Ieri sera su un canale pubblico francese (France3) é stato trasmesso un film-documentario, che ripercorreva i 124 giorni di prigionia in Iraq dei due giornalisti francesi Georges Malbrunot e Christian Chesnot.
Si trattava di un film metà "fiction" e metà "documentario" con testimonianze
dei due protagonisti, dei loro famigliari, dell'allora ministro degli esteri Michel Barnier e di altri protagonisti della vicenda.
Il documentario, logicamente non svelava nessun segreto (non sapremo mai se e come la Francia abbia pagato un riscatto) sta di fatto che mi ha permesso di rivivere quei 3 mesi.
Ricordo la mia stupefazione davanti alla reazione dei francesi: delle autorità e dei cittadini.
mi colpiva soprattutto perché in totale contrasto con l' apparente attitudine passiva che avevano mostrato le autorità italiane davanti al rapimento di Enzo Baldoni.
Ricordo alcune dichiarazioni del padre di Baldoni, il quale lamentava (é dir poco) la pigrizia e la svogliattaggine del governo, il quale a suo avviso si era appena mosso per cercare di salvare suo figlio.
A Parigi davanti l'Hotel de Ville, il municipio, vennero subito appesi i ritratti di Chesnot e di Malbrunot e del loro autista (come avrebbe poi fatto a Roma Veltroni qualche settimana dopo in occasione del sequestro delle due Simone e di Giuliana Sgrena) ed ogni ora da degli altoparlanti, veniva ritrasmesso il radio giornale nella piazza antistante.
La comunità musulmana francese seppe fare prova della sua responsabilità e del suo attaccamento alla nazione francese. a prova che la cosidetta "Eurabia" é solo una chimera frutto delle nostre paure e dei sogni di qualche squilibrato. Fu una reazione davvero straordinaria.
Di fronte il rischio della lacerazione e la vita di due compatrioti, i francesi si lasciarono dietro le spalle il famoso conflitto della legge sulla laicità: quella che riguardava il velo mussulmano a scuola.
I rappresentati della comunità musulmana francese partirono in missione in medio oriente: Il Cairo, Damasco, Amman e financo a Baghdad. Intervennero su Al Jazira spiegando chiaro e forte che in Francia non si faceva nessun male alla comunità islamica e che anzi essa godeva di una grande libertà.
Michel Barnier, parti anche lui in missione in Medio Oriente per diversi giorni.
A mio avviso fu proprio la reazione francese, oltre che alla reazione dell' opinione pubblica italiana, che spinsero il governo a darsi da fare nel caso del sequestro delle cosiddette 2 Simone.
Non a caso, fu proprio in quella circostanza, che si incominciarono a vedere davanti al Campidoglio la foto delle due donne sequestrate, proprio come era stato fatto a Parigi.
D' altra parte le autorità italiane come avrebbero potuto accettare di sentirsi dire che i francesi avevano fatto meglio di loro?
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