giovedì, agosto 07, 2014

del business dei sequestri (rischio e responsabilità)

Leggendo delle due ragazze rapite in Siria mi è tornato in mente lo sfogo che fece qualche anno fa Bernard Kouhcner, allora ministro degli esteri francese, nei confronti dei sequestri di certi operatori umanitari improvvisati (o di alcuni bontemponi, che visibilmente in cerca di adrenalina, facevano consapevolmente viaggi in zone a rischio elevato).

Kouchner parlò allora anche  di responsabilità economica dei sequestrati (un po' come succede in montagna dove in certe condizioni la vittima è finanziariamente responsabile del soccorso). E lo diceva lui che di MSF (Medici senza frontiere) è stato uno dei fondatori. E che di zone a rischio ne ha conosciute.

Un conto è se rapiscono un diplomatico, un giornalista od un attore umanitario di prima fila (Care, MSF, MDM, Emergency, ecc.) preparato ed inquadrato nell'ambito di una strategia seria e figlia dell'esperienza ed un altro conto è se ci si improvvisa attori umanitari incoscienti. Trattasi insomma di due casi ben diversi.

Spero di tutto cuore, Inchallah, che le due ragazze vengano liberate (pagando evidentemente lo Stato il riscatto). Ma poi però, a sangue freddo, una riflessione sulla co-responsabilità finanziaria ed extra-finanziaria andrebbe fatta. Seriamente. Implicando tutti i principali attori dell'umanitario e facendolo in modo coordinato con altri paesi europei/occidentali.


PS.: La proposta è poi proprio diventata una legge ispirandosi apparentemente da una legge simile in vigore in Germania. Forse fra stati europei dovremo trovare una linea simile.

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