Ritorno sulla storia della visita a Charleroi dell'Emanuele Filiberto (per gli amici S.A.R.). Nel réportage di cui vi ho parlato lo si vede nella sua visita a Marcinelle. Ora non mi sto a dilungare sul cosa rappresenta la tragegia di Marcinelle nell'immaginario collettivo dell'emigrazione italiana.
Non ho dubbio sul fatto che vari vice-ministri abbiano fatto visita in passato al luogo e che l'amico SAR, checché se ne dica, per via del suo profilo glamour riceva una copertura mediatica inedita per un candidato a collegio degli italiani all'estero. Sarà. Sta di fatto che di altre "personalità" italiane che siano andate a far visita Marcinelle negli anni non mi risulta proprio (sarà forse che non erano state cosi' mediatizzate).
Fatte quindi le dovute eccezioni, il fatto che di Marcinelle e del resto dell'emigrazione italiana poco se ne parlava la dice lunga sulla visione che la "madrepatria" aveva dei suoi immigrati. E sopratutto la dice lunga sulla pochezza della visione strategica della politica estera italiana. Altri come gli spagnoli, in particolare baschi, hanno saputo fare leva sulla propria comunità emigrata ed a trasformarla in un vero valore aggiunto della propria politica "esterna" costruendoci attorno tutta una rete con relativi sbocchi ed accordi economici vari, sveltissimi ed astuti, mica come quei polli dell'italica penisola che della comunità emigrata non hanno saputo che farsene...
Disprezzo della madriapatria direte voi? Non credo, semmai indifferenza. O meglio, trattati di quella tipica attitudine italica per cui a parole magari si vanta pure la saga degli italiani all'estero (così come a parole si vanta il nostro storico europeismo) e si esaltano i vari miti: la valigia di cartone, le imbarcazioni, le miniere, il “bossaggio”, dagli Appenini alle Ande ecc. però poi ai fatti non ci si pensa proprio. Tutto fumo e poco arrosto. Tipically italian sir.
Ragazzi, é questa l'Italia: il Paese che vorrebbe esserci ma non c'é, il Paese Diviso, composto di tanti individui che non sanno fare sistema. Il Paese che non c'é.
Nessun commento:
Posta un commento