venerdì, marzo 14, 2008

paese senza testa















Quando leggo di certe storie italiche mi viene la nausea. Davvero capisco che qualcuno possa pensarlo in modo diverso, ma mi viene il sospetto che la gente faccia la scelta dell'obiezione più per pragmatismo (paura che si parli male di sé, paura per la carriera, ecc.) che per vera convinzione. Ma si arriva a delle situazioni incredibili. A momenti neanche ti vogliono dare la medicina prescritta.

Se si arriva a modificare il regolamento come vogliono alcuni, in teoria un farmacista sarà libero di darti o no la medicina, una qualsiasi medicina, in base al suo personale convincimento. Tutto dipenderebbe dalle idee e dall'umore del farmacista. La ricetta perderebbe qualsiasi valore. Questo annullerebe il rapporto fiduciario esistente fra medico e farmacista. Ognuno farebbe quello che vuole. Non ci sarebbe piu' nessun obbligo. L'anarchia.

Ma allora la tua volontà, la tua coscienza, quella del medico che te la prescrive, non avranno piu' nessun valore allora? Capisco che certe persone abbiano dei principi da difendere ma non che si vogliano minare la basi del sistema. La mia libertà finisce quando inizia la tua.

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