martedì, marzo 30, 2010

buenos días italia

Con la sconfitta di Emma Bonino, si perde un'occasione come poche. Di quelle che capitano una su un milione. Perde non solo una persona ma tutto un progetto di rinovvamento. La prossima volta a sinistra si presenterá il solito grigio candiato di partito, senza la carica riformatrice ed il piglio rinnovatore della Bonino.

A dire il vero non me l'aspettavo. Non speravo certo in una goleada per Emma, ma una vittoria misurata (2 punti). Alle 20h di ieri sera Emma conduceva con quello scarto (2%) che poi però è andato progressivamente riducendosi. Sono andato a letto con lo 0,01 di vantaggio e mi son risvegliato con la Polverini su di quasi 3%. Amaro risveglio.

La gente si lamenta che son tutti uguali che "c'hanno tutti la rogna" ma al dunque hanno poi difficoltà ad assumere il cambiamento. Con la Polverini insomma vince la solita pappa: i legami incestuosi fra Asl e politica, la scarsa trapasrenza, la schizzofrenica posizione del "sì al nucleare ma non nella mia regione", lo sperpero dei fondi europei. Nessun cambiamento sostanziale. La solita minestra insomma. Una sorta di Storace 2 con un po di maquillage ed un pò pìù inesperta (oltre ad essere tifosa della Lazio, altra differenza)

Detto questo inutile prendersela con gli elettori che pure avranno le loro responsabilità. Non si è riusciti a convincere la gente, sopratutto fuori Roma. E' vero che la campagna à tradizionalmente più conservatrice della città, ma la valanga Polverini fuori Roma lascia riflettere. Bisogna ritrovare modalità diverse di parlare con la gente e trovare nuovi strumenti di cambio.

12 commenti:

Anellidifum0 ha detto...

Eh sì, e ti dirò che il dato di Frosinone è stato uno smacco. Siamo calati del 7% in un anno.

Macaronì ha detto...

Come ha detto Crsitiana Alicata se a Roma Centro si sfodo, più ci si allotana più aumentano le possibilità di non battere chiudo. 1) C'è forse un problema di liste troppo romane; 2) c'è un problema di dirigenza (andrebbe ringiovanita nelle facce, nei contenuti e nei modi di fare politica). Ma l'età appunto e solo parte del problema, qui c'è un problema di mentalità; 3) C'è un problema di territorio (legato al primo punto) d'accordo che la camapgna è più conservatrice però...

Che peccato.

Federico Martire ha detto...

Molto simile al caso piemontese (che conosco meglio del Lazio per ovvie ragioni geografiche): la Bresso domina a Torino (+10% circa, e comunque meno del 2005 rispetto all'allora presidente uscente Ghigo) e la Lega fa manbassa nelle province rurali di Asti, VCO, Cuneo e in quelle "da partita IVA" come Biella o Novara. Il risultato è un sostanziale equilibrio - Cota ha vinto per circa 9000 voti - ma stiamo parlando di una Lega che ha quasi triplicato (!) i consensi in Piemonte: tutto grazie al radicamento sul territorio. In pratica, punto 1 e 3 del tuo commento di sopra si possono benissimo estendere al Piemonte, fermo restando l'effetto-Grillo, che comunque non giustifica gli errori in campagna elettorale del PD

Aggiungo una postilla: qui ad Aosta siamo oggettivamente preoccupati per il proseguio della collaborazione con i nostri soli vicini italiani, e lo stesso dicasi dei nostri colleghi di Rhône-Alpes (vedi Euroregione Alpi-Mediterraneo)

Macaronì ha detto...

Federico, ieri ser vedevo i risultati (troppo lenti per un paese occidentale 10h, cazzo!) e notavo la stessa cosa. Nelle zone urbane di Roma, Torino e Milano il voto era distrinuito in modo assai diverso rispetto alla campagna. Quanto mancavano +/- 2000 seggi pseravo che i seggi romani e torinesi avrebbero constrastato quelli di provincia. Niente. Se Bonino a Roma città stravince (+10%). In provincia à tutto un voto bulgaro per la Polverini.

Macaronì ha detto...

Federico quindi mi dici che le liste della Bresso erano troppo Torinesi?

Federico Martire ha detto...

Esatto. La Bresso è anche stata presidente della Provincia di Torino e tutti i suoi fedelissimi vengono da città e cintura. Pensa che persino nelle valli laterali della stessa provincia di Torino (quelle che vanno verso la Francia, per intenderci) ha vinto la Lega.

Tutto ciò nonostante il fatto che la Bresso sia stata una presidentessa più che buona per il Piemonte: fuori regione la si conosce solo per TAV e pillola abortiva, ma in realtà ha dato alla Regione una dimensione internazionale da non sottovalutare. Ora ho timore che con Cota si tornerà indietro.

Macaronì ha detto...

Federico c'è qualcosa che davvero non capisco. Tutti i casi di buono governo di sx, vedi Illy, Soru, Bresso vengono sistematicamente bocciatti.

E' vero Illy è stato fuori proprio nelle stesse elezioni dove il Scilvio trionfava (voto congiunturale a destra). Soru è stato silurato dai suoi. La Bresso?

Forse a Sx non s'hanno connettere con la gente. C'è qualcosa che non capisco.

Federico Martire ha detto...

La Bresso accusa i grillini, che in Piemonte hanno preso il 4%: tuttavia, per quanto numericamente sia vero, è grave che il PD locale non sia riuscito a convincere questo gruppo di elettori che la Bresso non è mica solo la TAV in Val di Susa. Adesso che poi la Bresso è diventata presidente del Comitato delle Regioni! A livello EU il Piemonte sarebbe cresciuto molto. E poi la Bresso è stata la prima ad iniziare ad "attuare" il federalismo alla europea aprendo una gara internazionale per la gestione del trasporto ferroviario sul territorio (e facendo incavolare non poco Moretti). Era (è) una donna di sinistra ma che, come Chiamparino, capiva piuttosto bene le esigenze del nord. Il PD ha sempre sottovalutato il Piemonte, aspettando leader "del nord" dal Lombardo-Veneto che potessero fare il miracolo e rilanciare il partito a livello nazionale: sbagliatissimo, lì il partito è ancora più lontano dal territorio che in Piemonte...onestamente, penso che il Piemonte sarebbe dovuto essere un "laboratorio" per il PD, con l'obiettivo di sfondare finalmente al nord. Enorme occasione persa.

Per la sconfitta pesa anche il fattore dell'alleanza con l'UDC che ha pagato molto poco: al riguardo va detto che un pezzo grosso dell'UDC locale - il "pro-life" Deodato Scanderebech (giuro che il nome è vero!) - è fuoriuscito dal partito proprio a causa dell'alleanza con la Bresso, portando un bacino di voti mica male a Cota. E, guarda caso, questo Scanderebech è uno di quelli che fa politica nei mercati, nei quartieri disagiati di Torino dove gli italiani si sentono discriminati dagli immigrati (Porta Palazzo e Borgo Dora), etc etc. Un democristiano in salsa verde leghista, insomma.

Comunque, a conti fatti, sarebbe stato meglio che l'UDC fosse andata per suo conto con un candidato anche forte (ad esempio Vietti): avrebbe sicuramente sottratto voti alla destra come la Poli Bortone in Puglia.

Macaronì ha detto...

Federico la settimana prima delle elezioni in una rivista spagnola, ritraevano 5 famiglie tipiche dei famosi PIIGS. Ossia i 5 paesi europeei che starebbero sull'orlo di una crisi di nervi economico-finanziaria.

Delle 5 ritratti famigliari il più inquietante era l'italiano. Era una famiglia operaia di Torino. Le cose dette sono davvero preoccupanti. Vagamente razziste e nazionaliste. Riporto qualche passaggio. Parlano Dario, imprenditore 42 anni ed Annamaria segretaria 38. Due figli.

"Con el € nuestro poder adquisitivo de ha recudico.¡Querida lira! Italia lo està pasando mal, pero los franceses y los alemanes se creen el ombligo del mundo. Si por nostorso fuero, sacaríamos Italia de la UE, apoyaríamos que el país se conveirta en una federación."

Che avrà votato questa gente? Difficile eh?

Ora forse quella famiglia nn era rappresentativa. Sarà un caso che delle 5 intervistate, quella torinese appare la più arrabbiata e la più intollerante. Sta di fatto che forse se qualcuno ci avesse fatto caso forse sarebbe stato meg

Macaronì ha detto...

1) Sì, si sarebbero dovuto raccolgiere le istanze degli elettori di Grillo.

2) La sconfitta da la misura di una certa distanza fra il centro-sx ed una certa Italia

3)La classe dirigente della Sx è distante dal paese reale. C'è un problema d'età e di generazione (non solo, vedi Renzi, il trentenne sindaco di Firenze che pontifica su realtà locali che parla senza e pontifica sz conoscere le realtà locali: "questo è giusto, questo è sbagliato")

4) Detto questo ci sono delle idee che non capisco. Come quella per cui gli italiani sarebbero discriminati rispetto agli stranieri. La Lega e la Destra controllano da Anni Veneto e Lobardia. A Roma degli ultimi 10 anni, hanno governato 8. Molti comuni sono nelle loro mani. Dov'è la colpa della sinistra in questo? Dimmi dov'è?

Ieri alla Radio sentivo di nuovo l'ennemismo elettore friulone che se la prendeva con gli strnieri che occupavano i loro centri di salute.

5)Capisco la reazione degli elettori "con la schiuma nella bocca" perchè, e cito un altro blog,"in questo paese niente funziona come vorrebbero e come dovrebbe, perché sono soverchiate quotidianamente da grandi e piccole ingiustizie, perché sono sovrastate e spaventate dal futuro". Li capisco. E' vero. L'Italia è ricca quasi come la Francia ma non offre servizi e prestazioni all'altezza di quelli del vicino. E' verissimo.

Ma dov'è la colpa della Sx in questo? O meglio, è solo e soltanto colpa sua?

Mi ricorda un pò la Francia.

Macaronì ha detto...

Federico, ultima. 10 anni or sono un compagno siciliano. Commentando le boutades della Lega (che buttava letame davanti alle moschee od andavano spruzzando DTT sugli immigrati neri) diceva: "E' sbagliato. Sbagliattismo. Terribile e razzista. Va denunciato certo, ma nel denunciarlo noi, allo stesso tempo, dobbiamo interrogarsi cosa spinge questa gente a reagire in questa maniera".

10 anni dopo siamo da capo a quindici. Con la Lega che conduce le sue operazioni "Bianco Natal" e la gente che le vota. Forse non si è riflettuto abbastanza o non lo si è fatto nella giusta misura.

Macaronì ha detto...

Federico: ultima davvero. Ma da dove veniva questa folle idea della sinistra dell riscossa dal Lombardo-Veneto, dove perdono praticamente sempre (tranne a Venezia e in certi comuni della perfieria milanese). Come mai?