martedì, giugno 23, 2009

lo schiaffone polacco

Premesso che la presunta debolezza dell'Italia in campo internazionale e particolarmente in campo europeo ha delle radici ben chiare. Come spiegare l'ennesimo schiaffone preso in campo europeo? Come mai il Governo Italiano non è riuscito a piazzare il proprio candidato alla presidenza del Parlamento Europeo (PE), facendosi battere perfino dalla Polonia?

Secondo me questo non è legato certo (od almeno non solo) alle facende private del nostro presidente del consiglio. Il fatto è che il candidato italiano in questione, l'eurodeputato del PDL Mario Mauro, sarà pure stato una brava persona ed abile deputato ma la verità è che risulta sconosciuto ai piu'. Forse se si ambisce davvero e conquistare la presidenza del PE si dovrebbe puntare su un personaggio di maggior spessore: per dire Buzek, il candidato polacco che ha prevalso su Mauro, è stato primo ministro. Borrell, ex presidente del PE era anche un pezzo grosso del partito socialista spagnolo. Mauro sarà pure validissimo, ma apparentemente, al di fuori della cerchia ristretta di Bruxelles e di Strasburgo risulta sconosciuto ai più.

L'Italia probabilmente ha giocato male le sue carte (scarso lobbying) facendosi cosi' superare dalla Polonia. Se si vogliono raggiungere degli obbiettivi in campo europeo non si deve pensare che questi vengano raggiunti per divina concessione: bisogna darsi da fare, curare interessi, stringere alleanze, ecc. Se un paese come la Polonia, riesce a prevalere sull'Italia, e questo nonostante l'handicap di un fortissimo tasso di astensione alle elezioni europee ed un peso demografico e politico inferiore a quello italiano (e del PDL), beh allora bisogna porsi delle domande circa la maniera in cui si pretende difendere i propri interessi.

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