venerdì, marzo 07, 2008

aralar

Voglio chiudere questo breve passeggiata fra gli spot di questa campagna elettorale in sals aiberica parlando di un piccolsissimo partito locale. Si tratta di Aralar, partito basco fondato da gente che proveniva da Batasuna (ni nuovo = cosiderata ala politica dell'ETA). Il suo nome viene da una valle (oggi parco nazionale) al confine fra la Navarra e la provincia di San Sebastian (Gipuzkoa).

Si tratta di un partito basco che punta chiaramente all'indipendenza senza mezzi termini. La loro scelta é chiara: di sinistra, indipendetista e basca, nella lingua e nella cultura. Le loro campagne sono peraltro condotte quasi esclusivamente in lingua basca (tanto per voler sottolineare il carattere fortamente localista).

Per quanto uno possa non condividerne le idee che difendono, va riconosciuto che la scelta di 'sta gente é stata davvero coraggiosa, in particolare quella del leader Patxi Zabaleta. Non solo perché hanno rinnegato il loro passato pentendosi, ma anche perché a chi se ne va da Batasuna non é che gli fanno le carezza. Succede quello che avviene con ogni organizazzione di tipo settario, uscirne fuori é spesso piu' difficile che entrarvi. Quando te ne vai da un partito di 'sto tipo non é che ti trattano semplicemente da traditore: ti fanno proprio la vita impossibile.

E se andarsene via é considerato un tradimento figuratevi poi come puo' essere preso il fatto che uno se ne vada per fondare un altro partito che oltretutto denuncia il proprio principio fondante (legittimità della lotta armata per il conseguimento di scopi politici).

Ribadisco si tratta di una scelta coraggiosa da ammirare anche perché, a differenza di altre formazioni politiche che pur denunciando a parole ETA ("no alla violenza") in realtà gli hanno sempre fatto l'occhiolino ("continuate continuate che cosi' si mette pressione a Madrid"). Questi invece, la violenza la denunciano tout-court e pagano il prezzo di questa denuncia subendo un duro ostracismo (degli uni perché li denunciano per il loro passato e degli altri perché considerati traditori).

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