lunedì, novembre 01, 2010

piangere (e predicare) sul latte versato

Poco tempo fa il Corriere pubblicò una lettera di Walter Veltroni agli italiani a cui seguirono varie risposte. In sostanza si faceva notare all'Uólter che lui stesso era (stato) parte di quella classe dirigente italiana che tanto criticava nella lettera. Che il potere per cambiare le cose lui, a differenza di altri, ce lo aveva avuto per davvero e che quindi non si capiva a che titolo si lamentava.

Ecco leggendo l'intervista di Tony Blair di cui parlavo ieri, ho pensato esattamente la stessa cosa: propio come nel caso di Veltroni, mi sono chiesto se il signore in questione si fosse dimenticato di essere stato durante 10 anni il leader di uno dei maggiori stati europei. Blair che il potere ce l’aveva davvero, se avesse relamente voluto rendere l’Europa più forte, coesa e solidaria avrebbe potuto farlo. Solo che dietro i suoi bellissimi discorsi europeisti, quella volontà non c’è mai stata. Belle parole sì, fatti pochi.

Non prendiamoci in giro, se le istituzioni vengono progressivamente depotenziate, la macchina europea si ingolfa in continuazione e l'euroscetticismo sale anche lui ha le sue belle responsabilità. Altro che tanta voglia di Europa Unita.

Forse Blair si è ricreduto (un pò tardi comunque) ed ora crede davvero nelle cose che dice: allora, invece di fare la morale agli altri, si rimboccasse le maniche ed iniziasse a lavorare con i suoi amichetti del Labour.

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