martedì, marzo 23, 2010

un paese migliore

Come già ricordato qualche settimana fa, oggi la nostra Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi circa la possibile incostituzionalità del divieto di sposarsi per le coppie gay e lesbiche.

In un paese europeo civile garantire una tutela minima alle coppie di fatto, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, dovrebbe essere un fatto aquisito, quasi una cosa scontata. Qulche piccola polemica, come fu in Francia, e via. Ma in un paese come l'Italia dove, come ricordavo poc'anzi, il Parlamento è capace di votare un documento che paragona l'omosessualità alla pedofilia ed alla necrofilia che si poteva aspettare?

Il mio pensiero va a tutte quelle coppie di fatto, gay e non, che amandosi, vivono in una situazione precaria. Sono soggetti senza diritti. Doveri ed obblighi come tutti, capirai. Diritti, zero. E bene forze oggi la Corte potrà smuovere qualcosa.

Chissà se un giorno, così come i gollisti in Francia, i vari Volontè, Rutelli e Gasparri d'Italia riconoscano i loro errori.

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