sabato, febbraio 16, 2008

differente









In Spagna siamo in campagna elelttorale ed ecco l'ultima trovata del PSC, il Partito Socialista Catalano, uno dei piu' importanti alleati del PSOE di Zapatero. Graficamente non é proprio male.

PS.: Lo slogan nasconde anche un gioco di parole visto che, se non vado errato, "No es lo mismo" era anche il titolo di un album del cantante madrilegno Alejandro Sanz.

giovedì, febbraio 14, 2008

cartellino giallo (anzi blu)















L'altro giorno dicevo che il fatto che Veltroni avesse fatto il suo discorso davanti alla collina di Spello era stato un bel colpo di comunicazione politica. Mi era piaciuto molto. Eppure guardandolo una seconda volta, verso la fine, ho iniziato ad avere una strana sensazione . Non si trattava di qualcosa che mi disturbasse, era come se mancasse qualcosa. Eppure da un primo sguardo sembrava esserci davvero tutto: il sole, la collina verde, un paese pieno di storia, un leader carismatico, le sue parole incoraggianti, la bandiera italiana, l'inno. Ecco cos'era. La bandiera, e pure l'inno.

Veltroni ha cercato di portare avanti quella rivoluzione iniziata con Ciampi per cui rispettare i simboli della nazione non é un male e per cui essi non devono essere un esclusiva degli ex-MSI ed un retaggio del fascismo. Ce n'é voluto di tempo. E non é un male che un leader politico faccia il suo discorso con a lato una bandiera italiana, e che lo concluda cantando l'inno. Pero' é proprio
qui che scatta il cartellino giallo, anzi blu, per Veltroni.

Si dico bene cartellino lu, come la bandiera europea. I tempi cambiano, e cosi' come le dichiarazioni d'amore di mio bisnonno erano diverse dalle mie, l'amor di patria nel 2008 non può essere espresso come nel 1900. A fianco della bandiera italiana mancava la bandiera europea. Perché l'Europa siamo Noi. Perché l'Europa é casa nostra. Perché l'Italia é l'Europa. Perché siamo protagonisti di questa straordinaria avventura sin dal suo inizio nel 1957. Ma anche perché proprio mentre altri fomentando i piu' bassi istinti nazionalisti fanno levare alla bandiera e all'inno europeo il loro statuto ufficiale (che non figura piu' nel Trattato di Lisbona) noi dobbiamo dare il contro esempio.

Se crediamo in un'Europa Unita non basta dirlo, come in sostanza abbiamo fatto fino ad ora, ma bisogna agire iniziando da cose così. Per questa ragione avanzo due proposte:

  1. Che in tutti gli atti ufficiali e di campagna del PD li' dove ci sia una bandiera italiana a suo fianco si ponga una europea;
  2. Che le riunioni ed atti del partito (e domani del Governo) che finiscono con l'inno di Mameli, siano anche accompagnati dal suono dell'inno europeo (Inno alla Gioia)
Perché se noi sogniamo un'Italia europea e rivendichiamo il primato europeista dell'Italia é da Noi che deve partire l'esempio.

mercoledì, febbraio 13, 2008

vietato


Non tutto é rose e fiori in Spagna: da ben 8 mesi il Governo Spagnolo vieta la trasmissione televisiva di questo spot di Amnesty (per piu' informazioni leggere qui). Immagino che la Realpolitik spinga Zapatero e compagnia ad evitare di stuzzicare gli amichetti cinesi e russi la cui coda di paglia é ben nota tutti. Ma scusate, vietando la riproduzione di questo spot, seppur lo facciano per motivi economico-diplomatici, alla fine non finiscono fanno per comportarsi quasi come i citati amichetti, o no? Che ne pensate di tutto cio'?

martedì, febbraio 12, 2008

presenza





















Esplorando nei meandri di flickr alla ricerca di foto che possano illustrare i post del mio blog ho trovato questa qua, scattata a Bruxelles davanti il Berlaymont, l'edifico principale della Commissione Europea. L’effetto delle foto é davvero speciale visto che per via del vento le bandiere si vedono e non si vedono, ci sono e non ci sono. Proprio come l'Unione Europea, che a noi non appare, che non riusciamo a toccare eppure é realmente presente, sta li', ed a lei dobbiamo molti dei progressi degli ultimi decenni: é qui, esiste, é presente ma noi ce ne rendiamo ancora conto del tutto.

la collina
















Me lo sono visto il discorso di inizio campagna di Veltroni fatto a Spello. Ed oltre il senso delle parole mi ha colpito lo scenario, giacché il "Uolter" aveva alle spalle una verde collina con un bel villaggio medievale. Ora sarà che con quella collina si voleva evocare la storia millenaria dell'Italia, sarà che iniziando da un villaggio anziché da un megacentro di congressi di una metropoli si voleva dare un'impressione di vicinanza al territorio, sta di fatto che la scelta per me é stata azzeccattissima (certo non é stata causale). Un grande colpo di comunicazione politica. la storia, il sole, la natura in quel panorama c'era qualcosa di rassicurante e di incoraggiante.

Vedendola mi é venuto in mente il centrista francese Bayrou che aveva inaugurato la sua campagna presidenziale pure lui "in campagna", nella sua città, Pau, davanti Pirenei. Ed a me l'immagine di quell'uomo con dietro quelle montagne come sfondo, mi piaceva. Così distante appunto dalle mega-convention di partito, dai palazzi. Ancora una volta la natura: i Pirenei, cosi imponenti, in quel caso mi rassicuravano. Bayrou proprio come avrebbe fatto Veltroni qualche mese dopo , da li che annuncio' il suo progetto per la Francia.


E poi mi é pure venuto in mente un episodio capitatomi qualche anno fa: mi trovavo a Bruxelles, ed era la prima volta che mettevo piede in Rue de la Loi, proprio li' dove si trovano la maggior parte degli uffici delle istituzioni europee
(per farvi un'idea guardate qui e qui) . Sarà che era notte, sarà che pioveva, sarà che c'era un traffico pazzesco. Sta di fatto che il fatto di scoprire che l'Europa si faceva e si discuteva in un posto del genere mi preoccupo'. Buio, inquinato, con quei palazzi che non facevano entrare la luce: a momenti pareva Gotham City (mancava solo Batman). Pensavo che l'Unione Europea, per me fonte di speranza, avrebbe dovuto trovarsi in una collina verde, in mezzo alla campagna (e le colline verdi in Belgio non mancano!). Pensavo che da un posto del genere sarebbe davuto partire il progetto europeo: perché a volte anche qeuste sono le basi. Sarà questione di gusti, sarà che mi era sbagliato, sta di fatto che oggi come ieri, tanto Veltroni che Bayroux é da un collina che hanno dato inizio alla campagna. E non mi sembra per niente male.

lunedì, febbraio 11, 2008

panna cotta





















L'altro giorno quando sul treno Hendaye-Paris é passato il carrello bar ed ho letto la lista dei prodotti in vendita, sono rimasto colpito. c'era la panna cotta! questo dolce italiano, sconosciuto fino a poco tempo fa, sta avanzando. In realtà qualche giorno prima avevo già visto che lo vendevano in un supermercato al confine franco-spagnolo.

E' il segno del fascino italiano, di un paese che piace, e sopratutto che pur essendo capace di fare sistema, di fare gruppo, ci sa fare. Quando vedo che le confezioni di scaglie di parmigiano e la mozzarella di bufala in supermercati di villaggi sperduti della Costa Atlantica francese questo é il segno di un vittoria: gli italiani che non riescono ad organizzarsi ed a imporre le proprie decisioni nelle istanze europee, anno dopo anno, colonizzo le tavole da pranzo europee. E' qualcosa di più sottile ed a anche di piu' profondo, ma a cui manca però qualcosa.

Se solo il paese imparasse a fare sistema, a difendere in maniera costruttiva i propri interessi, come già sanno fare i Francesi e gli Spagnoli (divisissimmi in casa ma unitissimi quando si tratta di ottenere qualcosa all'estero) l'Italia potrebbe fare delle cose eccezionali. Se così fosse forse l'Europa sarebbe più unità e "federale"di quanto lo é adesso per via dell'azione del nostro paese.

Qualche giorno fa, il Eremete Realacci ha paragonato il nostro paese al giocatore di calcio Garrincha, dicendo che seppur zoppicca l'Italia continua a correre, in realtà se queste sono state le sue parole la storia non é del tutto esatta. Il fatto é che Garrincha zoppico' per tutta la vita, ma quando correva questo suo zoppicare dava alla sua corsa un ritmo tutto speciale che disorientava gli avversari: ma per fare questo doveva correre. Ecco per me é l'Italia conserverà sempre questo suo zoppiccare, sempre avrà i suoi difetti, le sue carenze, le sue bizzarerrie, ma se con disciplina ce la mettesse tutta e si metesse a correre questo sua bizzarreria diventerebbe quasi una virtu' come per Garrincha ma per fare questo bisogna correre sul serio .


venerdì, febbraio 08, 2008

simile

oh oggi El Pais diceva una cosa simile alla mia. ma come mai, solo quelli dei Palazzi non capiscono quetsa cosa. che cos'é questo gioco al massacro? se il prossimo governo Berlusconi morirà delle stesse cause del governo Prodi esso non sarà che la conseguenza di una classe politica la cui pochezza non conosce limite, in cui conta solo l'accapparramento della poltrona.

forza e coraggio. non serve abbatersi.

giovedì, febbraio 07, 2008

minchia!
















caspita che colpo! oh scusate ma che secondo voi é solo un caso che in Italia le megaretate antimafia avvengano sempre in assenza di Governo?

arrosés!





















Arrosé. Da quello che si legge nei sondaggi pare proprio che i Berluscones torneranno al Governo, Senato permettenndo. Visto che alla fine gli giocherà lo stesso scerzo che ha giocato a Prodi: uno scarto di pochi senatori facili a tradire. Eh si come dicono i francesi alla fine vedremo "l'arroseur arrosé" (letteralmente "l'inaffiattore innaffiato", che é come dire dire "beffattore" beffato).

"Tanta fretta: ma dove corri ? dove vai?". Tanta fretta di andare a votare con la legge suina per poi cadere nella trappola che loro steso avevano escogitato. Quanto ci scomettete?

martedì, febbraio 05, 2008

o caporetto















Uolter per far vedere alla gente che c'é davvero una volontà di cambio, devi far vedere che cambi le cose dal partito tuo, se no la gente non ti crede. Gli devi dare una prova concreta di questa tua volontà.

Solo cosi' si puo' recuperare la fiducia nei cittadini. Visto che comunque si perde, non c'é migliore occassione per una vera svolta. E non si tratta di un ricatto alla Mastella, é la realtà delle cose.

O cosi', o Caporetto.

partenze


lunedì, febbraio 04, 2008

fretta e furia















alla fine il presidente e la modella si sono sposati. in privato, visto che i francesi iniziavano a rompersi le palle. a me pero' mi é sorta una domanda che nessuno sembra essersi posto. ma giuridicamente parlando é possibile divorziarsi e risposrasi nel giro di 3 mesi e mezzo?

va bene che a dicembre hanno introdotto il divorzio breve in Francia ma é davvero possibile fare tutto in cosi poco tempo?

conferenza
















La settimana scorsa la Conferenza Episcopale ha detto chiaramente che i buoni cristiani spagnoli non possono votare per il PSOE di Zapatero. Ma stavolta mica ha tirato fuori la storia del matrimonio, visto che lo stesso PP, ha fatto capire che in caso vittoria si limiterà a cambiarne il nome (invece di chiamarlo matrimonio lo chiameranni unioneo qualcosa del geenre.)


No, la Chiesa ha detto che non si puo' votare Zapatero perché..... i socialisti hanno tentato di negoziare la pace con i terroristi indipendendisti baschi. Ora bisogna sapere che Zapatero non é il primo (né sarà l'ultimo) a provare a mettere fine al conflitto basco: il PP di Aznar, cui va il voto della Conferenza episcopale, fece lo stessa che Zapatero. Peggio, partecipo' ad una guerra illeggitima (in Irak) e chiuse un occhio quando il suo amico Bush faceva sequetrare, torturare ed interrogare persone sospettate di terrorismo di matrice islamica. Chi é il buon cristiano allora?

Come ha detto ieri una persona intervistata all'usctia di una chiesa di Madrid, va bene orientare il cristianao, ma questa é apparsa come una vera e propria direttiva rivolta ai fedeli. Il PP, ha incassato silenziosamente il sostegno della Chesa. I suoi dirigenti hanno visto bene di non fare alcun cenno alle dichiarazioni dei monsignori, essendo consapevoli che sestrizzasero troppo visibilmente l'occhio ai curati questo potrebbe infastidire molti elettori che pur essendo vicini al PP, non gradirebbero l'immagine di un futuro governo eccessivamente succube dei prelati conservatori.

domenica, febbraio 03, 2008

idea fissa













l'idea fissa di questo blog é che il nazionalismo non é altro che oppio dei popoli. roba che serve ad eccittare le masse per distrarle dai veri problemi. gli integralismi, gli identitarismi, sono delle trappole, delle fughe in avan
ti: per non affrontare il problema si cerca di stimolare il lato oscuro dell'essere umano.