con zapatero" (l'altro equivoco)
















Lo so, lo so, arrivo tardi e per di piu' l'affermazione é datata. ma quanto ho sentito la frase "né con Bush né con Zapatero" che il giovane leader della sinistra milanese rilascio qualche tempo fa sono rimasto di sasso. questa é la sinistra italiana?

non metto in dubbio la doti ed i meriti del giovane dirigente del pd milanese, sta di fatto che mi chiedo se quando la gente dice queste coose sa di cosa parla. se sa qual'é la linea di zapatero?Perché spesso e volontieri in Italia, ma non solo, si mette bocca su cose altrui senza conoscerle. e senza informarsi.

un modello zapatero a mio avviso esiste, ma non é quello che credono in Italia, dove a differenza di altri paesi come la Francia, si ha tendenza a ridurre tutta l'azione di governo del premier spagnolo ad una sola e solissima cosa: la riforma del diritto civile con la quale si introducevano i matrimoni gay. Riforma che é stata pure capita male in Italia infatti, dove i media hanno fatto apparire Zapatero come una sorta di palladino che portava all'improvviso la laicità alla Spagna. Se poi spieghi all'italiano che unioni di fatto e adozione da parte di coppie gay in Spagna non c'entrano con Zaptero ma risalgono all'era del conservatore Aznar, allora all'improvviso l'italiano ti cade dal pero ("Che?!!!!") . Questo é l'altro equivoco, di cui mi ero già occupato un po di tempo fa.

va bene allora puoi dire "né con zapatero". spiegami pero' in che senso per favore.

mi viene un dubbio pero' se "zapatero" significasse un governo che duri una legislatura intera, senza "ribaltoni" senza trasformismi e che sopratutto compie e rispetta il suo programma elettorale, arrivando a rendere quasi imparziale la TV, e oltretutto cercando di spezzare i giochi e le logiche politiche che lo precedevano (rottura con un certo vetero-socialismo e con il vetero-centralismo, difesa di un altra idea del paese quella di una Spagna "plurale" )

insomma se "modello Zapatero" significasse tutto questo se la sentirebbe ancora Maurizio Martina di dire "né con Zapatero"? se le premesse sono queste forse temo di si.

il concorso (banane)

















faccio eco ad un articolo di Michele Ainis apparso qualche giorno fa sulla situazione dei concorsi in Italia. la rencete finanziaria come già quella dell'anno prima ha previsto misure per normalizzare la situazione dei precari nella libera amministrazione.

di fatto visto che i concorsi sono bloccati da anni, molte amministrazioni hanno iniziato ad assumere persone per contratto, saltando il procedimento del concorso. cosi' che, infrangendo la costituzione, si assumeva della gente senza concorso "per forza di cosa". secondo aulcuni appunto, non si poteva fare altrimenti: con il blocco dei concorsi e la scarsa produttività dei dipendenti di lungo corso si è cercato anche di immettere nella pubblica amministrazione forze fresche, qualificate e dinamiche (l'età media nella PA Italiana si aggira sui 46 anni!). e la finanziaria appunto voleva regolizzare la loro situazione. fino a qui tutto bene.

tutto bene, se non si considera i criteri con i quali viene assunta buona parte di questi precari. chiamala spintarella, pedata, simpatia. il concetto é quello: la raccomandazione. e cosi tutta questa gente si troverà funzionaria senza avere fatto uno straccio di concorso.

tutto bene se poi non si considera che la finanziaria di quest'anno dando atto del problema dei precari nelle PA, ha dato loro si la precedena loro ma a scapito di quella gente che pur avendo vinto un concorso pubblico vari anni fa ma non é mai stata chiamata. mai! ma vi rendete conto ? che paese é questo? che organizza dei concorsi, proclama i vincitori. e poi non li chiama ricoprire l'incarico?

riconosco le difficoltà dei precari e la loro difficile situazione. ma non si puo' prescindere dal fatto che per entrare nella PA sia obbligatorio un concorso. l'italia é un paese malato di meritocrazia non si puo' negare. il rischio é che con la impostazione secondo cui la gente andava assunta cosi senza concorso per "forza di cose" si finisce per leggitimare quanto hanno fatto i governi fino ad ora. non si puo' punto. senno che stato di diritto é? diritto delle banane, come si dice.

quanto all'immissione di una forza lavoro piu' giovane in altri paesi esistono altre formule. in Spagna che non é un siola felice ma un paese normale non é un'isola felice ma in Spagna questo problema lo gestiscono molto meglio. li' da un lato ci sono i concorsi.

e dall'altro le "becas" (le borse di cui prima) che permettono l'immissione di giovani e neo laureati, e poi le "bolsas de trabajo" (sorta di liste di sustituzioni) che si costituiscono attraverso dei concorsi piu' leggeri , piu rapidi. e che permettono di costitire delle liste di supplenti per le PA. questi sostituti potranno poi partecipare al concorso per il posto avendo dei punti in piu'.

mica li assumono come in italia solo in base al fattore simpatia.

PS.: Questo post nasce da una discussione a 3 avuta qui

mercoledì, novembre 28, 2007

scomparso





















A proposito di grandi scomparsi, sapete che fine ha fatto il conflitto di interesse in Italia? No , perché il centro sinistra, un anno e mezzo fa, seppur zoppicando avrebbe vinto delle elezioni, ed esattamente un anno etid 8 messi dopo non si vede neanche l'ombra di quella legge di cui parlavano tanto.

é già la seconda opportunità che hanno. e nonostante la mazzata dei 5 anni di opposizione sembrano molto determinati a sciuparla. poi lo statista di milanello dice che la sinistra italiana fa paura: ma paura a chi? forse al popolo che la vota.

almeno il Silvio nell'approvare le sue sciagurate ed inique leggi fatte su misura fu scaltro, rapido ed energico. questi invece mancano di determinazione e di volontà. urlano anatemi su giustizia e libertà che poi mai metteranno in pratica. nel frattempo bivaccano a Montecitorio aspettando la fine delle legislatura. se poi perdono di nuovo le elezioni non vengano da me a piagnucolare. io li ho avvertiti.

mostro





















mi spiegate come mai in Italia ogni volta che si tratta di cambiare una legge vecchia per una nuova si peggiora quasi sempre, oppure si concepiscono orribili chimere? dei veri mostri. tipo 7 occhi, 5 braccia, 1 gamba, 20 lingue. ieri era la bozza elaborata dalla sciagurata bicamerale dalmeniana oggi la proposta per un nuovo sistema elettorale. Veltroni propone un fantasmagorico sistema maggioritario-proporzionale, che é come dire che una persona sia allo stesso tempo romanista e laziale.

Ma com'é possibile che con il popo' di costituzionalisti ed esperti di ingegneria elettorale che l'Italia si ritrova (anche se inizio a dubitarne) si partoriscono sempre dei mostri del genere che non farebbero che rendere il paese ancor piu' ingovernabile. La prossima volta gli do il mio numero di telefono, cosi in caso di bisogno mi chiamano, che sicuramente farei meglio di loro (scusate l'immodestia ma non ci vorrebbe molto...)

Come se non fosse abbastanza insieme al Uolter c'é il Silvio di Arcore a sentenziare la morte del magioritario in Italia. Lui, ieri palladino dell'uninominale. Il Sistema maggioritaro seppur nella sua versione "sporca" (in Italia il 25% degli scranni erano redistribuiti con sistema proporzionale) non solo ha assiucurato l'alternanza ma ha permesso che un Premier rimanesse a Palazzo Chigi durante 5 anni filati: un record per l'instabilissima italia!

Vogliono il proporzionale perché i giochi li vogliono fare loro, non gli piace che la gente decida chi va al governo: alla decisione popolare preferiscono i giochi di palazzo. Come prima, piu' di prima. Torneranno governi balneari, CAF e compagnia bella? La sensazione comunque é che se fanno cosi', cambiano tutto per non cambiare nulla. Come prima, piu' di prima.

domenica, novembre 25, 2007

l'uomo-zaino

A proposito di cose incredibili di queste parti, scrutando nella rete ne ho trovata una davvero inquietante ed intrigante. Si tratta di un cortometraggio basco un po' assurdo, dalle atmosfere "kafkiane". Intitolato "L'attacco dell'Uomo-Zaino" (in spagnolo"El ataque del hombre-mochila") il cortometraggio é stato interamente girato ad Hondarribia, un paese giusto al confine con la Francia, nel cuore dei Paesi Baschi. Questo "piccolo film" é in spagnolo con sottotitoli in inglese. Buona visione o come dicono i baschi: Ondo pasa!

venerdì, novembre 23, 2007

vespaña

















A volte per caso si scoprono delle cose straordinarie. l'altro giorno sono andato ad un incontro intitolato Vespaña. il protagonista, Ander Izagirre, raccontava delle avventure che ha vissuto nel 2006 quando decise di fare il giro della Spagna a cavallo della sua Vespa. Belle foto e bei racconti: dategli uno sguardo.

aupa erreala!

Premetto la Real Sociedad é la squadra di calcio San Sebastian e la Keller é una birra locale (basca). Vorrei raccontarvi una storia che avete già sentito molte volte, quella della fortuna che un giorno ti bacia e poi all'improvviso scompare e ti lascia.

Nel 2003 la Real Sociedad (o piu' semplicemente "la Real" come la chiamano qui) stava sul punto di vincere la Liga. La perse per un soffio. Tutto di decise nell'ultima giornata di campionato. Quel giorno le cose andarono storte, ed non tornarono piu' a funzionare nel senso giusto.

Il resto ve lo racconta questo spot che circolava qui nei Paesi Baschi un anno fa, quando la Real stava lottando per non retrocedere. Ho le lacrime agli occhi!

"El orgullo no depende de lo que ganas sino de lo que sientes"
("L'orgoglio non dipende da quello che vinci ma da quello che senti")

mercoledì, novembre 21, 2007

rame
















in un villaggio della provincia dove vivo, nel bel mezzo dei Paesi Baschi, ieri sera hanno provato a rubare il cavo telefonico: era la quinta volta in un mese. la polizia locale é intervenuta in seduta stante riuscendo a recuperare i 150 m. di cavo che avevavo appena tagliato, gli autori sono riusciti a dileguarsi. hanno individuato dei sospetti che pero' non hanno potuto essere arrestati per assenza di prove.

la faccenda appunto va a avanti da un mese. alcuni ignoti muniti di scale e cesoie nel bel mezzo della notte tagliano del cavo telefonico in piena campagna, se ne impossessano e scappano. le autorità provvedono a rimettere il cavo telefonico che dopo dopo verrà di nuovo derubato per poi essere sostituito e poi di nuovo derubato.

per essere precisi la seconda volta erano riusciti ad arrestare i responsabili, che però erano stati rilasciati. il caso vuole, che appena rilasciati, si producesse un terzo furto di cavo con le stesse modalità del precedente. gli ultimi due tentativi sono andati a vuoto: gli autori se la sono svignata ma a mani vuote.

gli appettiti asiatici fanno si' che il valore del rame sul mercato mondiale sia aumentato di parecchio nel giro di poco: e questo spiega il moltiplicarsi di furti dal Canada alla Polonia ed alla Svizzera, passando per casa nostra. é un fenomeno mondiale gestito da mafie locali. basta farsi un giro sul web.

il caso vuole che in Europa, per lo meno in Spagna, Francia ed Italia parte di questo traffico sia gestito da mafie composte da cittadini rumeni. ma questo ha poco a che vedere con la loro nazionalità.

il punto é che l'Europa ha aperto le sue frontiere per realizzare una vera zona di libero scambio, dimenticandosi che le mafie sarebbero state fra le prime a giovare di questo magnifica cosa che é il superamento delle frontiere. Il fatto é che gli Europei hanno aperto le frontiere senza dotarsi dei mezzi sufficienti per controllare le euromafie che meglio di qualsiasi impresa hanno saputo giovarsi dei vantaggi della libera circolazione.
Ricordariamoci che in Italia la mala é la prima datrice di lavoro (ragion per cui é normale che fosse la prima a beneficiaria)

Ripeto, il superamento fisico e mentale del concetto di frontiera fra europei é ed é stato un grande
passo in avanti e cui non possiamo rinunciare: dovremmo pero' pensare a attrezzarci di un vero servizio anti-criminale federale europeo. Avete capito bene: ho detto federale. Questo vuol dire andare aldilà di una semplice cooperazione europea fra corpi di pubblica sicurezza, per giungere alla creazione di una corpo di polizia europeo a pieno titolo.

Le mafie europee questo passo già lo hanno compiuto, loro già sono europee a pieno titolo. non si tratta di uno slancio romantico paneuropeo ma di puro pragmatismo. si tratta di un fenomeno che non puo' essere combatutto con la semplice cooperazione ma con la creazone di una vera e propria unità comune.
per risolvere problemi europei sono necessarie soluzioni europee. il rischio é che se non si combatte la criminalità organizzata paneuropea c'é rischio che i cittadini iniziano a sentire della nostalgia per le vecchie frontiere e disprezzo e delusione per l'avventura europea.

martedì, novembre 20, 2007

l'ultima volta
















Oggi ricorre l'anniversario della morte di Franco. l'uomo che a piu' di 30 anni dalla morte continua a dividere la Spagna. per l'ultima volta le persone che accorrono annualmente al mausoleo in cui é seppellito assieme a Primo de Rivera, "el Valle de loc Caidos", potranno celebrare l'avvenimento in pompa magna, visto a che a partire dal 2008 con la nuova Ley de Memoria Historica entrerà in vigore il reato di apologia al franchismo. eccovi un filmato ed un articolo : buona visione e buona lettura a tutti!

l'equivoco












Monumento alle vittime dell'11 Marzo - Madrid

L'estate scorsa mentre mi avviavo verso la fermata del metro parigino un compagno italiano incontrato a pranzo mi raccontava della sua ammirazione per l'azione del premier spagnolo Zapatero ma allo stesso tempo mi spiegava come a suo avviso considerava un grave errore la decisione di ritirarsi dall'Irak, un vero regalo ai terroristi. ecco.

ancora mi ricordo l'11 marzo. la notizia alla radio francese. poi la gente urlando davanti all'ambasciata spagnola. mi ricordo pure la sera elettorale. il primo annuncio dei risultati. non ci si credeva. la dichiarazione dello sconfitto Rajoy e poi quella del neo-premier José Luis Rodriguez Zapatero ("el poder no me va a cambiar"). mi ricordo pure i dibattiti televisivi italiani nei giorni successivi. in Italia non so per quale ragione si fece avanti l'idea che le decisione di Zapatero di ritirare le truppe spagnole dall'Irak non era che un atto di vigliaccheria, una concessione ai terroristi. non so ma perché in altri paesi come la Francia a nessuno venne in mente di dire una cosa del genere.

eppure Zapatero quella decisione già l'aveva presa prima dell'11 marzo. era parte del programma del PSOE: ritirarsi dall'Irak. i socialisti, Zapatero in primis, si opposero alla guerra in Irak e la scelte di Bush e di Aznar. La tensione raggiunse il colmo quando nell'ottobre del 2003 in occassione di una sfilata militare, a cui era stato invitato in quanto capo dell'opposizione, decise di non alzarsi al momento del saluto alla bandiera americana in segno di protesta e di disappunto. Tutte queste cose avvenivano ben prima del'11 marzo.

questo é l'equivoco di cui volevo parlare. e per questo non capi' e non capisco le dichiarazioni di alcuni italiani: la scelta di Zapatero non é stata una concessione alla paura ed ai terroristi fatta all'ultimo minuto (o meglio al primo minuto visto che era stato appena leletto) ma il compimento di un impegno che figurava concretamente nel suo programma di governo.

PS.: Che poi gli spagnoli si siano ritirati in quattro e quattr'otto é un altro paio di maniche. infatti, a differenza di quanto avrebbero fatto gli italiani qualche anno dopo, loro non stablirono un calendario di ritiro progressivo del proprio contigente, ma fecero tutto in poche settimane. Questo si spiega anche con il carattere ed il modo di fare spagnolo molto diverso da quello italiano, che appare assai piu ' "bizantineggiante".

lunedì, novembre 19, 2007

tenacia

















Segnalo un articolo di Furio Colombo sulla proposta di moratoria della pena di morte che verrà presto votata presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dopo essere passata per la Commissione. Si tratta di una vittoria per un paese abolizionista come l'Italia e sopratutto per quei movimenti che, come i radicali, da anni portanno avanti questa battaglia con coraggio, con "fastidosia ed interotta insistenza" e "con tenacia quasi ossessiva". Furio Colombo ricorda nel suo articolo come, quando si é convinti di qualcosa, con astuzia e con tenaciasi possono allora affrontare battaglie dificilissime e possono raggiungersi vittorie importanti per chi le promuove e per l'umanità.

"Non si tratta, infatti, di un azzardo andato a buon fine, di una scommessa audace vinta per buona fortuna, per caso o anche per occasionale bravura. Si tratta di un modo di affrontare alcuni grandi e gravi problemi senza rinunciare, per quanto grandi siano le difficoltà. Ma anche con estremo realismo. Se infatti questa vicenda è esemplare, lo è per l’incrocio di tenacia quasi ossessiva - se vogliamo un eccesso di slancio ideale - e di realismo astuto e altrettanto tenace."

preghiera laica















Qualche giorno fa ho ripescato il discorso pronunciato da Zapatero il 30 giugno 2005, giorno della presentazione al Congresso dei Deputati della riforma del diritto di famiglia con la quale si introduceva il matrimonio omosessuale.

Al di là dell'argomento, si puo' essere piu' o meno d'accordo sulla riforma in questione, é davvero un bel discorso che qualcuno ha definito una preghiera laica "che andrebbe letta ogni mattina appena alzati a mo' di preghiera laica e per trovare la forza di non mollare anche nei momenti più duri". Ma forse piu' che una preghiera laica, é per me un vero inno alla tolleranza, al rispetto dell'altro, dell'offeso, del deriso. Qui potete trovarne una traduzione in italiano.

"Non stiamo legislando per gente remota e sconosciuta. Stiamo allargando la possibilità di essere felici per i nostri vicini, per i nostri compagni di lavoro, per i nostri amici e per i nostri famigliari ed allo stesso tempo stiamo costruendo un paese piu’ onesto, perché una società onesta é una società che non umilia i suoi membri."


modello zapatero














vi é mai capitato che trovandovi fuori di casa, alcuni forestieri abbiano iniziato a criticare alcuni aspetti del vostro paese, della vostra città? aspetti che neanche a voi piacevano ma che non potevate accettare venissero criticati in quella maniera semplicistica, caricaturale e piena di cliché, che oltretutto veniva fatta senza cognizione di causa e senza conoscerne il contesto.

é quello che é successo a Zapatero la settimana scorsa, durante il vertice ibero-americano svoltosi in Cile. le immagini trasmesse in tv e sul web hanno messo in evidenza la replica scocciata del re Juan Carlos davanti alle continue inerruzioni del logorroico Chavez ("Porqué no te callas?" "Perché non ti stai zitto?"). Zapatero stava cercando di rispondere al presidente bolivariano che aveva appena dichiarato che l'ex pemier spagnolo Aznar era un fascista. E mentra cercava di parlare, il venezuelano lo interrompeva fino alla oramai leggendaria replica del re.

Pochi si sono soffermati su quello che diceva Zapatero. Il premier spagnolo stava cercando di rispondere al Chavez spiegandogli che Aznar era stato democraticamente eletto e che seppur non se ne condividano nella maniera piu' assoluta le idee é possibile fare politica senza insultarsi, rispettandosi.

Questo é il mio modello. Un modello quanto mai lontano da quanto si vede nello Stivale. Un modello di un uomo politico, che sa difendere anche il suo avversario. Invece in Italia, nel passato come nel presente bisogna accontentarsi di politici che fuori casa offrono tristi siparietti in cui non perdono occassione per insultare, ironizzare e deligittimare il proprio avversario politico. Vero Romano? Vero Silvio?

PS.: Quanto al battibecco del vertice di Santiago, alle sue ragioni ed alle sue conseguenze. Se ne volete sapere di piu' vi consiglio di leggervi questo.

mercoledì, novembre 14, 2007

effetto weimar






















a: hai visto c'é chi raccoglie firme per chiedere nuove elezioni
b: si
a: votiamo! votiamo! votiamo! e poi?
b: un governo instabile come questo, ma di destra.
a: ed gli italiani che ci guadagno?
b: nulla. serve solo a regalare la poltrone ad alcuni picciotti di partito
a: ma con tanto votare non si rischia l'effetto weimar?
b: effeto che?
a: appunto.

PS.: In Germania , nel periodo della cosi detta Repubblica di Weimar (1919-1933), si inizarono ad orgnizzare elezioni legislative a go-go, con l'idea che nuove elezioni avrebbero contribuito a creare una situazione piu' stabile. Vota oggi e vota domani, a botta di elezioni, 5 in 5 anni per l'esatezza, non si fece altro che destabilizzare il sistema, fragilizzandolo ancor di piu'. La fine della storia é nota a tutti (avvento del nazionalsocialismo). Tante elezioni in tanto poco tempo non hanno mai fatto bene a nessuno. Ma in Italia, la nostra peraltro non molto giovane classe politica, probabilmente manco sa cos'é Weimar, forse penseranno una marca di caramelle....

domenica, novembre 11, 2007

tout change à londres

"God sav 'ze quin" (french accent)

l'altro giorno raccontavo dello scherzetto che gli inglesi (detti "les rostbifs")avevano riservato ai viaggiatori francesi facendo arrivare l'lata velocità Londra-Parigi alla Waterloo Station di Londra. i francesi (les "froggies") non sono rimasti immobili e cosi' nel corso degli anni la stessa società che gestisce l'alta velocità, Eurostar, si é divertita organizzando campagne pubblicitarie a 'mo di sfotto'. ci si stuzzica gentilmente a vicenda, sorridendo. vive l'amitié franco-anglaise!


















"Tutto cambia a Londra"

giovedì, novembre 08, 2007

bonjour les français!





















l'eurostar é il treno alta velocità che collega parigi e londra. fra pochi giorni cambierà la stazione di arrivo in terra londinese: il treno non giungerà piu' alla Waterloo Station ma alla St. Pancras Station.

Capito?!! Dopo piu' di 10 anni di servizio gli inglesi hanno pensato che era ora di finirla con lo scherzetto che avevano deciso di riservare ai lor cuginetti francesi: farli arrivare alla stazione Waterloo. Uh, uh! Che divertenti 'sti inglesi!




insicurezza















Negli ultimi giorni in Italia si é fatto un gran parlare di giustizia, di criminalità, tanto si sa fra poco tutto tornera a tacere ed i dirigenti politici non diranno piu' nulla fino a che non avvenga qualcos'altro di grave. io sono convinto che in tutto questo i problemi sono due.

Il primo, di cui l'Italia ha un triste primato in Europa, é quello del rispetto delle regole e della certezza del diritto e della pena. Questo vale per qualsiasi caso e qualsiasi persona, quale che sia la sua nazionalità. Il diritto é un optional in Italia. Basta vedere il caso raccontato da La Stampa dei tifosi di calcio italiani che hanno vissuto impuniti per anni, anzi decenni, viaggiando in trasferta senza biglietto del treno, che oltretutto distruggevano. Le regole c'erano, il fatto é che non le facevano rispettare. Lassismo dierete voi? Boh, ad ogni modo trattasi di cattiva volontà.

Il secondo problema, comune a tutta l'Europa e che riguarda in particolar modo le arre metropolitane, é quello della disgregazione sociale. Vi é sempre piu' gente che vive nelle grandi città ed ha paura. Non esiste piu' quel controllo sociale che c'era 50 anni fa, per cui tutti sapevano un po' tutto di tutti, la comunità vigilava il trascorrere delle giornate ed appena avvertiva qualcosa di strano avvisava. V'era meno libertà certo, ma faceva parte del gioco. Ora v'é piu' libertà ossia ognuno é piu' libero di farsi gli affari suoi: ma questo si paga con una maggiore insicurezza.

Questo é quello che ho sempre pensato e questa é la lezione che si puo' evincere da questo bell'inchiesta di Repubblica ("La via meridionale all'integrazione"). Senza dubbio le autorità italiane devono ancora fare molti passi avanti nella gestione della crimilatià e della giustizia ma ci sono cose che solo la società puo' fare. Non si tratta certo di istituire delle ronde militarizzate, come suggeriscono alcuni, no!, ma di recuperare quello spirito' di comunità e di solidarietà che si é perso.

La violenza, l'invidia, l'egoismo, l'odio sono sentimenti che son sempre esistiti nella razza umana, oggi come ieri, sta di fatto che un forte legame di comunità restiruirebbe alla gente quella sicurezza che nessuna ronda potrebbe assicurargli.

PS.: A proposito, sapevate che "condomino" in spagnolo si dice "comunidad", bella idea, bel lo il concetto che ci sta ditro. Peccato che poi le cose li' vanno come altrove, "ognun per sé..."

il cannocchiale

chi l'ha visti?













oh ma é vero. me ne ero proprio scordato e neanche ci pensavo piu' a che fine avesse potuto fare la proposta sui pacs (attualmente cus ex-dico, ex-pacs). pensavo fossero stati liquidati dalla nostra classe politica devotissima, casta e pura. stannp proseguendo il loro tormentatissimo iter parlamentario, ce lo racconta il ministro Barbara Pollastrini.

ma la domanda "chi l'ha visti?" vale pure per le tanto declamate politiche per la famiglia. mai viste. dopo l'ubriacatura ideologica del family day (per dirla come chiara saraceno), il governo non ha mosso un dito né per la famiglia, né per i giovani che vorrebbero metterne su una. quale trionfo per quella metà del governo che di famiglia si era riempita la bocca per poi non fare nulla!

cosi l'italia riesce in un suo capolavoro. nessuna politica famigliare, nessuna norma sulle coppie di fatto. insomma la botte piena e la moglie ubriaca.

nel frattempo in Spagna....

domenica, novembre 04, 2007

argentina (italia nel mondo?)





















questa volta mi permetto una deviazione dalle strade del mio amato continente, per traversare l'oceano. l'altro giorno facendo zapping sono capitato sul discorso che la neo-presidentessa argentina cristina kirchner ha fatto dopo l'annuncio dei risultati. nel suo discorso, in cui ha sottolineato l'importanza del compito del saper unire mi ha molto colpito la sua assonanza con quello di veltroni quando parlava del dover superare l'odio.

ho cosi iniziato a pensare al legame che l'italia ha con l'argentina, e sopratutto di come gestisce questo legame. un legame che potrebbe avere un grande potenziale ma del quale non ne se ne fa nulla. in italia, si esalta talvolta il ruolo dei nostri emigrati nel mondo, si parla cosi' di questa comunita' di 30 milioni di persone di origine italiane, di cui pero' alla fine non se ne fa nulla. zero.

tutti i principali giornali spagnoli hanno dedicato uno spazio speciale alle elezioni argentine, creando un mini sito. tutti (vedere qui e qua). in italia a parte alcuni articoli, alcuni dei quali a dire il vero molto belli, s'é detto poco e non si é dato il giusto risalto all'avvenimento. milioni di passaporti italiani in argentina, qualche elogio al mito della valigia di cartone in argentina per poi farne cosa? nulla (rugby a parte). edi nostri media sonnnecchiano.

come se questo non bastasse a convicersi della sciagurataggine dei nostri politici, visitando il sito web della kirchner potrete vedere la sua bibliografia illustrata, vedrete cosi i momenti importanti del suo percorso politico e gli incontri importanti: con jimmy carter, con lula, schoreder, la moglie di mitterand, juan carlos di spagna, l'ex premier spagnolo felipe gonzalez, ed infine con zapatero. di Italiani neanche una traccia. il nulla assoluto.

si conferma il vecchio difetto italiano, quello che ci portiamo appresso anche in Europa, bravi a parole non riusciamo a prendere l'iniziativa. passano gli anni , passano i governi e non succedde nulla. dondolandoci nei miti degli italiani nel mondo, del nostro europeismo, aspettiamo un tram che non passerà mai, semplicemente perché il tram non arriverà da solo: dobbiamo costruirlo e guidarlo noi.

cosi' come non sappiamo aprofittare dello speciale rapporto che abbiamo con l'argentina siamo incapaci di farlo con le centinaia di italiani che lavorano presso varie organizazzioni internazionali ed europee, i quali sono praticamente abbandonati a se stessi. e tengo a specificare che si tratta gente che spesso vorrebbe saper far sistema, ma che l'italia sciaguratamente dimentica. e cosi' i delegati italiani di turno freschi del loro arrivo da Roma sculettano per i corridoi onusiani ed europei rimanendo pero' assolutamente incapaci di far leva su questa nostra preziosa presenza: il contrario di quanto invece avviene con le istituzioni di altri paesi funzionari (francesi, spagnoli, inglesi, ecc.) che vedono bene di non perdere di vista i propri connazionali che lavorano presso tali organizzazioni.

non sappiamo fare sistema, e cosi' finiamo per sciupare un forte potenziale che ci fornisce la presenza dei nostri connazionali. é l'ora di invertire questa tendenza.

giovedì, novembre 01, 2007

ombra creativa





















pensando a quanto era avvenuto un paio di settimane fa, quando la fonta di trevi divenne rossa per qualche istante ed una buona parte della classe politica, grido all'orroree mi é venuto in mente la storia di Zeus.

Zeus é un misterioso artista mascherato che gira di notte per Parigi (ma non solo) improvisando le sue performances artistiche. Una delle quali consiste nel dipingere di bianco i contorni delle ombre di panchine, semafori, ecc. Cosi' se si passeggia per Parigi capita di incrociarsi con una di queste "ombre". Ecco, Zeus negli anni ha moltiplicato le sue azioni eppure a nessun politico francese gli é venuto in mente di gridare all'orrore.

il sogno seconda parte

Sempre su Sarkozy e sulla sua celebrazione della resistenza. Sarkozy quello stesso giorno spiego' che avrebbe chiesto al Ministro della Pubblica Istruzione che l'ultima lettera di Guy Moquet venisse letta in tutti i licei e cosi é stato. Lunedi scorso, in tutti i licei francesi la lettera é stata letta. Lo stesso giorno la TV ha trasmesso una lettura della lettera versione cortometraggio.

Italia, Italia, quant'é lontana la Francia?



Cortometraggio ispirato dall'ultima lettera di Guy Moquet

le beau geste (il sogno)

Il giorno del suo insediamento all'Eliseo il neopresidente francese Sarkozy, poco dopo aver giurato ha chiesto di recarsi nel luogo in cui il giovane resistente Guy Moquet venne fucilato dai nazisti. dopo avergli reso omaggio, ié andato a raccogliersi prima al monumento del milite ignoto all'arco di trionfo, e poi davanti alla statua di De Gaulle. dopo di che ha preso un'areo ed é andato a Berlino a visitare Angela Merkel.

Premesso che la resistenza in Francia, non é fonte di divisioni come in Italia, e per questo non é considerata qualcosa di parte, né sopratutto qualcosa di sinistra visto che De Gaulle, leader morale e militare della resistenza contro l'invasore nazista, non era certo un socialista. Sarkozy, il cui partito si inserisce nell'ambito del gaullismo, andando a rendere omaggio a Guy Moquet, ha strappato dalle mani della sinistra un personaggio chiave, un simbolo.

Sarà stata un operazione mediatica, sarà stata una mossa calcolata a tavolino, sta di fatto che Sarkozy, compiendo quella mossa ha fatto si che Guy Moquet divenisse finalmente un simbolo di tutti i francesi e non di una parte. Lo ha preso ed ha detto ai giovani francesi: "andate fieri di persone cosi', qualsiasi sia il vostro credo politico". Questo é quello che io definisco le beau geste, un gesto nobile e bello.

Quando ripenso a quelle immagini invidio la Francia, ed invidio il fatto che i francesi possano conoscere momenti come questi che a noi ci sono negati. Questa cosa mi ha colpto moltissimo e non ho smesso di pensarci, chiedendomi se sarebbe stato possibile in Italia. Ci sarebbe voluto un sogno.....

.....Immaginate che nel primo giorno in funzione, subito dopo aver giurato, il neo-Presidente del Consiglio Gianfranco Fini (che di Sarkozy é amico) vada a raccogliersi sulla tomba dei fratelli Rosselli o di Matteotti od ancora di tanta altra gente morta per l'Italia?
Immaginate se in quella stessa occasione utilizzando delle parole simili a quelle del suo amico Nicolas dicesse davanti a dei giovani che tutti gli italiani, quale che sia il loro voto, la loro appartenenza politica devono sentirsi orgogliosi di persone come quelle che sono morte per l'Italia, per la libertà, facendone cosi un patrimonio comune.

Immaginate che subito dopo prenda un aereo e vada in una capitale europea, Parigi, Berlino, Vienna, Madrid, Bruxelles, Lubiana, o meglio ancora a Zagabria, e dica che l'Europa é la sua priorità, che vi dedichera tutta lesue forze perché cio' che é davvero importante é unire e non dividere. Questo sarebbe un vero statista. Anche questa é l'Italia che sogno. Di cui vorrei essere fiero.


Driiiiiiiiinnnnn - "Filippo svegliati sono le 8h!"