lunedì, maggio 31, 2010

blowing in the wind


Sabato a Roma ennesima agressione contro un garazzo gay. Dichiarazioni molte. Fatti pochi, il governo continua ad incrociare le braccia e di approvare una legislazione aggravante per i reati di matrice omofoba.

"Quanti episodi come questo devono accadere perchè vengano al più presto approvate norme concrete e rigorose per le aggravanti dei reati legati all’omofobia?" [Walter Veltroni]


PS.: "The answer my friend is blowing in the wind, The answer is blowing in the wind"

coreografie europee

A pensarci bene l'Unione Europea è un pò come il flash-mob dell'Eurovisone di ieri sera, tutta quella coreografia così piena di armonia sembrava quasi spontanea ma in realtà era il frutto di un grandissimo lavoro di coordinazione. Coordinazione che sembra invisibile perchè la nessuno vede, ma che in realtà c'è e come. Per che una cosa esca bene bisogna acettare un minimo coordinamento: giacchè l'armonia non viene da sola.

Le stesso avviene fra paesi europei: se vogliamo maggiore cosesione (mercato unico, unione economica, ecc.) è necessario dotarsi di un livelllo di coordinamento adeguato (la Commissione Europea). Poi vabbè possiamo discutere se questa coordinazione sia più o meno burocratica, ma non possiamo pretendere che le cose fattte bene vengano su senza sforzo.

Se vogliamo l'armonia fra noi Europei, dobbiamo sudarcela e dobbiamo accettare che ci vuole un buon sistema di coordimento. No Guts, no glory.

domenica, maggio 30, 2010

meravigliosa eurovisione

Quella di ieri sera credo sia stata una delle migliori edizioni dell'Eurovisione che io ricordi. Si parlo delll'Eurovisione quel concorso di canzoni così kitch. Cui l'Italia si è ritirata dal 1997 e che il Post raccontava in suo articolo.

E' stata migliori di altre edizioni per varie ragioni. Perchè ha vinto un canzone che nessuno si apsettava (non era fra le favorite). Perchè la scenografia della maggior parte delle canzoni si è rivelata piu`sobria del solito.

E soprattuto per l'organizzazione norvegese, che ha saputo dare un tocco europeo in più a questa manifestazione: mi riferisco alle dirette dai salotti di varie famiglie europee e sooprattutto alla bellissima flash mob paneuropea, realizzata in diretta dalle piazze di mezz'Europa. Da sola valeva tutta la serata. Memorabile:


venerdì, maggio 28, 2010

un'altra autostrada è possibile?

Tornando sulla faccenda della Salerno-Reggio Calabria. Io continuo a pensare che non è così male metterla a pagamento. Capisco che sia irritante mettere a pagamento un'autostrada che fa piuttosto pena. Quello che non capisco è se è gratuita perché fa pena, o se in fondo fa pena proprio perchè non è a pagamento. Io ci proverei.
So che al peggio non c'è mai fine, ma voglio credere che qualcosa si può sempre migliorare.

europeo sfuggito (seconda)

Fra mezz'ora a Ginevra si saprá in che paese si organizeranno gli Europei del 2016. Secondo me l'Italia non je la fa. Andranno alla Francia.
Ma stavolta per favore non ce la prendiamo con i vicini baroni, ma con noi stessi. Perchè se non vinciamo, se ci lasciamo sfuggiere le cosaccioni, forse è anche perché questa candidatura, un pò come come quella precedente (persa con Polonia ed Ucraina) è stata preparata distrattamente e con troppa leggerezza. Ci siamo mossi troppo tardi. E un pò come a Bruxelles, se contiamo poco, è anche (e soprattutto) colpa nostra. Sveglia.
PS.: Poi magari mi sbaglio e l'Euro2016 lo danno all'Italia, ma mi sembrerebbe strano.

giovedì, maggio 27, 2010

onoreficenze per potenti

Ritorno su un tema a me caro. Se fossi un rappresentante della sinistra, fra le tante cose, mi sbrigherei a dare un minimo riconosicmento, un'onoreficenza, a quelle persone che si sono davvero giocate la vita nell'assistere i terremotati aquilani. Invece non si muove nulla. A sinistra si piagnucola per chi si opponeva a concedere cittadinanze onorarie ai vari Bertolaso, mentre di chi è morto per salvare l'altro ci si dimentica traquillamente. Bella sinistra che ci ritroviamo.

Salerno-Reggio Calabria a pagamento? Perchè no?

Dice che vogliono mettere la Salerno-Reggio Calabria a pagamento, mi sembra un'ottima cosa. Allo stato attuale sarà un mulattiere e farà schifo ma io penso che una struttura autostradale a pagamento per un verso può migliorare la manutenzione dell'autostrada stessa (speriamo*) e per un altro può responsabilizzare i viaggiatori D'altra parte nei corsi di gestione per ONLUS ti spiegano che spesso un servizio gratuito non viene percepito come importante. Il dare un prezzo, seppur simbolico, aiuta a far capire alla gente il valore dell'iniziativa.

PS.: Dico speriamo perchè basta vedere la qualità media della RAI, miglioni di € in canone per produrre spazatura dalla mattina alla sera. Poi ci saranno delle eccezzioni, ma come diceva Montanelli son diamanti in mezzo ad un mare di letame.


provincia galeotta

Non vorrei fare demagogia ma se fosse per me le province le abolirei tutte. Ora la notizia, poi pare smentita, dell'abolizione di 9 province non è una cattiva notizia in sè, ma secondo me questo è un fare le cose male: o si aboliscono tutte, riconfigurando l'amministrazione locale, od altrimenti lasciamo stare queste mezze misure fatte così al volo, fra un taglio ed un panino.

mercoledì, maggio 26, 2010

il giulio che ti soprende

Devo confessarlo queste ultime settimane il mio giudizio nei confronti di Tremonti era sensibilmente migliorato. Ieri poi leggendo NoisefromAmerika mi son reso conto che non ero il solo. Incredibilmente il ministro sta mostrando più senso di responsabilità (e sopratutto concretezza) di quello che pensassi (prima spesso si mettevava lì in conferenza stampa diceva cose fighe, citava Colbert coe fosse suo fratello, ma poi in sostanza si faceva poco).

Detto questo, dichiarazioni tipo "ho salvato lo stato sociale" se le potrebbe anche risparmiare. E poi vediamo perchè qui c'è il rischio che si faccia farcia indietro....



martedì, maggio 25, 2010

no family day?

Ieri il Card. Bagnasco ha ricordato per l'ennesima volta che l’Italia "sta andando verso un lento suicidio demografico", che servirebbe una politica più incisiva a favore delle famiglie, in particolare difendendo «il matrimonio tra un uomo e una donna che rappresenta un bene inalterabile» ed introducendo "il quoziente familiare".

In sostanza Bagnasco chiede interventi più incisivi a favore della famiglia, quella cattolica ed apostolica. Niente di nuovo sul fronte occidentale.

Però se la situazione è così drammatica viene da chiedersi come mai il Cardinale non convoca un bel Family Day come già nel 2007? Oltre tutto non mi pare che dal 2007 ad oggi vi siano stati grandi cambiamenti nelle politiche familiari dei governi italiani. Ragion per cui una bella manifestazione ci potrebbe pure stare. Invece nulla. Tutti buoni. I Family Day non si fanno più. Ma perché?

Perché? Perché la verità è che il Family Day del 2006 ebbe poco a che vedere con una manifestazione "a favore della famiglia" e "contro nessuno". Il Family Day fu in realtà una manifestazione di carattere prettamente politico ed omofobo organizzata. Interesseva più bloccare i diritti altrui che affermare quelli delle famiglie. Si trattò in sostanza di una manifestazione volta ad indebolire il governo Prodi e ad affermare l'omofobia presente in una parte della classe dirigente italiana (politica ed ecclesiastica).

La prova è che morti i PACS (e caduto il Governo Prodi), di Family Day nessun ha parlato più. Strano è?

lunedì, maggio 24, 2010

gioco di specchi

Riflettevo su quanto detto ieri da Elio Germano a Cannes, di cui condivido tutto nella misura in cui non sono i film ad avere la colpa della cattiva immagine del paese nel mondo.

Ho pensato su come in fin dei conti la classe dirigente riflette il paese che governa (o pretende di governare). Come più di una volta ha potuto scrivere Massimo Gramellini quella che prima voleva porsi come un esempio per tutti i cittadini (una sorta di immagine virtuosa) è andata trasformandosi nell'immagine specchiata. Ora però non si capisce più chi riflette chi. È la classe dirigente a riflettere lo stato di decandenza del paese, od è il paese che riflette la decadenza della sua classe dirigente?

domenica, maggio 23, 2010

nonostante



Commosso davanti la performance di Elio Germano. La colpa della cattiva immagine del nostro paese sarebbe del cinema e non di chi l'Italia la governa. Ecco, pregherei anche i leader di centrosinistra di riflettere su quanto detto da Germano, se siamo dove stiamo: beh questo vuol dire che ognuno ha le sue colpe.

martedì, maggio 18, 2010

peccati originali

Sappiamo che il vero peccato originale alla base dell'€uro è quello di aver costituito una Unione Economica e Monetaria (UEM) un pò zoppa. Infatti l'Unione è in realtà molto monetaira e poco economica. La mancanza di veri strumenti di politica economica europei sono infatti una delle sue principali debolezze.

Ma se questo è il principale peccato oroginale, non è l'unico. Un'altro peccato che l'UEM si porta appresso è quello di aver messo insieme paesi troppo diversi dal punto di vista economico. E sopratutto di averlo fatto troppo in fretta. Lo ha riconosciuto lo stesso Ciampi in un'intervista della settimana scorsa:

"Al momento dell’allargamento ci fu meno severità: in questo senso, non solo la Grecia ma anche altri Paesi era chiaro che entravano firmando una serie di obblighi che dovevano rispettare e di tappe successive che nel tempo non hanno raggiunto. Proprio perché molti di noi dovettero affrontare sacrifici importanti, oggi dovremmo chiederci se sarebbe stato meglio non essere di manica larga"

Si sarebbe dovuto procedere poco, partendo con un blocco di 8-9 e poi procedere ad eventuali allargmenti lentamente e con occhio scupoloso. Invece apparentemente dopo essere stati scrupolosissimi nell'esame dei criteri dei paesi del primo gruppo (tra cui figura l'Italia) ci si è sbracati un pò quando si è trattato di esaminare gli altri (vedi: la Grecia).

E vero le cose avrebbero dovuto essere gestite in modo diverso, ma allora che facciamo? Torniaamo indietro e cacciamo Spagna e Grecia dalla zona €uro?

Secondo me no, oramai la frittata è fatta. Stiamo in ballo e ci tocca ballare. E dobbiamo farlo insieme. Nel frattempo sarebbe opportuno bloccare momentanemanete tutti gli allargamenti previsti (il primo quello dell'Estonia).

Non commettiamo errori. Il nostro veliero sta affrontando una tempesta durissima. Prima di imbarcare qualsiasi nuovo passeggero (anche se di buonissima volontà) dobbiamo uscire dalla burrasca. Dopo -finita la tempesta ed appurato lo stato del nostro veliero comune- si deciderà.


lunedì, maggio 17, 2010

piano di austerità

Riporto questo fantastica vignetta delle "patate" di Martin Viberg, vignettista dell'edizione digitale del giornale francese Le Monde. La patata protagonista è evidentemente quella del presidente Sarkozy:





















(Traduzione: "Le misure contro la crisi spiegate ai bambini. Fase 1: Il Rilancio - Fase 2: Il Rigore")

caro josé luís

Quando tutto andava bene approvavi misure sociali, di per sè giuste e meritevoli ma applicate in maniera assolutamente disennata. Come nel caso del famoso "assegno bebé" che spettava a qualsiasi spagnolo che dava luce un bimbo. Qualsiasi spagnolo. Quello che guadanava 800€ come quello che ne guadagnava 5000€. Il muratore come il giocatore di calcio milionario.

Durante mesi fai finta che la crisi non c'è e non smetti di evocare i "germogli di crescita" (i tanto declamati "brotes verdes"). Poi quando arriva il momento di prendere delle misure, la mazzata la concentri quasi solo sulle classi medio-basse. Quelle che ti votano. Perchè non hai la forza politica ed il coraggio di chiedere il sacrificio anche alle classi più alte. Sacrificio che invece il tuo vicino conservatore francese, l'amico degli industriali, ha il coraggio di chiedere.

Dici che ti dispiace ma che dovevi fare le cose così. Che non c'era altra soluzione. Dici che malgrado tutto sei socialista.

governo socialista

Allora cerchiamo di riassumere: Zapatero, il premier spagnolo, quello che i media italiani avevano trasformato in un'icona modello della laicità "statolatrica", ha dei seri problemi. Il paese di cui è capo non se la passa un granchè. L'economia stagna. Il deficit cresce. Ed i mercati gli danno contro.

Sicché sul più brutto decide di adottare delle misure. Va al parlamento e spiega che bisogna stringere la cinghia. Presenta 10 misure. Due su tutte: 1) Si congelano gli aumenti indicizzati delle pensioni; 2) Si riduce il salario dei funzionari del 5%.

In ultimo vista l'urgenza taglia pure gli aiuti alla cooperazione allo sviluppo, ovvero il suo vanto: aveva voluto fare della Spagna uno dei pochissimi paesi al mondo a rispettare l'impegno ONU di destinare il 0,7% alla cooperazione.

I tempi sono duri effettivamente, e nei tempi duri tutta la collettività deve prestarsi al sacrificio. Proprio per questo questo tipo di misure non mi hanno turbato. Me le aspettavo. Sapevo che data la situazione si sarebbe dovuto stringere la cintura.

Il problema però è che per risparmiare, la cintura si è decisa di farla stringere soprattutto alle classi medio-basse. Fra aumento dell'IVA e riduzioni salariali varie potete immaginare.
Il problema è che se si sale sul palco è che si annuncia che tutti devono fare i scacrifici. Davvero tutti devono farlo. Non solo una parte.

Il problema è che appunto queste misure le ha adottate un governo che si definisce socialista.
Il problema è che pochi giorni dopo, in Francia un governo che si vuole "conservatore", ha annunciato l'aumento delle tasse sulle grandi rendite.

Il problema è che dove ha osato un governo di destra, un governo modello di sinistra non ha avuto il coraggio.

E qui si apre l'interrogativo: in cosa si dovrebbe distinguere un governo "socialista" in questo frangente?

sabato, maggio 15, 2010

Obama ed i 27 nani

Gli ultimi recoconti parlano chiaro: i paesi europei sono riusciti a trovare un compromesso per salvare la Grecia solo dopo le esortazioni di Obama. A quanto pare anche il premier spagnolo Zapatero si è deciso ad annunciare il suo piano di rigore, dopo esortazione del presidente statunitense.

In Europa ci si da arie da grandi potenze ma poi non abbiamo le capacità per reagire davanti gli enormi cambiamenti in corso. Se non sappiamo neanche reagire come vogliamo pretendere di essere dei leader mondiali? Il mondo crolla, e noi non ce ne rendiamo conto. Vi redente conto della gravità dell'anedotto: ci devono chiamare da Washington per farcelo capire!

Non ci rendiamo conto della gravità si quello che sta succedendo, o forse vogliamo fare finta di non renderce conto. Preferiamo rifugiargi dietro i miti del passato (la lirette, il marko, il fiorinio) o il calore riconfortante del nostro portafoglio senza capire che se cade uno poi cado lun'altro e poi un'altro ancora. L'unico modo per uscirne e fuori è imparare a giocare di squadra.


lunedì, maggio 10, 2010

droga marsigliese

Cosi giornale francese Le Monde in un reportage dedicato allo "scudetto" dell’Olympique Marsiglia, descriveva la relazione speciale che esiste fra la città e la squadra. Una relazione che in Francia non ha pari : l’OM è storicamente la squadra francese con il maggiore pubblico (quest'anno con una media di 49.000 a partita in uno stadio di 60.000 posti).

"Il titolo è tornato a “casa” dopo essersene andato via durante 18 anni. Si tratta di una consacrazione che unirá ancor di piú la cittá, i suoi abitanti ed il club. Perchè chi non «olympien» non è marsigliese. In questa città benedetta del sud della Francia, l’Olympique Mariglia (OM) non è una religione -o allora è la prima– non è neanche una dorga (o è quella che causa maggiore dipendenza): l’Olympique Mariglia è un membro della Famiglia.

Dalla nascita i bambini vengono immersi in questo mondo di tifo”, spiega Collette. “È così: l’OM si trasmette di padre in filgio, di madre in figlia, di marito in sposa, di nonni in nipoti” […] È difficile contraddirla: nelle strade della città non è raro incrociare giovani ed anziani vestiti di biancoceleste, i colori della squadra

giovedì, maggio 06, 2010

Allez didier!


















Foto di Flickr.com


Da ieri sera il Marsiglia à Campione di Francia. 18 anni dopo l'ultimo titolo. A Torino staranno forse riflettendo sul grande errore che fecero all'epoca nell'allontanare Deschamps dalla panca della Juventus. Il francese avrebbe potuto creare un gruppo affiatato e mettere le basi del nuovo progetto bianconero. Ma non è andata così. Si è preferito prestarsi ad un infintio andirivieni di allenatori. Ora pure Buffon e Cameronesi si dicono stufi. E pensare che Buffon si era fatto tutta la B. A Torino ci deve essere davvero qualcosa che non va.

E cosi il buon Didier chiamato dal suo Marsiglia, è riuscita a fare il suo lavoro. Creare un gruppo vincente. E son convinto che ci riserverà altre sorprese nei prossimi mesi. Allez Didier. Allez l'OM.

scherzo?



















Questa è la copertina dell'edizione odierna di The Sun. Non ci potevo credere, pensavo ofsse un scherzo quando l'ho vista, eppure. Poi dicono che noi italiani siamo esagerati, un titolo del genere ("La nostra sola SPERANZA") a momenti non te lo fa manco Il Giornale.

Strade Di Francia vive nel continente è di Regno Unito non se ne intende più di tanto, ma ha come l'impressione che David Cameron sia solo tutto un bluff, un conservatore che si vuole dare arie da Blair, ma che sempre conservatore rimane. E sappiamo bene i danni sociali che lasciarono anni di Tatcherismo. E allora? Allora spero in un governo di coalizione Lab-Lib. Anche se temo che i Conservatori la spunteranno. Chissà. Resta che la copertina del The Sun pare davvero uno scherzo.

PS.: E poi i Lab li voterei quasi solo per la loro proposta di riforma del calcio.

mercoledì, maggio 05, 2010

le bugie di mourinho

«La coppa nazionale si gioca in casa di una delle due finaliste. Si giocasse a Napoli, a Bologna, a Firenze, sarebbe un'altra partita. Qui la Roma deve solo cambiare panchina rispetto al solito. In Spagna e Germania lo stadio lo decidono dopo aver visto le finaliste. In Francia e Inghilterra, si gioca in campo neutrale. In Italia no»
[José Mourinho]

Bugia! Le finali della Coppa di Francia, si sono sempre disputate a Parigi. E questo independentemente dalla squadra: che fosse di Nizza, Bordeaux o di Parigi poco importava, le finali si giocavano e si continuano a giocare lì. Prima al Parc de Prince, casa del PSG (ecco la storia delle panchine caro Mou...). Ora invece giocano allo Stade de France.

Mourinho: l'Italia non sarà perfetta come il tuo "querido Portugal" ,ma 'datte na regolata! Più che altro invece di concetrarsi sulla sede che i nostri dirigenti calcistici pensassero a metterci come premio un posto in Champions, per dargli un pò più di appeal a questa Coppa trascurata e malmenata. E che ritornassero al doppio match di andata e ritorno. Come ai vecchi tempi. Era molto meglio.