Capita spesso di leggere nei giornali che i Governi dei paesi cosidetti piu' sviluppati (G8, UE) anche se io prefirei dire piú "ricchi" si impegnano a versare una percentule X del proprio PIL ai programmi di cooperazione allo sviluppo, o al fondo per la lotta contro l'AIDS. Riassumo la situazione:
Impegno G8 = 0,8% PIL
Media Unione Eruopea (15 membri) = 0.33%
Media Italia= 0.2%
Il problema non é poi non solo é costituto dal fatto di contribuire o no nei termini della percentuale fissata, ma anche di vedere quale parte di tale percentuale é realmente versata (si puo' ingannare calcolando come "aiuto" il debito cancellato) ed in quale modo si decide di destinarla (e questo é un altro problema).
L'opinione pubblica interogata dai sondaggisti si mostra sempre favorevole a queste iniziative.
Oltretutto i paesi tardano a versare i loro contributi cosi che´ invece l'idea sarebbe che ogni persona decidesse di versare una % dei propri introiti a tali inizaitive, senza aspettare che lo faccia stato. E questo dovrebbe essere valido per qualsiasi tipo di iniziativa sociale.
Icittadini devono essere colonna sociale portante del cosidetto stato sociale, non tanto continuando versando tasse ma sopratutto partecipando. Qualcuno riassumeva questo nuova concetto di stato sociale e solidale con la frase "piu' solidarieta, meno Stato".
In sintesi invece di aspettare che lo Stato intervengo perché non prendiamo noi stessi l'inizaitiva versando la suddetta percentuale dei nostri introiti?
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