"L'Aquila appare come un mostro con le cuciture di Frankenstein. La ricostruzione non è mai partita. Circa 17mila persone alloggiano nel piano c.a.s.e, a fronte di un fabbisogno abitativo di 32mila persone. Almeno 5mila persone sono ancora negli alberghi e alloggiate nelle caserme. La maggior parte degli sfollati (perché dopo 18 mesi ancora di sfollati stiamo parlando) si è arrangiata come può: case di legno più o meno abusive, parenti, amici, soluzioni di fortuna. I lavori alle case con danni lievi sono in notevole ritardo, il centro storico è per il 90% inaccessibile alla cittadinanza, presidiato dai militari. In ogni angolo del centro ci sono piantonamenti dell'esercito, elemento che fa percepire alla cittadinanza una volontà di militarizzazione e infantilizzazione. Più della metà della forza lavoro è in mobilità, cassa integrazione o licenziata. Il tasso di disoccupazione giovanile è di 10 punti percentuali superiore alla media nazionale"
[Intervista a Mattia Fonzi]
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