Ho rimuginato questa storia della Binetti e del voto sulla proposta di legge antiomofobia, so che quello che diro’ non piacerà ad alcuni lettori. Ma tant’è.
Io penso che la presenza di Berlusconi (che non puo’ essere definito né un liberale, né tantomeno un conservatore) ha finito per cristalizzare la sinistra. Mi spiego. Un personaggio come quello del Scilvio, risulta cosi’ indigesto che ha finito per far confluire nel centrosinistra, persone che poco hanno a che vedere con essa.
In un paese europeo “normale” (!) una persona come Paola Binetti avrebbe trovato il suo posto fra i banchi dei conservatori. Senza troppe difficoltà. In Spagna starebbe alla destra del PP (che di per sé è già di destra), insieme a Ana Botella, la moglie di Aznar, ossia quella che paragonava gli omosessuali alle pere e che andava a sfilare contro i matrimoni gay ecc. In Francia, fino all’altro ieri avrebbe trovato il suo posto fra i gollisti (od alcuni centristi dell’UDF), ma oggi nel 2009 con quelle idee il suo posto lo troverebbe forse solo con frange che con un eufemismo definirei radicalmente di destra (un tale De Villers). In Belgio poi, con quelle posizioni, forse sarebbe a suo agio solo con il Vlaams Belang (una specie di incrocio fra Forza Nuova e la Lega de “noantri fiamminghi”).
Ecco, ora in nome dell’antiberlusconismo Rutelli & co. hanno traghettato a sinistra gente che c’entra poco assai con un partito riformatore. Gente il cui unico denominatore è Berlusconi “nun se po’ vedé”.
Poi ci fanno la morale tirandoci fuori la storia del partito che deve rispettare le diversità e , ma qui parliamo di una persona che dopo aver messo a repentaglio la stabilità di un governo Prodi già agonizzante (d’accordo non è stata lei la causa madre della crici, ma sicuramente ha agito da enzima), ora ci si mette di nuovo! Sarebbe potuta uscire dall'aula ed astenersi, invece c' ha tenuto proprio a votare contro ("du gustis è meglio che one").
Non è accettabile. E’ lei che non rispetta il partito, perché c’entra poco con un partito riformatore. E’ stata superata “a sinistra” perfino da una decina di deputati pidiellini. La verità, come dicevo prima, è che il suo posto è nelle file dei conservatori. Punto. Rispetto il suo punto di vista, pero lei deve smettere di ingannare se stessa e gli elettori del PD ed andare nel partito che (Berlusconi a parte) piu’ si avvicina al suo modo di vedere il mondo.
PS.: Continuano a menarcela con 'sta storia dell’inclusività e del partito aperto, e dicono che se la cacciano dal PD sono intolleranti. Sono arrivati perfino a dire che la povera Paola Binetti alla fine non sarebbe altro che un povero capro espiatorio. Ma vi rendete conto!?
Io penso che la presenza di Berlusconi (che non puo’ essere definito né un liberale, né tantomeno un conservatore) ha finito per cristalizzare la sinistra. Mi spiego. Un personaggio come quello del Scilvio, risulta cosi’ indigesto che ha finito per far confluire nel centrosinistra, persone che poco hanno a che vedere con essa.
In un paese europeo “normale” (!) una persona come Paola Binetti avrebbe trovato il suo posto fra i banchi dei conservatori. Senza troppe difficoltà. In Spagna starebbe alla destra del PP (che di per sé è già di destra), insieme a Ana Botella, la moglie di Aznar, ossia quella che paragonava gli omosessuali alle pere e che andava a sfilare contro i matrimoni gay ecc. In Francia, fino all’altro ieri avrebbe trovato il suo posto fra i gollisti (od alcuni centristi dell’UDF), ma oggi nel 2009 con quelle idee il suo posto lo troverebbe forse solo con frange che con un eufemismo definirei radicalmente di destra (un tale De Villers). In Belgio poi, con quelle posizioni, forse sarebbe a suo agio solo con il Vlaams Belang (una specie di incrocio fra Forza Nuova e la Lega de “noantri fiamminghi”).
Ecco, ora in nome dell’antiberlusconismo Rutelli & co. hanno traghettato a sinistra gente che c’entra poco assai con un partito riformatore. Gente il cui unico denominatore è Berlusconi “nun se po’ vedé”.
Poi ci fanno la morale tirandoci fuori la storia del partito che deve rispettare le diversità e , ma qui parliamo di una persona che dopo aver messo a repentaglio la stabilità di un governo Prodi già agonizzante (d’accordo non è stata lei la causa madre della crici, ma sicuramente ha agito da enzima), ora ci si mette di nuovo! Sarebbe potuta uscire dall'aula ed astenersi, invece c' ha tenuto proprio a votare contro ("du gustis è meglio che one").
Non è accettabile. E’ lei che non rispetta il partito, perché c’entra poco con un partito riformatore. E’ stata superata “a sinistra” perfino da una decina di deputati pidiellini. La verità, come dicevo prima, è che il suo posto è nelle file dei conservatori. Punto. Rispetto il suo punto di vista, pero lei deve smettere di ingannare se stessa e gli elettori del PD ed andare nel partito che (Berlusconi a parte) piu’ si avvicina al suo modo di vedere il mondo.
PS.: Continuano a menarcela con 'sta storia dell’inclusività e del partito aperto, e dicono che se la cacciano dal PD sono intolleranti. Sono arrivati perfino a dire che la povera Paola Binetti alla fine non sarebbe altro che un povero capro espiatorio. Ma vi rendete conto!?
E’ tutta una balla, questa dell’inclusività e della diversità. Perché non ci credono neanche quelli che la brandiscono. Perché la veritá che l'inclusività va bene solo con chi pare a loro. Qualche esempio? Il 2006 ed il caso Unione: dopo aver accettato Mastella nell’Unione i capoccia del centro-sx iniazarono a fare le pulci ai radicali voluti da Boselli. Davanti all’aut-aut di Boselli, Prodi doevette mediare e fare inghiottire il rospo al Cicoria. Per Mastella nessuno storse la bocca. Basta guardare il risultato. Chi ha tradito? Chi ha messo in difficoltá il governo? Poi dicono l'inclusività.
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