domenica, settembre 09, 2007

europa a 2 velocità?

il concetto di "Europa a due velocità", inteso come strumento per superare i veti e le ritrosie di alcune nazioni e per sperimentare nuove forme di integrazione sovranazionale europea puo' dividere.

puo' apparire ad alcuni vago e rischioso visto che puo' lasciare spazio alle peggiori degenerazioni, come quella di ridurre la costruzione europea ad un club-direttorio a 3 francia-germania-regno unito

in realtà quando si parla di Europa a due velocitá, di geometrie variabili, o di cooperazioni rinforzate il concetto alla fine é lo stesso. si tratta di fare in pochi quello che altri non vogliono fare.

se la definizione di europa a due velocità é infelice perché legata alla persona ed alle circostanze in cui é stato proposto adoperata (concretamente Chirac da poco eletto presidente parlava di europa a due velocità per escludere l'italia dall'euro e chiudersi in un "club" con la Germania)

piu' che rifarci che al concetto di chirac (escludere sulla base di criteri soggettivi "io son veloce tu lento") il suo vero senso deve essere quello di puntare su avanguardie coraggiose e coese. coese perché condividono gli stessi valori (uniti siamo piu' forti) e coraggiose perché sanno lascarsi dietro i modelli del passato tentando nuove strade che nessuno ha percorso.

appare chiaro per esempio che il regno unito (o la polonia) in un primo momento non farerebbero parte di un simile gruppo avanguardista. semmai si unirebbero in unsecondo momento, molti anni dopo, una volta appurato che le cose vanno bene.

come dovra´essere questa avanguardia: democratica.

ps.: questo post nasce da una conversazione telematica a 3

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Europa è dal 2004 un cambio manuale ad almeno 3 velocità!
I peggiori sono gli inglesi. Aveva ragione De Gaulle che non bisognava lasciarli entrare.
Poi sti fascisti polacchi!! Ma che idiozia.
L'Europa deve essere basata sull'umanesimo giudeo-cristiano-a-polacco.

Macaronì ha detto...

i polacchi ed il regno unito frenano la costruzione. seppur per ragioni diversi (il progetto inglese é a piu' lungo termine)

tutti comunque hanno le loro responsabilità (vedi post precendete)

la francia perché traballa

l'italia, la grande europeista, é passiva, aspetta. ma che aspetta? che qualcuno proponga qualcosa
Publish Your Comment quando dovrebbe essere lei da europeista a proporle: chi se no?
se vuoi delle proposte che ti piacciano devi essere tu a prendere l'iniziativa (proprio come hanno fatto gli inglesi ma in senso contrario)