Ascesa e Decandenza del PP - Prima Parte
Dall'opposizione alla Maggioranza assoluta (1996-2001)
Dall'opposizione alla Maggioranza assoluta (1996-2001)
Nel marzo del 2004, 4-5 giorni dopo gli attacchi degli attenti di Madrid dell'11 marzo il PSOE, il Partito Socialista Spagnolo, guidato da José Rodriguez Zapatero, vinse le elezioni.
Eppure fino a 4 giorni prima il PP di Aznar sembrava essere in testa nei sondaggi. L'unico dubbio era se avesse di nuovo ottenuto la maggioranza assoluta o solo quella relativa (che l'avrebbe costretto a governare in coalizione).
Faccimo un piccolo salto in dietro: 1996, il PSOE guidato da Felipe Gonazalez dopo 12 anni di potere, viene sconfitto dal PP, Partito Popolare, guidato dall'ex governatore della Castiglia,
José Maria Aznar.
Aznar governerà nel corso della prima leglatura, dal 1996 al 2000, in coalizione con i partiti regionalisti (sostanzialmente conservatori): fra cui spiccavano i nazionalisti catalani (CiU) e baschi (PNV-EAJ). Non aveva infatti i seggi necessari per governare da solo.
Alle elezioni del 2000 il PP non solo vince di nuovo ma raddoppia: ottiene molti seggi, puo' quindi governare da solo. Conclusione: abbandona i partiti regionalisti che gli avevano permesso di arrivare al governo quattro anni prima ed inizia una politica durissima nei confronti degli ex-alleati a botte di campagne durissime (sapete quando si dice "cornuti e mazziati" ecco!).
In breve il tema del centralismo e del terrorismo basco diventa il suo asso nella manica, paventando il rischio della secessione dello Stato spagnolo, puo' spaventare gli spagnoli ed ottenerne i voti ("io sono la soluzione"). L'11 settembre gli offrirà poi un occasione storica: spingere ancora di piu' sugli argomenti del terrosimo, che andranno trasformandosi nell'ossesionante monotema elettorale aznarsita.
In breve la politica e le parole del Premier Iberico si fanno sempre piu' dure: accuse alle lingue regionali, proibizione e chiusura forzata delle alcune case editrici basche e dei due giornali pubblicati in lingua basca, proibizione di Batasuna ala politica dell'ETA (che é un po' come lo Sinn Feinn per l'IRA).
Poco a poco si arriva alla scorciatia mentale, tutto cio' che sà di basco viene collegato con il terrorismo, cosi' il governatore della Regione Autonoma dei Paesi Baschi, Juan José Ibarretxe, suo ex-alleato di governo riceve accuse di secessionismo e di cripto-terrorismo per il semplice fato di aver presenatao una progetto di riforma dello statuto regionale (il c.d. "Plan Ibarretxe").
Eppure fino a 4 giorni prima il PP di Aznar sembrava essere in testa nei sondaggi. L'unico dubbio era se avesse di nuovo ottenuto la maggioranza assoluta o solo quella relativa (che l'avrebbe costretto a governare in coalizione).
Faccimo un piccolo salto in dietro: 1996, il PSOE guidato da Felipe Gonazalez dopo 12 anni di potere, viene sconfitto dal PP, Partito Popolare, guidato dall'ex governatore della Castiglia,
José Maria Aznar.
Aznar governerà nel corso della prima leglatura, dal 1996 al 2000, in coalizione con i partiti regionalisti (sostanzialmente conservatori): fra cui spiccavano i nazionalisti catalani (CiU) e baschi (PNV-EAJ). Non aveva infatti i seggi necessari per governare da solo.
Alle elezioni del 2000 il PP non solo vince di nuovo ma raddoppia: ottiene molti seggi, puo' quindi governare da solo. Conclusione: abbandona i partiti regionalisti che gli avevano permesso di arrivare al governo quattro anni prima ed inizia una politica durissima nei confronti degli ex-alleati a botte di campagne durissime (sapete quando si dice "cornuti e mazziati" ecco!).
In breve il tema del centralismo e del terrorismo basco diventa il suo asso nella manica, paventando il rischio della secessione dello Stato spagnolo, puo' spaventare gli spagnoli ed ottenerne i voti ("io sono la soluzione"). L'11 settembre gli offrirà poi un occasione storica: spingere ancora di piu' sugli argomenti del terrosimo, che andranno trasformandosi nell'ossesionante monotema elettorale aznarsita.
In breve la politica e le parole del Premier Iberico si fanno sempre piu' dure: accuse alle lingue regionali, proibizione e chiusura forzata delle alcune case editrici basche e dei due giornali pubblicati in lingua basca, proibizione di Batasuna ala politica dell'ETA (che é un po' come lo Sinn Feinn per l'IRA).
Poco a poco si arriva alla scorciatia mentale, tutto cio' che sà di basco viene collegato con il terrorismo, cosi' il governatore della Regione Autonoma dei Paesi Baschi, Juan José Ibarretxe, suo ex-alleato di governo riceve accuse di secessionismo e di cripto-terrorismo per il semplice fato di aver presenatao una progetto di riforma dello statuto regionale (il c.d. "Plan Ibarretxe").
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