venerdì, dicembre 31, 2010

un decennio sprecato

Sulla scia della faccenda Battisti. Mi sono voluto andare a rileggere gli articoli di quando Toni Negri, nel 1997, riconoscendo i propri errori decise di costituirsi alle autorità italiane, abbandonando così il suo periodo di "latitanza" parigina.

Nelle dichiarazioni di allora si ritrovano espressioni come "chiudere un capitolo", "superare l'emergenza degli anni '70", "è il momento di chiudere". Eppure 13 anni dopo siamo ancora lì, senza aver davvero elaborato il nostro passato. Al punto di partenza. Nessun processo di riconciliazione tentato. Un decennio sprecato insomma*.

Siamo vittime di una classe politica litigiosa, dannatamente provinciale ed autoreferenziale, incapace di guardare avanti E non solo riguardo l'elaborazione del nostro passato, ma in tutti i campi: Economia, Università, Diritti Civili, Giustizia, ecc. Il paese soffre di un enorme ritardo e sarebbe necessario un atto di responsabilità da parte della sua classe dirigente e dei suoi cittadini. Giungerà mai?



* Come ho già potuto spiegare, quando parlo di processo di riconciliazione nazionale, non vuol dire "scundammoce 'o passato siamo in Italy paisà", si tratta piuttosto di intrapendere un lungo cammino di elaborazione del proprio passato mettendo per esempio in piedi, sulla scia dell'esempio sud-africano, una Commissione per la Verità e la Riconciliazione, la cui ragione di essere poteva riassumersi così:

Non dimenticare il passato senza allo stesso tempo mettere in atto persecuzioni. Costruire un meccanismo che permettesse di capire ciò che era successo, ma senza innescare azioni di vendetta.

vulgate francesi

In un'intervista alla Stampa lo storico francese Marc Lazar, conferma quanto ricordato da me ieri, riguarda la vulgata, in voga in certi ambienti francesi, per cui l'Italia degli anni'70 somigliava più al Cile di Pinochet che ad una democrazia europea.

Ripeto è vero che il nostro paese visse allora una stagione buia, ma è anche vero che, seppur in proporzioni diverse, altri paesi europei hanno conosciuto fenomeni simili. Penso ad Action Directe, alle Baader Meinhof, ecc.

Il resto già l'ho scritto. Inutile ripetersi.

lacrime di coccodrillo

La sfornata odierna di Wikileaks rivela che negli ambienti della Commissione Europea ci si esaspera per lo stato della corruzzione e per le mancate riforme in Bulgaria. Pare che a Bruxelles, col senno di poi, si sono resi conto che forse si è avuta un po’ troppa fretta con gli allargamenti dell' Unione Europea a Romania e Bulgaria, e che chissà approfittando della posizione di forza durante i negoziati, l’UE forse avrebbe potuto imporre maggiori sforzi a rumeni e bulgari.

Trattasi di lacrime di coccodrillo evidentemente. Viene da chiedersi dove aveva la testa la Commissione Europea all’epoca dei negoziati ed a cosa pensava l’eurobuonista Barroso? E gli Stati membri, che ora tanto baccagliano, cosa facevano?

Nonostante fosse cosa nota ai più che Romania e Bulgaria non fossero del tutto preparate all’adesione all’UE, a Bruxelles Governi e Commissione Europea decisero di chiudere un occhio e di proseguire a tambur battente sulla via dell’allargamento. Il risultato è quello che tutti conosciamo: ora che stanno dentro l’UE, risulta molto più difficile richiedere a Bulgaria e Romania le riforme necessarie.

Se è vero che gli allargamenti avventati non hanno certo contribuito ad agevolare il funzionamneto dell’Unione nè tantomeno a favorirne un rafforzamento. Tengo a sottolineare che l’adesione di Romania e Bulgaria non è certo la causa dell’attuale crisi istituzionale dell’UE, ne è semmai l’effeto: dimostra ancora una volta la pochezza dei nostri cari leader europei. Leader miopi, senza visione europea ed assai poco realisti.

giovedì, dicembre 30, 2010

il passato che ritorna (se non lo elabori)

Se le cose vanno come sembra, il Brasile finirà per concedere una forma di asilo politico a Cesare Battisti. Si trattarerà di un erorre giacchè basato su una analisi politica sbagliata. Cerco comunque di affrontare la questione sotto un angolo più complesso:

1) Che gli Stati non rispettino i trattati non è una novità. Alla base di decisioni come l'estradizione o l'asilo politico ci sono valutazioni di carattere eminentemente politico; 2)In Italia si sarebbe dovuta proclamare da tempo un amnistia generale per ex-terroristi neri e rossi o comunque trovare una soluzione politica. Si sarebbe dovuto comunque avviare un processo di riconciliazione nazionale per poter chiudere definitivamente con quel passato, e perdonare definitivamente chi si è pentito; 3) "Riconciliazione" non vuole dire "chi ha avuto ha avuto ecc." ma piuttosto iniziare una lenta elaborazione del proprio passato; 4) Dico "perdonare chi si è pentito" perchè quella che ha avuto la meglio è stata la Repubblica Italiana e non le bande armate. Essendo passati molti anni, nell'ottica di un processo di riconciliazione nazionale, quello che più conta ora è il pentimento più che la pena: che senso avrebbe oltretutto far scontare un decennio di galera ad un ex-terrorista pentito, 30 anni dopo, se oltretutto implora perdono?; 5) Come in Francia in certi ambienti si crede nella vulgata per cui l'Italia degli anni '70 era una specie di Cile. Ora il nostro paese aveva allora dei seri problemi, è verissimo. Ma non si trattò di nulla di comparabile con i Pinochet-Videla e compagnia bella: ricordiamocelo allora eravamo noi a dare asilo ai rifugiati Cileni, Argentini e Brasiliani e non viceversa; 6) Battisti invece di scappare a destra ed a manca avrebbe dovuto fare come Toni Negri, il quale dopo lungo ripensamento, negli anni '90 si consegnò alle autorità italiane riconoscnedo i propri errori passati.

Conclusione: Brasile e Francia hanno delle colpe ma fino ad un certo punto. Se la politica italiana e Battisti avessero fatto uno sforzo reciproco (la prima avviando un processo di riconciliazione ufficiale ed il secondo riconoscendo i propri errori e chiedendo perdono ai parenti delle vittime) forse ci saremo potuti risparmiare questa pantalonata dell'asilo politico. Detto questo asilo o non asilo, estradizione o meno, una rinconciliazione nazionale va (andava) tentata.

martedì, dicembre 28, 2010

corsa dal concessionario

A partire dal 31 dicembre, in Francia non ci sará più nessun incentivo alla rottamazione, come già da un anno in Germania. Sicché pare che la fine dello "sconto" abbia spinto la gente a precipitarsi dal concessionario per comprare una nuova macchina prima dellla fine dell'anno.

mercoledì, dicembre 22, 2010

la gobba italiana

Il debito pubblico italiano è un po' come la gobba di un agile vecchietto. Agile, ma pur sempre con con una gobba. Ecco.

Potrebbe peggiorare. Ma potrebbe anche essere curata. Al momento non peggiora né va via. Sta lì da quando il paese soffrì di una forte pentascoliosi fra fine anni '70 ed inizio anni '80.

Ora il vecchietto si fa sempre piu anziano e l'escrecenza dorsale ogni volta piu' molesta, soprattutto quando in momenti come questi il clima si fa molto umido.

martedì, dicembre 21, 2010

il nulla

Proprio pochi giorni dopo la scomparsa di Tommaso Padoa-Schioppa, Marco D. ci ricorda una delle tante simpatiche trovate di un illustre politico italiano:

"Padoa Schioppa è un volgare bandito che ha attentato alla Costituzione in concorso con il Presidente della Repubblica"

Le ha dette qualche tempo fa un tale Maurizio Gasparri. TPS si è speso per l’unità (economica) europea e per salvare (finanziriamente) il proprio paese favorendone un forte ancoraggio europeo. A 50 anni faceva parti di quanti portarono alla nascita dell’€uro. Ecco qualcuno sa dirmi invece cosa ha apportato Gapsarri all'Italia ed all'Europa a 50 e passa anni, e con 30 anni di politica attiva alle spalle? (La risposta è nel titolo).

PS.: Tengo a ricordare che Gasparri, il sedicente destrorso, è lo stesso che qualche anno prima, dandosi la zappa sui piedi, si permise di dare del rimbambito a Indro Montanelli, che invece avrebbe dovuto riconoscere come vero maître à penser della destra italiana moderna.

lunedì, dicembre 20, 2010

un patriota europeo













Foto by Andrea Vascellari


Se ne va un italiano tutto d'un pezzo. Un commesso di Stato. Con la C maiuscola. Uno che ci credeva. Un uomo che non esiterei a definire un Patriota. Patriota italiano ed europeo, evidentemente. Ciao TPS.

giovedì, dicembre 16, 2010

lavoratori!








Avete presente quella scena dei Vitelloni, dove Alberto Sordi al grido "Lavoratori!", fa seguire una sonora pernacchia? Ecco il giornale francese Le Figaro stamattina ha fatto una cosa del genere. Non potendo uscire in stampa per via degli scioperi, ha deciso di bypassare i sindicati mettendo a dispozione gratuitamente la versione online.

Ottima mossa di marketing dico io, anche se un po' paracula. No? Lo dico soprattutto perchè così facendo Le Figaro mette in risalto i difetti di quei cattivoni dei sindacati ("siccome loro non ci fanno uscire e non vi permettono di leggerci, allora noi, vi regaliamo l'accesso alla versione digitale").

sabato, dicembre 11, 2010

je serai président

Oggi Le Figaro ha pubblicato un'intervista a François Bayrou, uomo politico francese. Centrista, è considerato la vera bestia nera di Sarkozy, il quale non a caso ha cercato di isolarlo il più possibile. Insomma tenetelo d'occhio.

giù la maschera

Sarkozy e la Merkel si spendono nell'ennesima dichiarazione d'amore sull' Europa e sull'€uro. Dicono che queste sono il loro futuro e che lo difenderanno. Poi davanti alla prima proposta concreta (gli "eurobond") dicono di no.

Quando la finiremo con queste dichiarazioni stucchevoli poi mai seguite dai fatti? Cari falsi lider europeisti, a chi volete prendere in giro?

martedì, dicembre 07, 2010

trasparenza

Frattini: il ministro che c'è ma è come se non ci fosse. Un pò come la politica estera italiana.

Ps.: A proposito, sapevate che con qualche rara eccezzione, da mesi oramai i nostri prodi ministri disertano sistematicamente le riunioni di Bruxelles. Che bravi, eh? Poi dicono che non contiamo per colpa dei comunisti.

20



Ieri si sono compiuti 20 mesi dal terremoto dell'Aquila. Le rovine, le città. Tutto è ancora lì. Dicevano che sarebbe stato il fiore all'occhiello del miracolo berlusconiano. Eppure dopo le tanto concalamate CASE, nulla si è più mosso. Lì siamo, al punto di partenza. Con la macerie e le case abbandonate. L'Aquila incarna a mio parere la sconfitta della politica italiana. Si ha infatti l'impressione che la politica più che agevolare la ricostruzione aquilana la ostacoli.

venerdì, novembre 19, 2010

comari

















[Foto by Lorca56]


"Comari una volta, comari per sempre"

Italia, 1979

Chillo è nu buono guaglione
e vo' essere na signora
chillo è nu buono guaglione
crede ancora all'amore
chillo è nu buono guaglione
sogna la vita coniugale
ma per strada poi sta male
perchè si girano a guardare
[...] E mi chiamerò Teresa
scenderò a far la spesa
me facce crescere 'e capille
e me metto 'e tacchi a spillo
inviterò gli amici a casa
a passare una giornata
senza avere la paura
che ci sia una chiamata
e uscire poi per strada
e gridare SO' NORMALE!

[Pino Daniele, Chillo è nu bono guaglione]

giovedì, novembre 18, 2010

lacrimuccia

Come per una incredibile coincidenza IMille ed il circolo Obama hanno annunciato la loro fine quasi lo stesso giorno. È la fine di una tappa. Che ci aspetta dietro l'angolo?


PS.: Come se non fosse abbastanza oggi hanno annunciato la fine anche il gruppo delle comari, Sniff!

lunedì, novembre 15, 2010

prestigio



«L’Italia non ha mai avuto il prestigio internazionale che ha adesso grazie a Berlusconi» (Michela Vittoria Brambilla)


PS.: Se cè qualcuno che nelle isitutzioni difende il prestigio dell'Italia sono un manipolo di volenterosi che con la MVB ed il Scilvio hanno poco a che spartire.

venerdì, novembre 12, 2010

la luna

Oggi un'amico mi ha scritto 'sta cosa:

Sono stato 2 settimane in Cina per lavoro: mamma li cinesi! Se poco poco decidono di comprare la Luna potrebbero pianificarlo in un piano quinquennale... Paura.

martedì, novembre 09, 2010

assenti

La settimana scorsa ai funerali di stato dell'ex presidente argentino Kirchner, era presente Trinindad Jimenez, attuale ministra degli esteri spagnola e con lei l'ex premier socialista Felipe Gonzalez. Invece pare che non ci fosse manco un rappresentante del governo italiano, manco mezzo ministro. Niente.

Evidentemente non è la prima volta, che accade una cosa del genere e poi, direte voi, quando affitti se devi mandare un rappresentante governativo ai funerali di tutti gli ex-presidenti. A parte il fatto che Kirchner era ancora in attività, bisogna poi precisare che l'Argentina non è per noi uno Stato qualsiasi: parliamo di un paese il cui DNA è praticamente mezzo italiano. Un paese con il quale, per via degli storici legami migratori, avremo potuto intessere un'importante alleanza. Ma non c'è nulla da fare a Roma, non ce ne siamo mai curati troppo, perdendo così l' ennesima opportunità.

In tutto ciò non c'entra Berlusconi, né la nostra abile classe diplomatica (pochi mezzi, molto talento), c'entra la perenne distrazione italiana e la reale visione di una politica estera. Ne avevamo già parlato qualche anno fa, in occasione dell'elezione di Cristina Krichner, quando al governo c'era ancora Romano. Momenti come questi, seppur simbolici, sono l'occasione per dimostrare la vicinanze fra due paesi. Questa cosa gli spagnoli l'hanno capito benissimo, noi invece, che siamo "de' coccio", non lo vogliamo proprio capire.

sabato, novembre 06, 2010

strano effetto

Ieri mi ha fatto uno strano effetto vedere Berlusconi presentare un disegno di legge contro la prostituzione. Meno male che non sono stato l'unico.

PS.: A parte il fatto che il problema non si risolve con questo appproccio tipo prevedendo il rimpatrio del minore che si prostituisce, che poi equivale a rimandarlo nelle mani del magnaccia di partenza). Ma poi questo signore che preside il Governo a che titolo fa la morale su questi temi?

qualcosa

Il governo pare stia sl punto di fare qualcosa di buono, liberando l'accesso allo wifi, finora paeso a tutta una serie di lacci e lacciuoli (una serie di pratiche burocratiche impraticabili, salvo volontà degli enti locali). Dico "pare" visto che bisogna ancora vedere quali saranno le procedure previste: Il rischio è che alla fine la semplificazione non sia tale.

martedì, novembre 02, 2010

battute

Sto in cucina, ascolto il GR1 delle 19h. "Polemica sulla battuta di Berlusconi sui Gay". Il mio alter ego straniero mi guarda e mi dice: "Una battuta?". Così si manipola la gente, un'infelice trovata diventa una "battuta". Dai , dai e dai così viene forgiata la coscienza di tutto un popolo. Prendersi gioco degli omosessuali, a cui nessuno in Italia vuole riconoscere veri diritti, è una simpatica battuta. Grazie GR1.

per il pluralismo

"Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita mia perché tu possa dirle"

salvarsi in italia

"Silvio Berlusconi si è difeso dicendo che lui “ama le donne" e che è “di buon cuore”, per cui cerca di “aiutare chi può”. Una vera disdetta, se Stefano Cucchi fosse stato donna, probabilmente poteva salvarsi la vita con una telefonata al premier"
[Anellidifumo]

dopo

Gramellini ha proprio ragione, questo individuo è davvero straordinario, non ne finisce di combinare una, che già ne ha pronta un'altra ancora più grossa. Ieri era uomo di buoncuore per fare liberare una minorenne in piena notte (ed a quanto pare senza neanche l'autorizzazione del magistrato). Oggi invece tira in ballo pure i gay. A momenti neanche Jean Marie Le Pen arriva a tanto. Siamo alla frutta. Anzi alla Sambuca. Anzi che viene dopo?

lunedì, novembre 01, 2010

piangere (e predicare) sul latte versato

Poco tempo fa il Corriere pubblicò una lettera di Walter Veltroni agli italiani a cui seguirono varie risposte. In sostanza si faceva notare all'Uólter che lui stesso era (stato) parte di quella classe dirigente italiana che tanto criticava nella lettera. Che il potere per cambiare le cose lui, a differenza di altri, ce lo aveva avuto per davvero e che quindi non si capiva a che titolo si lamentava.

Ecco leggendo l'intervista di Tony Blair di cui parlavo ieri, ho pensato esattamente la stessa cosa: propio come nel caso di Veltroni, mi sono chiesto se il signore in questione si fosse dimenticato di essere stato durante 10 anni il leader di uno dei maggiori stati europei. Blair che il potere ce l’aveva davvero, se avesse relamente voluto rendere l’Europa più forte, coesa e solidaria avrebbe potuto farlo. Solo che dietro i suoi bellissimi discorsi europeisti, quella volontà non c’è mai stata. Belle parole sì, fatti pochi.

Non prendiamoci in giro, se le istituzioni vengono progressivamente depotenziate, la macchina europea si ingolfa in continuazione e l'euroscetticismo sale anche lui ha le sue belle responsabilità. Altro che tanta voglia di Europa Unita.

Forse Blair si è ricreduto (un pò tardi comunque) ed ora crede davvero nelle cose che dice: allora, invece di fare la morale agli altri, si rimboccasse le maniche ed iniziasse a lavorare con i suoi amichetti del Labour.

svegliarsi

Così parlò Tony Blair:

L'Europa deve svegliarsi e deve capire come sta cambiando il mondo. Deve scegliere se continuare ad esitere od essere emarginata. Il futuro non somiglierà al passato. Durante dei secoli, l'Europa e gli Stati Uniti hanno dominato il mondo. Il prossimo secolo sarà il secolo dell'Oriente [... ] Per paesi come la Francia ed il Regno Unito l'unica maniera di avere successo, è quella di unire le proprie forze sul terreno economico, politico e militare nel seno dell'Unione Europea. Se faremo questo avremmo un grande potenziale [...] E' tempo che l'Europa concretizzi ed esca da un dibattito istituzionale senza fine. La mia frustrazione in quanto europeo è che non sappiamo utilizzare il nostro potenziale comune” [Le Monde, 5 settembre]



PS.: A svegliarsi è l'Europa o Blair che dopo 10 anni di onorato governo se ne esce fuori con questi bei propositi?

lo scarto

Oramai è chiaro lo scarto. Fra quello che è e quello che vuole sembrare. Fra i proclami salvifici ed il poco di fatto. Fra il colorito del cerone ed il pallore della mano.

venerdì, ottobre 29, 2010

normalità

Qualche anno fa, passando davanti Palazzo Chigi vidi uscire la moglie di Romano Prodi, allora Premier. Lo feci notare alla persona straniera che mi accompagnava. La quale rimase stupita dalla normalità della scena: diceva che la signora Prodi sembrava una cittadina come tante, una persona qualsiasi senza sirene nè auto blu.

Ecco, in questi giorni, davanti allo spettacolo sconfortante offerto dal vecchio sultano (che non governa) e della sua rumorosa corte, reclamo un pò di quella normalità. Rivoglio un paese normale!

buongiorno russia

Intervistato sui festini in salsa arcorese, Emilio Fede afferma che in fondo è una cosa privata e che “anche il presidente Putin si circonda di belle ragazze nella sua dacia e nessuno ha niente da dire». Capito mica la Francia, la Germania, o, che sò, gli Stati Uniti. Il nostro modello oramai è la Russia.

PS.: A proposito di Europa, pare che ieri il nostro presidente sia arrivato in ritardo al Consiglio Europeo, giungendo a riunione iniziata. Poi se la menano con questa retorica dell’Italia che conta solo grazie a loro (anzi a Lui).

mercoledì, ottobre 27, 2010

poco talento

Proprio mentre il paese discute delle affermazioni di Marchionne, e l'UE rincara la dose confermando che l'Italia risulta in fondo alle classifiche dei paesi competitivi. Sciltian Gastaldi in poche righe spiega una delle chiavi del problema: la cosidetta guerra del talento.

In un mondo dove la ricchezza di un paese si misura oramai in base al “talento” straniero che è capace di attirare e trattenere (scienzati, ricercatori, tecnici, imprenditori innovatori, ecc.): i nostri guvernatur lungimiranti applicano una politica cieca ed autistica. Il peggio è che questa gente ottiene pure parecchi voti.

Non è sufficente avere in mano la ricetta per guarire il paese*, ma bisogna essere capaci di convincere la gente. Come diceva qualcuno il problema non è Berlusconi (o Cota) in quanto tale, ma la gente che lo vota.

* La ricetta per cercare di curare il paese uno ce l'avrebbe, però ci si chiede se ci sia la reale volontà di passare poi all'atto pratico.

pajata tour

"A proposito di infortunati, migliora la caviglia sinistra di Adriano che comunque reterà fuori. Complice lo stop, il brasiliano è risalito di peso e sta pensando di tornare in Brasile a gennaio"

Così sul Messaggero di oggi. D'altra parte questo blog già dall'inizio aveva più o meno previsto dove sarebbe andata parare 'sta faccenda di Adriano. Insomma ora che si è fatto il suo bel giro per le osterie romane, il cicciobello brasiliano è pronto a tornare. Come dire: Mangio faccio un rotto e me ne vò.

PS.: Adrià, prima di andare però almeno una mancetta lasciala!

martedì, ottobre 26, 2010

un'altra cosa



Ho visto il sequel di Wall Street, il film di Oliver Stone. In piena crisi economica mondiale mi aspettavo una critica sferzante del sistema. Un parabola dai toni duri e severi. E pure un pò moralista. Insomma una cosa alla Stone dei migliori tempi. Invece nel film la critica risulta assai velata, immersa in un polpettone sentimentale padre-figlia-fidanzato.

Il film è un prodotto onesto, oltretutto riesce ad illustrare schematicamente alcuni dei meccanismi che si trovano alla base di questa crisi (la storia della madre ultra indebitata che su dedica alla compravendita di case è esemplare). Ma insomma in un periodo movimentato come questo, adatassimo al sequel, da Stone mi sarei aspettato ben'altra cosa.

senza



Stiamo davanti una squadra senza allenatore e senza padrone*. Una squadra senz'anima. Un ectoplasma insomma.

* Anche se ce li ha è come se non ci fossero.

lunedì, ottobre 18, 2010

brutta piega

"Una discussione sul deficit pubblico con un "falco" tedesco non è molto diversa da una conversazione che si poteva avere nel come pcon i falchi americani che nel 2002 eran favorevoli ad un attaco in Irak [...] Quando peggiorerà la situazione? Sarà di nuovo come nel 1937? Non lo so. Quello che so è che le politiche ecomoniche mondiali hanno preso una brutta piega, e che la possibilità di un lungo periodo di stagnazione aumentano ogni giorno di più"

[
Paul Krugman]

miracolo aquilano

"L'Aquila appare come un mostro con le cuciture di Frankenstein. La ricostruzione non è mai partita. Circa 17mila persone alloggiano nel piano c.a.s.e, a fronte di un fabbisogno abitativo di 32mila persone. Almeno 5mila persone sono ancora negli alberghi e alloggiate nelle caserme. La maggior parte degli sfollati (perché dopo 18 mesi ancora di sfollati stiamo parlando) si è arrangiata come può: case di legno più o meno abusive, parenti, amici, soluzioni di fortuna. I lavori alle case con danni lievi sono in notevole ritardo, il centro storico è per il 90% inaccessibile alla cittadinanza, presidiato dai militari. In ogni angolo del centro ci sono piantonamenti dell'esercito, elemento che fa percepire alla cittadinanza una volontà di militarizzazione e infantilizzazione. Più della metà della forza lavoro è in mobilità, cassa integrazione o licenziata. Il tasso di disoccupazione giovanile è di 10 punti percentuali superiore alla media nazionale"

[Intervista a Mattia Fonzi]

sabato, ottobre 16, 2010

essere europeisti

Quando sento parlare di "europeisti" ho come l'impressione che la gente faccia molta confusione. Descrivono in termini caricaturali qualcosa che no conoscono. Spesso in termini negativi. L'europeista in sostanza non sarebbe che un buonista europea, convinto dellla bontà delle istituzioni europei e convinto che grazie a Bruxelles tutto va bene nel migliore dei mondi. No signor, non è così.

Essere europeisti nel 2010 significa essere coscienti dei 100.000 difetti ed imperfezioni della non-Unione Europea così come della scarsa qualità dei leader attuali che la governano, pur tuttavia ritengono che una seria Costruzione Europea sia fondamentale, soprattuto se i paesi europei hanno intenzione di contare ancora qualcosa nello scacchiere mondiale. Insomma: “United we stand, Divided we fall”.

iniziative popolari e lentezze brussellessi

Il Trattato di Lisbona ha introdotto la possibilità per i cittadini europei di presentare iniziative legislative popolari attraverso la raccolta di un milione di adesioni. Si tratta di una grande novità visto che fino ad ora l'iniziativa legislativa europea era essenzialmente nelle mani della Commissione Europea (che però, è bene dirlo, lavorava sprattutto in base ad input nazionali).

Solo che una volta stabilito un diritto, se si vuole dargli reale attuazione questo va regolamentato. Un pò come per il referendum in Italia per la cui attuazione era necessario un regolamento. E così, nel dicembre scorso, appena entrato in vigore il Trattato, Commissione e Parlamento Europeo si mettono al lavoro per cercare di fissare queste regole. A quasi ad un anno di distanza, ancora lì stiamo, i nostri discutono e non riescono a mettersi d'accordo sulla bozza del regolamento. Si parla di una decisione non prima dell'inizio del 2011.

Il fatto è che mentre i nostri cari continuano a discutere, i cittadini europei, assai più lesti, si sono già dati da fare organizzando la prima iniziativa popolare europea, il cui scopo è promuovere una moratoria europea delle coltivazioni OGM. Il bello è questi hanno già raggiunto il loro migliore di firme. E nel frattempo a Bruxelles continuano a discutere. Poi dicono gli euroscettici.

rallegrarsi

Dice che l'arrivo di immigrati sta diminuendo in Europa. C'è chi se ne rallegra.

Pensatela come volete ma secondo me il fatto che ci siano meno immigrati nel nostro continente è un cattivo segno, vuol dire che le cose non vanno così bene e che anche gli altri se ne sono resi conto.

assassini

Da anni i Le Pen ed i Borghezio vari, ci vanno proponendo l'equazione immigrato=delinquente=assassino. Ed ora come la mettiamo?

venerdì, ottobre 15, 2010

bari

In Piemonte si stanno ricontanto le schede e la Bresso è in testa, manca solo Torino. Probabilmente ce la farà e vincerà. Sicchè mi rivengono in mente le parole di Emma Bonino, tenute lo scorso inverno durante la campagna elettorale per il Lazio:

"Se tanto mi da tanto [...] non è neanche detto che se pe rcaso perdessero non vorrano interperetare i risultati con un decreto interpretativo [...] siamo arrivati al funanbolismo dell'illegalità"

Insomma questi quà, i Cota vari, quelli che cambiano le regole del gioco a gioco iniziato, se perdono il riconto, TAR e Consiglio di Stato permettendo: altro che dimissioni, bareranno fino in fondo. Perchè di bari stiamo parlando e non di persone d'onore. Saranno vittime e carnefici. Urleranno al crimine ma allo stesso tempo non esiteranno a reinterpretarsi i risultati a modo loro.

PS.: Nel frattempo mi chiedo se nel PD, capiranno che ora di dare una rinfrescata alle liste dei propri candidati.

sabato, ottobre 09, 2010

strategia degli occhi chiusi

Putroppo altri 4 soldati italiani sono morti in Afghanistan. In guerra si muore, dice. E' così. Se fai la guerra devi accettarre una dose di morti. Eppure in questo stillicidio io mi pongo sempre più delle domande. Dal 2001 a oggi gli "occidentali" sono andati perdendo sempre più terreno. I talebani avanzano. Karzai poco fa ha pure riconosciuto che con it alebani tocca parlarci. O meglio, pare che di nascosto già ci parli. Insomma la guerra è persa. Persa. Resta da capire che strategia anima le truppe NATO. Strategia della sconfitta? Del "si continua a perdere fino a che non ci fanno fuori tutti". Non capisco.

Insomma qui non stiamo più parlando del fatto che una missione di peace-keeping possa comportare delle perdite umane. Ma di una guerra oramai bella che persa. Dice che non possiamo lasciare l'Afghanistan che sennò quelli, gli altri, riaprono il teatro degli orrori. Ma il fatto è che quegli altri avanzano lo stesso anche se noi non vogliamo andarcene. Allora che facciamo uno sforzo e cerchiamo di cambiare strategia o continuamo così fino a che non ci fanno tutti fuori?

martedì, settembre 28, 2010

logiche

Prima la storia di Scalfarotto, primo dei non eletti a Milano, messo in quella posizione proprio per non essere eletto. A posta. Tanto che in lista fu preceduto da Mantellini, poi passato all'UDC.

Ora Calearo, ex capolista nel Veneto, che dopo esser passato all'API si offre a Berlusconi.

Allora parlando di nodi al pettine, ma al PD con che logica fecero le liste del 2008?

compleanni

Cado dal cielo. Scopro che il compleanno del Bersani e del Scilvio è lo stesso giorno.

domenica, settembre 12, 2010

al mio amico C.



"Ho capito che noi 2 siamo froci. Siamo 2 froci che abbiamo tradito la causa dell'omosessualità perche a noi le donne ci piacciono da morire. Siamo 2 froci mancati. E tranne questo particolare delle donne penso che noi dei froci abbiamo tutte le caratteristiche"

giovedì, settembre 09, 2010

there is life on mars

Raidue risultava conciatissima dopo la cura choc di Mucciante. Che voleva farne una sorta di faro radiofonico del giovanilismo. Eppure pare che ora dopo aver accumulato errori su errori, Mucciante abbia azzeccato qualcosa. Parlo di Rai Tunes la nuova trasmissione di Alessio Bertallot. Credo che era dai tempi di "Suoni ed Ultrasuoni", "Fuori Giri" e di "Boogie Nights"che mancava una trasmissione così...

lunedì, settembre 06, 2010

inutilità

Domani il presidente della Comissione Europea, Durao Barroso, pronuncerà per la prima volta in assoluto davanti il Parlamento Europeo un discorso sullo Stato delll'Unione Europea. A pensarci bene non si tratterà di ualtro che di una mera operazione di marketing che vuole scimmiottare in un qualche modo il modello americano. Il solito vorrei ma non posso europeo. Non possiamo fare l'Unione nella sostanza (siamo incapaci ed anche piuttosto mediocri) ed allora ci si accontentia della forma.

Ci troviamo davanti l'ennesima espressione della demenza senile di un continente che sembra voler dirci: "Guardate io vorrei pure essere come gli USA ma ne non son capace, e forse neanche ne ho voglia, piuttosto che unirmi preferisco vivere la mia decadenza continentale fino in fondo".

Ecco se domani Barosso dicesse davvero queste cose allora forse il discroso servirebbe a qualcosa. Avrebbe un pò di "punch" almeno e smuoverebbe le coscienze. Invece si sa, assisteremo al solito show sdolcinato. Come ha scritto qualcuno ci toccherà sorbirci uno stucchevolissimo elenco di buoni propositi e un resoconto di falsi progressi raggiunti. Insomma da politico navigato, il portoghese dirà molto paraculisticamente che si può far meglio ma che in fondo abbiamo fatto tanto ma tanto tanto per questa Europa (ma de che poi? Lo poteva forse dire Kohl ma non certo lui) .

Compiaicuti applaudiremo un discorso vuoto, mentre nel frattempo l'Europa continuerà il suo declino. Vorrei ben altro per il mio continente. Vorrei un'Unione vera, vorrei dei fatti piuttosto che dei discorsi ipocritamente ed inutilmente melliflui.

domenica, settembre 05, 2010

autocares

Se giri un pò per la Spagna, impari subito che per muoverti non puoi fare a meno dei pulmann. Avendo eridato dall'epoca franchista un sistema ferrovario scarso e precario, gli spagnoli hanno imparato a muoversi con le corriere. La settimana scorsa un reportage de El Paìs raccontava proprio dell'importanza di questo sistema di trasporto spagnolo.

Questo sistema si trova oggi in difficoltà davanti alla concorrenza dell'alta velocità, ma trova il proprio zoccolo duro in particolare fra i giovani, i pensionati e gli immigrati. Insomma quelli che non hanno la macchina.

solitudini

"Gli uomini hanno bisogno delle donne. E secondo me anche le donne hanno bisogno degli uomini. Per questo esistono gli uni e gli altri. Ora per una qualche ragione, a certe persone ci piace molto la solitudine e potremo passare giorni, settimane e financo mesi rimanendo da soli. Eppure nonostante tutto, sappiamo molto bene che le donne sono una parte molto importante della nostra solitudine"

[Lo scrittore nigeriano Wole Soyinga in un'intervista a El Paìs]

lunedì, agosto 30, 2010

donne (digitali) invisibili

Ma perché “Io Donna” non ha uno straccio di sito Internet quando invece la sua cuginetta spagnola “Yo Dona” sul web ci sta già da lunga pezza? Che aspettano al Corsera la rivoluzione digitale del 2050?

PS.: Oltretutto i loro “concorrenti”, quelli di D di Repubblica un sito loro ce l’hanno. Allora non si capisce proprio da cosa dipende questa scelta di invisibilità sulla rete di Io Donna.

Errata Corrige: Oups! Mi ero distratto, a quanto pare anche Io Donna ha il suo sito.

la vera sifda

- Mourinho vincerà anche a Madrid?
- È un tecnico dalle idee vincenti ma fisse. Ha bisogno di atleti che sposino in pieno la sua filosofia calcistica. Vincerà anche con il Real, però apprezzo maggiormente gli allenatori che vincono alla guida di piccole squadre.

Totalmente d’accordo con Ottavio Bianchi, la vera sfida non è tanto vincere con il Real, l’Inter od il Chelsea dei miliardi ma con “piccole” squadre (in realtà medie). Tipo il Valencia di Benitez, l’Olympique Marsiglia di Deschamps, la Roma di Capello, il Siviglia di Juande Ramos e l'AtleticoMadrid di Quique.

Mourinho è riuscito una volta in una impresa simile vincendo la Champions col suo Porto. Ed ora, se davvero ne ha il talento ci riprovi. Se riuscera nella sifda di portare un Atlethic Bilbao, un Palermo, una Roma od un Paris Saint Germain sul tetto d’Europa allora sì che non avrà più nulla da dimostrare.

domenica, agosto 29, 2010

concretezza




















L'altra sera, a Montercarlo, l'Atletico Madrid si è aggiudicato la Supercoppa Europea battendo l'Inter con un sonoro e meritato 2-0. Al fischio finale ero contento ma sotto sotto ero pure un po' seccato.

Ero contento perchè vedere lo sfavorito vincere è una sorpresa. Assistere allo spettacolo di Davide che uccide Golia e trionfa è sempre un'impresa ammirabile. Qualcosa che restituisce un pò si giustizia. Come dire: il gioco di squadra e la grinta qualche differenza la possono fare ancora.

Come dicevo ero pure un pò seccato. Seccato perchè pensavo di nuovo alle 1000 ocassioni mancate della mia squadra, la Roma, che una settimana prima aveva perso miseramente contro l'Inter in Supercoppa. L'ennesima finale buttata al vento. Persa un po' per superficialità ed un po' per svogliataggine.

La concretezza di squadre come l'Atletico Madrid od il Siviglia (che un paio di anni fa riuscì pure lei nell'impresa di vincere Coppa UEFA e Supercoppa Europea) mi fanno invidia. Invidia se comparate ad una squadra ed ad un tifo, come il nostro, che, seppur grandi, non smettono di baloccarsi in sogni assurdi ("vincemo 'a Champions Legauge", "semo 'a quinta squadra d'Europa"). Invidia perchè vedo squadre che seppur dall'organico leggermente inferiore a quello romanista riescono ad imporsi. Noi invece mai. Mai. Sfioriamo l'impresa, ma poi al dunque cadiamo, sistematicamente. Per mala sorte forse, ma anche per demeriti nostri.

Parliamo, parliamo troppo. Sogniamo. Ci perdiamo in descrizioni fantasmagoriche della nostra squadra mentre nel frattempo la bacheca dei trofei continuiamo a mantenerla pressoché vuota (ed imploverita). Vorrei più concretezza. Vorrei una squadra sincera, stradarola e vincente. Non uno champagne di quart'ordine ma un vino locale che sappia di terra, di sole e dell'amore infinito ed unico della sua tifoseria. Un vino capace di fare innamorare anche i palati più fini. Insomma una squadra nostra.

venerdì, agosto 27, 2010

sogni complicati














Foto by Flickr.com

Il colpaccio di fine mercato della Juve lo conferma. Quest'anno noi romanisti torneremo comparse di sto straccio di campionato. Per meriti altrui ma anche per demeriti nostri. Inutile farsi illusioni. Inutile dire che semo 'a quinta squadra d'Europa (Ma de che poi? Se non arriviamo manco ad una semifinale europea da almeno vent'anni!).

Quì senza rinforzi non si va da nessuna parte. La grinta conta certo Ma anche gli anni dei giocatori. E l'assenza di rinforzi. Totti è un mito, una leggenda, ma oramai è quasi nonno. Riise non ha uno che lo sostituisca quando è cotto (pure lui un grande, da tutto, ma vi ricordate come stava a fine campionato?). Adriano s'ammazzerrà di abbacchio, pajata e spaghetti ajo e ojo. Vada per Simplicio. Ma mi sembra un pò poco.

Nel frattempo noi tifosi stiamo ancora a parlà di Scudetto (così come una settimana fa parlavamo di Supercoppa). Non sono castastrofista mi sforzo solo di essere realista. Vorrei ben altro per la mia squadra.

PS.: Piccola postilla finale. La Champions, che l'altr’anno non c’era, taglierà alla squdara il poco di gambe che gli rimaranno (vedi la prestagione davvero tristanzuola se non inquietante. Oltretutto guardiamoci in faccia, rebus sic stantibus, la Champions è un sogno proibito per noi romanisti. Lo scrieva tale e quale il Manifesto l'altro giorno, parlando dei preliminari della Samp: così come stanno le cose non ce la faremo mai a vincerla. Non abbiamo le risorse umane (due o tre squadre di titolari). La Champions darà soldi, ma sicuramente toglie energie. Se vogliamo mietere qualche successo dobbiamo essere realisti e concetrarci su una sola competizione.

Vacanze in Italia (Atto 2º)

D: Come va con Dolce e Gabbana?

R
: Credo che le mie gambe pelose non sono di loro gusto. Mi chiedo qual'è lo stato della cultura fra la gioventù italiana.

Vacanze in Italia (Atto 1º)

D: Come va?

R
: Bene. Il paesaggio è stupendo,
la gente à burina e si crede interessante,

D
: Scusa perché dici che è burina?


R
: Qui c'è la dittatura dell'abbronzatura, il piercing sul capezzolo, le gambe depilate per gli uomini e l'eterno slip attillato che si vede quasi il pisello. Generazione Dolce & Gabbana.

mercoledì, agosto 25, 2010

il pomodoro e la fionda

La Stampa racconta i problemi dei coltivatori di pomodori italiani, simili a quelle di molti europei. Il problema è sempre lo stesso davanti alla concorrenza a basso costo del Golia cinese il Davide europeo non resiste. E’ evidente che noi europei, ed in particolare noi del sud Europa, non possiamo più giocare sul basso costo e dobbiamo ora puntare tutto sulla qualità.
Qualità, qualità, si sente un sacco questa parola, ma cosa vuol dire? Vuol dire che è necessario un doppio sforzo: da parte degli agricoltori e delle istituzioni europee, giacché senza questo doppio impegno non si va infatti da nessuna parte.

Bruxelles dal canto suo potrà aiutare non tanto moltiplicando le sovvenzioni a josa, ma piuttosto favorendo una normativa chiara e precisa sull’etichettatura dei prodotti. Insomma, detto in parole povere, bisogna lavorare sulla tracciabilità del pomodoro.

Gli agricoltori dal lato loro, sempre contando con l’appoggio dell’Unione Europea dovrebbero favorire la creazione di label europei (“Pomodoro italiano”, “Pomodoro Europeo”) ed anche l’eleborazione di prodotti DOP ed IGC (“conserve di fiorenzuola” per esempio). Fare questo, passare dalla logica del basso costo a quella della tanto declamata “qualità”, implica indubbiamente un grande sforzo da parte degli agricoltori, ma il fatto è che non esiste alternativa, giacché la “qualità” l’unica fionda che permetterebbe al Davide europeo di resistere al Golia cinese.

domenica, agosto 22, 2010

sogni proibiti

Siamo d'accordo, la palla è rotonda e nel calcio, sul campo, tutto è possibile. Ma tant'è che la folle corsa del calcio champagne (molta finanza e tantissimo marketing) ha finito per distorcere un pò le cose.

D'accordo, le squadre pigliatutto in Europa sono sempre esistite, ma la sensazione è che lo scarto fra piccoli e grandi club non abbia smesso di crescere. Per dire, ora una Sampdoria in finale di Champions te la sogni. Questo è quello che cercava di dire Il Manifesto alla vigilia dei preliminari di coppa dei blucerchiati:

"Anche quest'anno l'epilogo della manifestazione si giocherà a Wembley, ricordano sottovoce i più arditi tra i tifosi del Doria. Gli incauti non sanno, o si rifiutano ostinatamente di credere, che in questi tempi di calcio globalizzato sognare è proibito. Basterebbe (e avanzerebbe) andare oltre Brema e concedersi il lusso e l'illusione di giocare con i grandi. Almeno fino a dicembre diciamo: per togliersi lo sfizio, per il passato che non torna, perché nel calcio di oggi in paradiso ci vanno solo i più ricchi, a meno che..."
[Raffaele Mastrolonardo, Il Manifesto]

sabato, agosto 21, 2010

fra 10 anni

L'altro ieri l'ultima brigata di combattimento americana ha lasciato l'Irak. Era il 19 luglio 2010. Nel corso dei prossimi anni potremmo tirare il bilancio definitivo sull'intervento bushiano del 2003. Speriamo bene per l'Irak la cui vita democratica è ancora in fasce.

bushehr

Non so come si pronunci in farsi, ma il fatto che la prima centrale nucleare iraniana sia stata aperta in un posto che si chiama Bushehr (come "busher" ossia bushiano) sembra un'ironia del destino.

martedì, agosto 17, 2010

europei misti

Da qualche tempo fa mi vado chiedendo come funziona la logica della doppia nazionalità fra i cittadini dell'Unione Europea. Se è permessa o meno. Se al richiedere una nazionalità di un'altro paese UE, (che so francese), perdi quella di nascita (italiana per esempio). Cercando sul Web ho trovato un'articolo di Sergio Romano, il quale chiude così:

"Nell' Unione Europea il numero crescente dei matrimoni misti ha creato un popolo di «doppi cittadini» difficilmente quantificabile, ma certamente elevato. Sono persone che possono prendere parte alle elezioni politiche e amministrative di almeno due Stati. Accanto alla cittadinanza europea, prevista dai Trattati costituzionali dell' Unione, sta nascendo una plurinazionalità che contribuisce ad abolire le vecchie frontiere del continente e ad ampliare il concetto di appartenenza. Anche questo è un modo per fare l' Europa"


Che dire d'altro? Son d'accordo.

troppo caro

La settimana scorsa il Parlamento slovacco ha votato contro il prestito dell'UE alla Grecia. Ora dicono che costa troppo, e che gli altri devono pagare la conseguenze dei loro errori. Quando saranno loro ad essere in difficoltà e dovranno implorare aiuta ai vicini europei continueranno a pensarla nello stesso modo?
Sono d'accordo che la Grecia paga le conseguenze di malgoverno e che debba essere la prima ad arrotolarsi le maniche in questa faccenda, di fatto lo sta facendo. Questo però non significa che dobbiamo abbandonarla a se stessa. Se crolla la Grecia rischiamo di cadere tutti. Slovacchia comprese.

lunedì, agosto 16, 2010













Al Governo, si lamentano della perdita di peso dell'italiano in Europa. Però poi quando si tratta di lanciare una campagna volta a promuovere il turismo, in che lingua te lo scelgono lo slogan? In inglese...

tutto va bene



La settimana scorsa la Roma è stata affossata 5-1 dall'Olimpiakos. Dice che è come col Tottenham l'estate scorsa. Ance allora si perse 5-0, ma poi seguì una stagione sorpendemente ed inaspettatamente entusiasmante. Io dico invece che senza organico rinforzato la Roma rischia di pagare i suoi limiti.

Ma no, dicono, se dici questo è che sei un pessimista. "Non sai vedere la realtà". "Che se fai così sembri della Lazio". "Siamo la quinta squadra del mondo".

Io dico solo che se continuiamo a dormire il risveglio rischia di essere molto ma molto brusco. Seppur abbiamo un allenatore dai nervi di acciaio, qui senza rinforzi ed un organico un po' fuori forma rischiamo di finire fuori al primo turno di Champions e di brancolare in campionato.

domenica, luglio 25, 2010

doppia dose

Venerdì scorso su EP3, il supplemento settimanale giovanile -trendy de El País, è toccata una doppia razione d'Italia. Prima con un gustoso articolo su "el profeta del amor", señores y señoras: Federico Moccia. E poi con un'altro sui giovani italiani in fuga dalla loro madrepatria.

mercoledì, luglio 21, 2010

battuta del giorno

«Il via libera di Bruxelles è una decisione ingiusta e grave che non tiene in considerazione gli effetti dirompenti sul mercato italiano anche in termini di pluralismo»

[Paolo Romani, Vice-ministro allo Sviluppo Economico con delega Mediaset]

PS.: La decisione sarà forse grave ed ingiusta, ma a me la dichiarazione di Romani pare una battuta. Uno spiritosa barzelletta. Tira fuori gli "effetti dirompenti sul mercato" ed il "pluralismo" come se prima di Murdoch l'Italia fosse un'isola felice.

martedì, giugno 29, 2010

di mozzarelle e di vergogna


















"Se non fosse eccessivo dirlo per una partita di calcio, in questo paese martoriato da problemi ben più gravi, diremmo che ci siamo vergognati" (Il Post)



PS.: Non sempre ho il tempo di aggiornare il mio blog sicché ne approfitto per recuperare il tempo perduto. L'eliminazione della nazionale italiana dai mondiali di calcio. Ecco. Non potevo non condividere con voi la migliore copertina di giornale del giorno dopo, quella di Tuttosport che allude nella sua comicità al caso della mozarelle blu.

poca fantasia

Qualche giorno fa, il Post dedicava un articolo alle attività imprenditoriali dei nostri azzurri. A me mi hanno colpito due cose:

- Il titolo dell'articolo. Lo hanno capito in molti? La parola spagnola "chiringuito", che letteralmente vuol dire "chioschetto", nel suo uso metonimico indica un'attività impresariale. "Chiringuito" sarebbe insomma un sinonimo della parola "negocio", ossia business, affari.

- Il fatto che il grosso degli investimenti in questione siano stati fatti in beni immobiliari. Cha poca fantasia. Gli unici che hanno sembrato far prova di un pizzico di creatività imprenditoriale in più sembrano essere stati Pirlo e Gattuso.

differenze

Il presidente della FFF, la Federcalcio de noantri de' Francia, si è dimesso. Chissà che Abete segua lo stesso esempio.

Ah, dimenticavo, l'Italia è il paese dove (quasi) nessuno si dimette.

domenica, giugno 27, 2010

mondiale "libero"

Certo che la campagna RAI per i mondiali non ha nè capo, nè coda. Oscilla fra l'incomprensibile ("Tifo Libero") e l'assurdo ("Mondiali Gratis"). Forse si sono scordati che si paga un canone e in questi mondiali saranno trasmesse in chiaro appena il 30% delle partite*.




* I nostri vicini, che vivano a Nizza, Innsbruck, Lugano o Pirano i mondiali se li vedono quasi tutti in chiaro. Gli abitanti del paese del Bengodi, ossia l'Italia, no. Sono questi i mondiali gratis e liberi?

In Spagna anche trasmettono in chiaro solo il 30% delle partite del mondiale, solo che lì non pagano il canone e poi le partite le trasmettono sui canali privati (Cuatro e Telecinco, su la Mediaset de noantri iberici insomma).

pausa di riflessione (filmato)

La nazionale messicana è stata fatta fuori negli ottavi di finale dall'Argentina. Era prevedibile certo, però mi dispiace per i messicani, poi questa pubblicità era così graziosa:

lunedì, giugno 21, 2010

riflesso merkel

Pare che Obama stia cercando di far ragionare la Signora Merkel cercando di fargli capire che forse questo non sarebbe il momento migliore per adottare politiche di austerità. E pure il premio Nobel PaulKrugman.

I tedeschi sembrano infatti convinti che rispramiando e tagliando la spesa pubblica sia il modo migliore per affrontare la situazione. Dall'altra parte invece pensano che non siamo ancora usciti dalla crisi e che così facendo si finisce per generare un ulteriore rallentamento dell'economia tedesca, ralletnamento che poi si rifleterebbe su quella mondiale. Le misure della Merkel insomma potrebbero avere dei benefici nel corto periodo ma non certo nel medio o nel lungo periodo.

giovedì, giugno 17, 2010

contro la pena di morte

sicilia vendeana




La Vandea organizza la sua nuova campagna pubblicitaria, con paeasaggi meditarranei ed Alagna che in sottofondo canta in siciliano. Insolita. La prossima volta facciamo la Costa Azzurra con le baita e la neve.

PS.: Non so se è efficace, ma la verità è che è l'effetto è voluto ed è difficile non notarla (vedere anche quest'altra). 7-

un paese (quasi) normale

Dieci giorni fa spedivo al Consolato italiano il plico per il rinnovo della carta d'identità in scadenza (funziona così glielo devi spedire per posta). Dieci giorni dopo, vale a dire oggi, trovo nella cassetta della posta una busta del consolato con lettera di risposta e tcon anto di Carta d'Identità rinnovata. 10 giorni. A volte sembriamo quasi un paese normale.

giovedì, giugno 10, 2010

austerità?

Paul Krugman, dal suo blog, dice che in Europa stiamo andati fuori di coccia con tutti questi piani di austeristy. Dice insomma che se capisce che la situazione è particolare e che i suddetti piani debbano applicati in Grecia, Portogallo, Spagna, Italia ecc. Non si capisce invece il senso di queste cure in paesi come il Regno Unito o la Germania. Dice che si sono lasciati sedurre da questo tipo di piani senza capire quali nefaste conseguenze possono determinare nelle attuali circostanze.
Se continuiamo così, sembra voler dire Krugman, questi qui (gli europei) rendono la recessione mondiale ancora più recessione ed ancor più mondiale. Ed io gli credo.

mercoledì, giugno 09, 2010

il carro

Tranquillo Marcello, che stavolta in Italia sul carro non ci sale nessuno. Ma proprio nessuno nessuno. Purtroppo. Ma sarà così.

gonfio
















"Mi hanno cercato tante squadre, non solo in Italia, ma ho scelto la Roma", queste la parole del nostro nuovo paffutto centroavanti: Adriano. Ecco. Speriamo non ci faccia soprese. Sennò lo gonfio io.

rettangoli e canzoni

Un accattivante canzone scoperta guardando uno spot su quello strano attrezzo rettangolare appesso alla parete (che i bimbi dai 10 anni in giù manco sanno più cos'è?

la misteriosa maglietta coreana

A quanto pare la misteriosa Corea del Nord non smette di intrigare gli spettatori del mondiale. L'ultimo enigma è uqello della maglia. Qualche giorno El Paìs spiegava che la squadra era stata vista giocare nelle partite amichevoli con delle maglie dell'Astore, una marca spagnola, che va per la maggior nei Paesi Baschi. Ora però dietrofornt, visto che secondo Le Monde sarà l'impresa italiana Legea a fornire la mitica maglia rossa.

a scuola dallo zio micciché

Meno male che c'è lo Zio Gianfranco ad illuminarmi e spiegarmi com'è andata l'unità d'Italia!

PS.: Anzi meno male che Gramellini c'è.

martedì, giugno 08, 2010

dunkerque finanziaria

"Dobbiamo sicuramente migliorare il nostro modo di regolare i servizi bancari e finanziari. Però regolare il mercato del lavoro ed il mondo degli affari andrebbe nella cattiva direzione. E' il tradizionale punto di vista dei britannici. E la crisi l'ha sottolineato"
[William Hague, Ministro degli Esteri inglese]

Lo zio William non è molto chiaro, prima parla di migliorare il modo di regolare i servizi finanziari, poi dice che soprattuto non bisogna regolare il mondo degli affari. perchè lo ha sottolineato la crisi L'impressione è che a Londra (ma non solo) si capisca che c'è un problema nell'attuale sistema di funzionamento dei mercati ma si tentenni. Forse perchè, in fondo in fondo, si vuole pensare ancora che con un pò più di de-regulation finanziaria si risolve tutto e si riesce dalla crisi. E tutti felici come prima.

Mantenere la situazione in cui ci troviamo cosi com'è, è a mio avviso quanto di più illiberale vi sia. Se continuiamo così finiamo per lasciare gli Stati in balía dei mercati. No Oncle Willy non possiamo lasciare le cose così come stanno, non possiamo permettere che la politica abdichi davanti gli effetti dei mercati impazziti. Altrimenti rischiamo una Dunkerque finanziaria.

domenica, giugno 06, 2010

sabato, giugno 05, 2010

quando vinse la schiavone



Mettetevele bene in testa queste immagini, proprio queste della TV un pò sbiadita. Saranno loro alla base della costruzione del mito, della leggenda di Francesca Schiavone, la "Panatta del 2000."

Il bacio sulla terra. Davide che abatte Golia. La vittoria a 30 anni invece che a 20.

"Quando la Schiavone vinse Roland Garros". Diremo così. E ricorderemo.

lezioni di vita



Ebbene sì ancora una volta Davide ha ucciso Golia. Roland Garros enorme, maestuoso, irragiungibile stava lì e Francesca Schiavone è riuscita nell'intento espugnarlo. Anni di sacrificio vengono così ricompensati.

E poi succede che vincere un torneo del Grande Slam a quasi 30 anni ha un sapore diverso, sicuramente pìu intenso, di quando lo vinci a 20 anni. Spesso quando nello stadio della nostra vita, ci si danna con la propria racchetta della quotidianità, vedendo gli altri trionfare, e gustare al sapore della gloria, viene da chiedersi come mai loro sì ed io no. Come mai loro la gloria così presto ed io invece qui. Come mai? Come mai? Come mai?

L'unica cosa che possiamo fare è sforzarci ogni giorno e fare meglio del giorno prima. E soprattutto crederci.

PS.: Prima che domani la stampa di scateni ed alimenti la narrazione della vittoria della Schiavone, erigendola a mito ("La Panatta degli anni 2000"), leggetivi questo e questo.

a bocca aperta












"Succede una volta ogni 30 anni. Ma quando succede tutti restano a bocca aperta. Questa è l'Italia"

(Un sms ricevuto pochi minuti dopo la vittoria di Francesca Schiavone)

giovedì, giugno 03, 2010

una ragione per godersi il mondiale

Enric Gonzalez, il mitico ex-corrispodente a Roma de El Paìs, terrá aperto un blog durante tutto il mondiale.

due schiaffi

Vedrete stavolta per noi italiani sarà un mondiale da schiaffi, ci daranno due sberle e torneremo a casa. Tipo gli europei in Porotogallo nel 2004. Mexico docet.

PS.: Abbiamo un cittì che dopo aver coronato il sogno mondiale è andato perdendo la zucca, fino a toccare il fondo a Sanremo. Lui non avrebbe dovuto riaccettare la panchina.

mercoledì, giugno 02, 2010

l'argent du beurre

"Vouloir le beurre et l'argent du beurre", è l'equivalente francese del nostro "volere la botte piena e la moglie ubriaca". A voi è mai capitato di trovarvi in questa situazione?

martedì, giugno 01, 2010

grasso che cola

Secondo Il Post, i grandi favoriti di questo mondiale saranno Inghilterra, Brasile, Spagna e forse Argentina. Rivolge poi un pensiero anche a Germania e Francia.

Questo blog già si è pronuciato mesi fa: su Inghilterra ed Argentina siamo d'accordo. Sulla Spagna anche (farà un bel mondiale, ma non vedo la coppia). Sulla Germania ho anche fiducia. Ma sulla Francia proprio no. La Francia si trova nella stessa situazione dell'Italia. Parliamo di due squadre con degli allenatori contestati ed in scadenza oltretutto. Dicono che il fatto di sapere che dopo il mondiale se ne andranno è un loro punto di forza. Non ci credo.

Se le sorelle franco-italiane arrivano agli ottavi è grasso che cola. Se poi raggiungono i quarti sará proprio un miracolo.

vietato non mentire

Il presidente della Repubblica tedesco, Horst Köhler, ha rassegnato le dimissioni per via di una dura polemica che aveva seguito alcune sue dichiarazioni sulla presenza tedesca in Afghanistan. In sintesi il precedenze avrebbe detto in un'intervista che i suoi soldati stavano lì per difendere gli interessi economici tedeschi. Scandalo.

Ma dove lo scandalo dico io? Il presidente tedesco, forse senza volerlo, ha detto la verità. Papale papale. Che non ce lo sapevamo che se si partecipa in una guerra non è per beneficienza ma per difendere dei chiari interessi. Interessi che possono essere strategici, politici ed economici. Ma che sempre interessi sono.

Mi sarei stupito se una dichiarazion fatta in questi termini ("stiamo qui per difendere i nostri interessi economici") l'avesse fatta il responsabile di una ONG che lavora nel settore umanitario (MSF, Emergency, ecc.). Se invece fatta da un politico mi è sembrata semplicemente illuminante, per una volta che un politico dice la vertià lo facciamo pure dimettere.

lunedì, maggio 31, 2010

blowing in the wind


Sabato a Roma ennesima agressione contro un garazzo gay. Dichiarazioni molte. Fatti pochi, il governo continua ad incrociare le braccia e di approvare una legislazione aggravante per i reati di matrice omofoba.

"Quanti episodi come questo devono accadere perchè vengano al più presto approvate norme concrete e rigorose per le aggravanti dei reati legati all’omofobia?" [Walter Veltroni]


PS.: "The answer my friend is blowing in the wind, The answer is blowing in the wind"

coreografie europee

A pensarci bene l'Unione Europea è un pò come il flash-mob dell'Eurovisone di ieri sera, tutta quella coreografia così piena di armonia sembrava quasi spontanea ma in realtà era il frutto di un grandissimo lavoro di coordinazione. Coordinazione che sembra invisibile perchè la nessuno vede, ma che in realtà c'è e come. Per che una cosa esca bene bisogna acettare un minimo coordinamento: giacchè l'armonia non viene da sola.

Le stesso avviene fra paesi europei: se vogliamo maggiore cosesione (mercato unico, unione economica, ecc.) è necessario dotarsi di un livelllo di coordinamento adeguato (la Commissione Europea). Poi vabbè possiamo discutere se questa coordinazione sia più o meno burocratica, ma non possiamo pretendere che le cose fattte bene vengano su senza sforzo.

Se vogliamo l'armonia fra noi Europei, dobbiamo sudarcela e dobbiamo accettare che ci vuole un buon sistema di coordimento. No Guts, no glory.

domenica, maggio 30, 2010

meravigliosa eurovisione

Quella di ieri sera credo sia stata una delle migliori edizioni dell'Eurovisione che io ricordi. Si parlo delll'Eurovisione quel concorso di canzoni così kitch. Cui l'Italia si è ritirata dal 1997 e che il Post raccontava in suo articolo.

E' stata migliori di altre edizioni per varie ragioni. Perchè ha vinto un canzone che nessuno si apsettava (non era fra le favorite). Perchè la scenografia della maggior parte delle canzoni si è rivelata piu`sobria del solito.

E soprattuto per l'organizzazione norvegese, che ha saputo dare un tocco europeo in più a questa manifestazione: mi riferisco alle dirette dai salotti di varie famiglie europee e sooprattutto alla bellissima flash mob paneuropea, realizzata in diretta dalle piazze di mezz'Europa. Da sola valeva tutta la serata. Memorabile:


venerdì, maggio 28, 2010

un'altra autostrada è possibile?

Tornando sulla faccenda della Salerno-Reggio Calabria. Io continuo a pensare che non è così male metterla a pagamento. Capisco che sia irritante mettere a pagamento un'autostrada che fa piuttosto pena. Quello che non capisco è se è gratuita perché fa pena, o se in fondo fa pena proprio perchè non è a pagamento. Io ci proverei.
So che al peggio non c'è mai fine, ma voglio credere che qualcosa si può sempre migliorare.

europeo sfuggito (seconda)

Fra mezz'ora a Ginevra si saprá in che paese si organizeranno gli Europei del 2016. Secondo me l'Italia non je la fa. Andranno alla Francia.
Ma stavolta per favore non ce la prendiamo con i vicini baroni, ma con noi stessi. Perchè se non vinciamo, se ci lasciamo sfuggiere le cosaccioni, forse è anche perché questa candidatura, un pò come come quella precedente (persa con Polonia ed Ucraina) è stata preparata distrattamente e con troppa leggerezza. Ci siamo mossi troppo tardi. E un pò come a Bruxelles, se contiamo poco, è anche (e soprattutto) colpa nostra. Sveglia.
PS.: Poi magari mi sbaglio e l'Euro2016 lo danno all'Italia, ma mi sembrerebbe strano.

giovedì, maggio 27, 2010

onoreficenze per potenti

Ritorno su un tema a me caro. Se fossi un rappresentante della sinistra, fra le tante cose, mi sbrigherei a dare un minimo riconosicmento, un'onoreficenza, a quelle persone che si sono davvero giocate la vita nell'assistere i terremotati aquilani. Invece non si muove nulla. A sinistra si piagnucola per chi si opponeva a concedere cittadinanze onorarie ai vari Bertolaso, mentre di chi è morto per salvare l'altro ci si dimentica traquillamente. Bella sinistra che ci ritroviamo.

Salerno-Reggio Calabria a pagamento? Perchè no?

Dice che vogliono mettere la Salerno-Reggio Calabria a pagamento, mi sembra un'ottima cosa. Allo stato attuale sarà un mulattiere e farà schifo ma io penso che una struttura autostradale a pagamento per un verso può migliorare la manutenzione dell'autostrada stessa (speriamo*) e per un altro può responsabilizzare i viaggiatori D'altra parte nei corsi di gestione per ONLUS ti spiegano che spesso un servizio gratuito non viene percepito come importante. Il dare un prezzo, seppur simbolico, aiuta a far capire alla gente il valore dell'iniziativa.

PS.: Dico speriamo perchè basta vedere la qualità media della RAI, miglioni di € in canone per produrre spazatura dalla mattina alla sera. Poi ci saranno delle eccezzioni, ma come diceva Montanelli son diamanti in mezzo ad un mare di letame.


provincia galeotta

Non vorrei fare demagogia ma se fosse per me le province le abolirei tutte. Ora la notizia, poi pare smentita, dell'abolizione di 9 province non è una cattiva notizia in sè, ma secondo me questo è un fare le cose male: o si aboliscono tutte, riconfigurando l'amministrazione locale, od altrimenti lasciamo stare queste mezze misure fatte così al volo, fra un taglio ed un panino.

mercoledì, maggio 26, 2010

il giulio che ti soprende

Devo confessarlo queste ultime settimane il mio giudizio nei confronti di Tremonti era sensibilmente migliorato. Ieri poi leggendo NoisefromAmerika mi son reso conto che non ero il solo. Incredibilmente il ministro sta mostrando più senso di responsabilità (e sopratutto concretezza) di quello che pensassi (prima spesso si mettevava lì in conferenza stampa diceva cose fighe, citava Colbert coe fosse suo fratello, ma poi in sostanza si faceva poco).

Detto questo, dichiarazioni tipo "ho salvato lo stato sociale" se le potrebbe anche risparmiare. E poi vediamo perchè qui c'è il rischio che si faccia farcia indietro....



martedì, maggio 25, 2010

no family day?

Ieri il Card. Bagnasco ha ricordato per l'ennesima volta che l’Italia "sta andando verso un lento suicidio demografico", che servirebbe una politica più incisiva a favore delle famiglie, in particolare difendendo «il matrimonio tra un uomo e una donna che rappresenta un bene inalterabile» ed introducendo "il quoziente familiare".

In sostanza Bagnasco chiede interventi più incisivi a favore della famiglia, quella cattolica ed apostolica. Niente di nuovo sul fronte occidentale.

Però se la situazione è così drammatica viene da chiedersi come mai il Cardinale non convoca un bel Family Day come già nel 2007? Oltre tutto non mi pare che dal 2007 ad oggi vi siano stati grandi cambiamenti nelle politiche familiari dei governi italiani. Ragion per cui una bella manifestazione ci potrebbe pure stare. Invece nulla. Tutti buoni. I Family Day non si fanno più. Ma perché?

Perché? Perché la verità è che il Family Day del 2006 ebbe poco a che vedere con una manifestazione "a favore della famiglia" e "contro nessuno". Il Family Day fu in realtà una manifestazione di carattere prettamente politico ed omofobo organizzata. Interesseva più bloccare i diritti altrui che affermare quelli delle famiglie. Si trattò in sostanza di una manifestazione volta ad indebolire il governo Prodi e ad affermare l'omofobia presente in una parte della classe dirigente italiana (politica ed ecclesiastica).

La prova è che morti i PACS (e caduto il Governo Prodi), di Family Day nessun ha parlato più. Strano è?

lunedì, maggio 24, 2010

gioco di specchi

Riflettevo su quanto detto ieri da Elio Germano a Cannes, di cui condivido tutto nella misura in cui non sono i film ad avere la colpa della cattiva immagine del paese nel mondo.

Ho pensato su come in fin dei conti la classe dirigente riflette il paese che governa (o pretende di governare). Come più di una volta ha potuto scrivere Massimo Gramellini quella che prima voleva porsi come un esempio per tutti i cittadini (una sorta di immagine virtuosa) è andata trasformandosi nell'immagine specchiata. Ora però non si capisce più chi riflette chi. È la classe dirigente a riflettere lo stato di decandenza del paese, od è il paese che riflette la decadenza della sua classe dirigente?

domenica, maggio 23, 2010

nonostante



Commosso davanti la performance di Elio Germano. La colpa della cattiva immagine del nostro paese sarebbe del cinema e non di chi l'Italia la governa. Ecco, pregherei anche i leader di centrosinistra di riflettere su quanto detto da Germano, se siamo dove stiamo: beh questo vuol dire che ognuno ha le sue colpe.

martedì, maggio 18, 2010

peccati originali

Sappiamo che il vero peccato originale alla base dell'€uro è quello di aver costituito una Unione Economica e Monetaria (UEM) un pò zoppa. Infatti l'Unione è in realtà molto monetaira e poco economica. La mancanza di veri strumenti di politica economica europei sono infatti una delle sue principali debolezze.

Ma se questo è il principale peccato oroginale, non è l'unico. Un'altro peccato che l'UEM si porta appresso è quello di aver messo insieme paesi troppo diversi dal punto di vista economico. E sopratutto di averlo fatto troppo in fretta. Lo ha riconosciuto lo stesso Ciampi in un'intervista della settimana scorsa:

"Al momento dell’allargamento ci fu meno severità: in questo senso, non solo la Grecia ma anche altri Paesi era chiaro che entravano firmando una serie di obblighi che dovevano rispettare e di tappe successive che nel tempo non hanno raggiunto. Proprio perché molti di noi dovettero affrontare sacrifici importanti, oggi dovremmo chiederci se sarebbe stato meglio non essere di manica larga"

Si sarebbe dovuto procedere poco, partendo con un blocco di 8-9 e poi procedere ad eventuali allargmenti lentamente e con occhio scupoloso. Invece apparentemente dopo essere stati scrupolosissimi nell'esame dei criteri dei paesi del primo gruppo (tra cui figura l'Italia) ci si è sbracati un pò quando si è trattato di esaminare gli altri (vedi: la Grecia).

E vero le cose avrebbero dovuto essere gestite in modo diverso, ma allora che facciamo? Torniaamo indietro e cacciamo Spagna e Grecia dalla zona €uro?

Secondo me no, oramai la frittata è fatta. Stiamo in ballo e ci tocca ballare. E dobbiamo farlo insieme. Nel frattempo sarebbe opportuno bloccare momentanemanete tutti gli allargamenti previsti (il primo quello dell'Estonia).

Non commettiamo errori. Il nostro veliero sta affrontando una tempesta durissima. Prima di imbarcare qualsiasi nuovo passeggero (anche se di buonissima volontà) dobbiamo uscire dalla burrasca. Dopo -finita la tempesta ed appurato lo stato del nostro veliero comune- si deciderà.


lunedì, maggio 17, 2010

piano di austerità

Riporto questo fantastica vignetta delle "patate" di Martin Viberg, vignettista dell'edizione digitale del giornale francese Le Monde. La patata protagonista è evidentemente quella del presidente Sarkozy:





















(Traduzione: "Le misure contro la crisi spiegate ai bambini. Fase 1: Il Rilancio - Fase 2: Il Rigore")

caro josé luís

Quando tutto andava bene approvavi misure sociali, di per sè giuste e meritevoli ma applicate in maniera assolutamente disennata. Come nel caso del famoso "assegno bebé" che spettava a qualsiasi spagnolo che dava luce un bimbo. Qualsiasi spagnolo. Quello che guadanava 800€ come quello che ne guadagnava 5000€. Il muratore come il giocatore di calcio milionario.

Durante mesi fai finta che la crisi non c'è e non smetti di evocare i "germogli di crescita" (i tanto declamati "brotes verdes"). Poi quando arriva il momento di prendere delle misure, la mazzata la concentri quasi solo sulle classi medio-basse. Quelle che ti votano. Perchè non hai la forza politica ed il coraggio di chiedere il sacrificio anche alle classi più alte. Sacrificio che invece il tuo vicino conservatore francese, l'amico degli industriali, ha il coraggio di chiedere.

Dici che ti dispiace ma che dovevi fare le cose così. Che non c'era altra soluzione. Dici che malgrado tutto sei socialista.