mercoledì, maggio 24, 2006

l'equivoco zapatero














Il Zapaterismo? Non esiste.

In Italia di parla di zapaterismo, tuttavia questo termine resta sconosciuto negli altri paesi europei. Perché? Perché probabilmente il zapaterismo non esiste, almeno nella maniera in cui l'intedono alcuni politici ed editorialisti italiani.

Ma allora tutti questi cambiamenti sociali in Spagna dove li metti? Dove la metti questa furia riformatrice del Premier spagnolo?

Si' Zapatero ha effetivamente portato una ventata d'aria fresca in Spagna. Ma questa volontà é rappresentata piuttosto nelle questioni di politica interna (dialogo con le regioni, la questione basca, quella catalana), di politica europea ed internazionale. Il PSOE di Zapatero ha portato con sé una visione piu' conciliante del PP di Aznar, il cui obiettivo é la ricerca del dialogo. Che pero' poco a che vedere con le questioni di morale.

Tuttavia la storia delle riforma morali del rivoluzionario Zapatero sono un vero' bluff. Si certo, la sua maggioranza ha sancito l'introduzione del matrimonio fra copie omosessuali. Ma quei diritti erano essenzialmente già stati garantiti negli anni precenti. Nel '99, in piena era Aznar, il governo autonomo catalano, costituito dai catalani di Convergia i Unio'(trattasi di conservatori doc) approvo' la prima legge sulle coppie di fatto, esempio che sarebbe poi stato seguito a catena dalle altre comunità: Comunità di Madrid, Comunità Valenziana, Andalusia, Isole Canarie, Navarra, Paesi Baschi, ecc.

Regioni in cui nella maggioranza dei casi governa il PP -il partito conservatore filo-cattolico- oppure i vari partiti conservatori regionali.

Vorrei poi ricordare che nei giorni dell'approvazione della legge sul cosidetto matrimonio gay, il PP visse una crisi interna: una parte dei deputati del PP minaccio' di abbandonare il partito e di costitutirne un 'altro nel caso in cui il leader Rajoy avesse condotto una violenta campagna contro gli omosessuali. Risultato: il leader Rajoy non ando' alla famosa manifestazione contro la legge promossa dalla Conferenza Episcopale Spagnola.

Segno che l'opposizione del Partitdo Popular a quella legge era piu' nella forma che nella sostanza: si trattava di mantenere i consensi cattolici piuttosto che di allinerasi alle posizioni di questi ultimi.

D'altra parte non é raro che El Mundo, illustre quotidiano coservatore spagnolo, vicino alle posizioni del PP, esprima in tema di morale sessuale della posizioni a favore di quello che in Italia piace chiamare "laicismo". Ossia libero chiesa in libero stato. E non viceversa.

Quanto al cosi detto "laicismo" spagnolo, questo non c'entra niente con Zapatero e con i socialisti esso é piuttosto la causa di 40 anni di dittatura e di una educazione cattolica ultra-coservatrice che non esitava picchiare i bambini: sorda alle "riforme" interne che si proponevano in quegli stessi anni a Roma e che non esitava a praticare metodi violenti che poco hanno a che vedere con la vera pedagogia cristiana (penso a San Filippo Neri). Risultato: i padri della generazione nata dopo la morte del caudillo hanno educato i loro figli diversamente. Per questo non é raro trovare in Spagna, ragazzi non batezzati ed educati al di fuori della fede cattolica. I genitori feriti da un educazione arcaica e retrograda non hanno fatto che reagire alle violenze subite.

Questo dimostra che le maniere forti spesso non premiano ed anzi possono produrre effetti nefasti.

La legge sul matrimonio "gay" non ha fatto che sancire una situazione di fatto e di diritto. Una situazione che si era venuta a creare poco a poco, ed i cui primi passi erano stati mossi nella metà degli anni '80 quando in Italia neanche si parlava di PACS.

Per avere piu' informazioni vi invito a leggere questo rapporto.

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