venerdì, novembre 21, 2008

Il falso problema della Turchia

Altrove ci si pone la domanda di sempre: si o no all'entrata della Turchia nell'UE? Confesso che nel croso del tempo ho potuto modulare il mio parere.

In assoluto non sono contrario all'adesione della Turchia ad un mercato unico e ad una unione doganale europea (CE). Sta di fatto che nelle attuali circostanze essa equivarrebbe ad affossare una UE che se non é agonizzante per lo meno risulta malfunzionante ed assai ingolfata.

Il vero problema non é quindi "allargamento alla Turchia si o no?", ma quello del rafforzamento e dell'evoluzione della costruzione europea. La realtà é che ci si trova davanti alla vecchia alternativa allargamento od approfondimento.

L'adesione dell'UE alla Turchia sarebbe sostenibile (e "durevole" per dirla alla francese) solo se preceduta da un approfondimento, ossia da un ulteriore passo verso l'unione politica.

In concreto a fronte di un unione economica europea allargata che andrebbe dal Mare del Nord all'Anatolia, si tratterebbe di costituire un soggetto confederale politicamente coeseo e costituito da 8-9 stati. Perché?

1) Perché se ci allraga senza ripensarsi e riformarsi un po' (allegerirsi)si muore di indigestione.

2) Perché gli avvenimenti degli ultimi giorni stanno a dimostrare come le sfide future si possono affrontnare solo se si impara a giocare in squadra. Vero signora Danimarca? Vero signora Svezia?

Altro che bombette nucleari e protezionismi ad oltranza proposti da nazionalisti sprovveduti....d'altronde la storia già si é incaricata di dimostrare dove portano delle misure del genere.

La necessità di una maggiore unione é un imperativo pratico, e non ideologico.

3)La costituzione di un simile soggetto solo puo' essere fatto in pochi, per ragioni politiche (molti non ci pensano per nulla) e pratiche.

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