domenica, febbraio 21, 2010

des parisiens (et des anglais)





















"Courrier International" non è altro che la sorellina francese della rivista italiana "Internazionale". L'ultimo numero è dedicato ai "Parigini" (sottotitolo "Qualche ragione per odiarli"). Decido di sfogliarlo convinto che la maggior parte che gli articoli sull'argomento saranno inglesi: ed infatti...

Il loro è un rapporto particolare e non smettono di stuzzicarsi. Gli inglesi non si risparmiano, ma certo i francesi non stanno a guardare e quando possono non perdono occasione per restituire la cortesia ai vicini britannici (ricordo qualche editoriale de Le Monde dove si rispondeva colpo su colpo alle simpatiche bordate misogalle di autorevoli politici brits)

2 commenti:

Unknown ha detto...

Come diciamo io e un mio amico americano, "the Brits just hate everybody". Anche se devo ammettere che ci sono molti parigini che sanno farsi odiare purtroppo.

Macaronì ha detto...

Forse è vero quello che dici sugli inglesi, sta di fatto che ho sempre avuto la sensazione che il loro legendario pragmatismo scompare quasi dl tutto quando si parla di Francia e di francesi. Non ragionano piu' a quel punto ed è tutto pancia e cuore. La City che trema all'arrivo di un commissario europeo alle finanza, manco fosse Sovietico. Il Sun (lo so non dovrebbe far testo..) che titola a piena pagina "Chirac est un ver", per fare qualcosa che altri dopo faranno senza pero che gli inglesi gli riservino tutto questo onore. E poi quello scherzetto per cui durante i primi 10 anni di attività dell'Eurostar accoglievano i francesi alla Waterloo Station. Qualcuno mi ha chiesto se mi son comprato quella rivista per masochismo visto che sapevo cosa mi aspettava. Ho risposto che no, non ne ero inorridito, anzi mi ritenevo pienamente soddisfatto, sarà la mia educazione parigina... oramai pure io sto al gioco ed aspetto la prossima occassione per assestargli una stoccattina agli brits(quando la Regina Elisabetta venne in visita a Parigi nel 2004 ad un certo punto nessuno gli ando' ad aprire la porta della macchina: non sai che risate!)