"Quel primo che mi passa con la soluzione espressione di una massa che ha bisogno di eroi che assecondino comodamente i vizi suoi"
(Jovanotti, "Barabba" - Lorenzo 1994)
Come dicevo nel penultimo post El Mundo ed il relativo partito di cui difende la visione (PP) stanno dando davvero il "peggio di sé" perché per difendere le loro tesi complottiste (i "poveri islamisti" non c'entrano nulla, é tutta colpa dei socialisti e dei baschi) tirano in ballo gli indizi e le prove piu' assurde e ridicole che portano a dei veri e propri cortocircuiti mentali!
Giocando pericolosamente con il binomio basco= terrorista, cosi' come altri "si divertono" a giocare col binomio arabo=terrorista, confondendo un popolo, una cultura, una lingua con l'azione di un piccolo manipolo di violenti e finendo per favorire e fomentare l'incoprensione e l'intolleranza all'interno della società spagnola.
Da quando uomo e uomo si sà che dividere aiuta nel corto periodo. Aznar non ha inventato nulla: divide et imperat.
Sarà stata pure ottima la sua gestione delle finanze dello Stato, stà di fatto, che con questa attitudine non si construiscono certo delle basi solide per il futuro. Né in Spagna, né in Europa, né nel Mediterraneo. Educando il popolo all'odio finisce per essere lui stesso l'istigatore di quella balcanizazzione della Spagna che tanto paventa durante le campagne elettorali ("al lupo! al lupo!").
Demonizzare l'altro per ottenere consensi, neanche questa é una novità. Parlar male dei Baschi in Spagna, dei Francesi e dei Tedeschi in Europa, e dei Marocchini nel Mediterraneo per eccitare la massa ("che ha bisogno di eroi") ed ottenerne il voto. Questa era la strategia del Primo Ministro Aznar (che a suo tempo fu definito da un giornale marocchino"peggior nemico del marocco") .
L'esatto contrario di quello che dovrebbe fare un vero uomo di stato: unire, educare e non dividere e favorire l'ignoranza, l'odio ed il sospetto reciproco.
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