mercoledì, gennaio 25, 2012

ritorno al pre-napster

Dopo la chiusura di Megaupload, altri finti siti per stoccare files hanno iniziato a fare pulizia. Ora ripeto non è che io sia contro i diritti di autore. Sorpattuto perché non scaricavo mai film di Majors. Però mi pare assurdo che le case discografiche e cinematografiche vogliano tornare alla situazione presistente all'apparaizione di Napster, con file difficilmente reperibili a prezzi gonfiati. Bisogna adattarsi. Tecnologicamente ed economicamente. Facilitando l'accesso ed abbassando il prezzo.

La rete può trasformarsi in un fenomenale miniera di informazioni, canzoni, filmati che fino ad ora era praticamente introvabili, chiuderla non avrebbe nessun senso.

lunedì, gennaio 16, 2012

fare il botto

Nel post precendente parlavo della reazione difensiva e censuratrice delle emittenti televisive nei confronti di Youtube (vedi casi di talk-show spazzatura tipo Uomini e Donne, le cui sequenze video vengono censurate a tutto spiano). Ecco io vorrei che un giovane manager svelto, agile e perché no, opportunista, vedesse le cose diversamente e non si impaurisse del web. E che facesse un discorso tipo questo:



"Voglio le casalinghe sul piede di guerra [...] voglio che la serie sia stimolo, che sconquassi, che i giovani mi si vedano e rivedano le scene su Youtube, voglio che inondino i forum di riflessioni ed ipotesi sugli sviluppi della serie, voglio il paginone di Repubblica, voglio che facciamo il botto"

domenica, gennaio 15, 2012

sui dirtitti di autore, youtube e sui video bannati

Youtube rimane uno straordinario serbatoio di filmati, eppure da qualche tempo a questa parte constato come la legge dei diritti d'autore viene applicata in modo sempre più rigido.

Basta pensare ai gol della Serie A. Fino all'anno scorso erano facili da trovare i riassunti delle partite. Ora invece vengono eliminate a grande velocità. Qualcuno carica il video e subito il censore protettore dei diritti tv lo blocca. Visto però che la gente ha capito che su Youtube non tira più aria , allora hanno iniziato a postare i video di partite e trasmissioni su altri portali. Con lo stesso risultato. Loro mettono e qualcun altro li blocca. Il gioco del gatto e del topo insomma.

Lo stesso discorso delle partite vale per le sequenze delle trasmissioni televisive. Dopo un periodo di relativa libertà durato qualche anno, dove si potevano trovare le sequenze di vari programmi, ora le emittenti televisive si son messe a fare la caccia ai video.

Ed io questo modo di fare non lo capisco, non perché sia un pirata incondizionato ma semplicemente perché lo trovo controproducente. Cioè spiegatemi le emittenti tv piuttosto che avere dei video su Youtube visti e rivisti da migliaia di persone preferiscono il nulla? Invece di negoziare le royalties della pubblicità su Youtube, come invece hanno fatto alcune major discografiche, preferiscono il vuoto?

I detentori dei diritti di autore di talk-show e partite dovrebbero capire che avrebbero molto più da guadagnarci negoziando con Youtube & co. invece di condurre una stupida e cieca guerra come hanno fatto fino ad ora. E che se migliaia di gente vede e rivede la sequenza del tuo talk-show è una cosa positiva per te: per il tuo canale, perché la gente ne parla e ti conosce.

Invece di vivere i social-networks ed i motori di ricerca video come una straordinaria opportunità si sentono minacciati e reagiscono in questo modo.